Welfare

Berlusconi: ultimo appello per l’impresa sociale

di Flaviano Zandonai

Devono essere ore difficili per il capo del governo. Non tanto per le bizze degli alleati e forse neanche per il peso delle decisioni da prendere da qui a qualche ora. No, il motivo vero è che, ancora una volta, deve sottostare alle indicazioni delle istituzioni europee per riportare in carreggiata il budget dello Stato. Fra poco dovrebbe prendere l’aereo di Bruxelles. Potrebbe essere l’occasione per un ultimo, piccolo colpo di teatro, attività in cui è maestro. Portare all’Ecofin una proposta che è in gran parte “made in Italy”: l’impresa sociale. Il momento è ottimo: proprio oggi la Commissione europea ha licenziato una comunicazione nuova di zecca dal titolo “Social Business Inititive” che verrà ufficialmente presentata il prossimo 18 novembre. Per ulteriori informazioni potrebbe rivolgersi al fidato Tajani che nella veste di vicepresidente e commissario europeo ha partecipato attivamente alla stesura del documento con il collega Barnier e addirittura con il presidente Barroso (quest’ultimo folgorato, come altri, sulla via dell’innovazione sociale). Sarebbe una proposta che chiude un cerchio che lui stesso iniziò a tracciare ormai quasi vent’anni fa quando appena eletto sguinzagliò alcuni collaboratori presso le principali organizzazioni di impresa sociale del Paese per “monitorare” il fenomeno. E poi qualche anno dopo quando ancora in veste di capo del governo fece approvare, non so quanto consapevolemente, una legge molto innovativa in materia di impresa sociale poi rimasta, anche per colpa sua, inapplicata. Peccato perché a ben guardare poteva trattarsi di una di quelle liberalizzazioni tanto promesse e mai realizzate. Sarkozy avrebbe poco da sghignazzare perché i francesi si sono molto ispirati all’Italia. E lo stesso vale per gli inglesi visto che i think thanker di Cameron hanno dichiarato di aver guardato proprio al terzo settore e all’imprenditorialità sociale italiana per coniare la politica della Big Society. Non solo tagli dunque. Ma anche una misura di sviluppo. Ci pensi presidente.


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