Non profit
Berlusconi placa la rivolta siciliana
Quattro miliardi di euro destinati solo a interventi nell'isola, il Sud può attendere
Berlusconi mette mano alla Cassa e trova quattro miliardi per la Sicilia: è questa, per ora, l’attenzione del Governo al Sud. Ecco come i giornali registrano le novità annunciate.
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“Il piano per il Sud: 4 miliardi alla Sicilia” è il secondo titolo di oggi sul CORRIERE DELLA SERA. Questo il catenaccio che sintetizza gli interventi annunciati dal Governo: «subito 4 miliardi di euro per la Sicilia. Poi un decreto legge che darà una boccata di ossigeno, cioè 60 milioni di euro, al mondo dello spettacolo. Capitolo Sicilia: «le risorse», spiega Paolo Foschi, «saranno sbloccate dal Cipe…E fanno parte di quel pacchetto di fondi per l’assistenza allo sviluppo congelati dal governo nei giorni scorsi per finanziare altre spese nel Nord, secondo la denuncia del cosiddetto partito del sud. Le altre regioni per adesso devono aspettare perché la priorità è la Sicilia, ha detto Berlusconi…il capo del governo però ha anche rivelato che sempre domani il Consiglio dei ministri avvierà l’esame di un più organico piano per il Sud, ma le misure nel dettaglio saranno definite dopo le ferie». Verderami nel suo Retroscena mette in rilievo la stizza del premier, che ha difeso Tremonti («non è un mostro, a volte è costretto a dire no»), nei confronti degli altri ministri: non sopporto le vostre risse. Intanto proprio il responsabile dell’Economia lancia una nuova cassa del mezzogiorno: «Se dipendesse da me rifarei la Cassa del Mezzogiorno»).
E’ un Tremonti ottimista quello descritto nell’articolo di LA REPUBBLICA “Tremonti: L’Italia non è in declino”. Un ottimismo che però non è contagioso. Il Dpef ottiene il via libera alla Camera ma passa per soli 21 voti «a dimostrazione» sostiene l’articolo «che l’ammutinamento dei parlamentari del sud è un pericolo concreto». La visione positiva sul futuro dell’economia italiana di Tremonti e le assicurazioni del vice ministro dell’Economia Giuseppe Vegas sull’utilizzo delle risorse destinate al Sud, non sono bastate a placare lo sgomento della maggioranza e dell’opposizione.«L’Mpa» ha precisato REPUBBBLICA «ha presentato una sua mozione che chiedeva un piano speciale per il Mezzogiorno entro i prossimo 90 giorni. Il Pd aveva chiesto al governo di ripristinare i fondi Fas e critica alla radice le affermazione del governo».
Più colorite le frasi e le metafore che il sottosegretario Miccichè aveva scritto a Berlusconi una settimana fa e che il quotidiano diretto da Ezio Mauro pubblica nell’articolo “Miccichè all’offensiva: “Partito del Sud all’8% e Silvio sta diventando come il conte Ugolino” . Questa è la prosa di Miccichè:«Non vorrei che fossi diventato come il conte Ugolino, che mangiava i suoi figli», ma anche, prendendo in prestito il linguaggio dantesco: «La bocca sollevò dal fiero posto». Questa sera, secondo le fonti di LA REPUBBLICA, Berlusconi e il gruppo dei ribelli ceneranno insieme a Roma in un ristorante siciliano. Nel menù: 4 miliardi per il Sud e incarichi di peso nel partito per Miccichè.
“Si riparte” è il titolo che apre la prima pagina del GIORNALE e che si riferisce al piano per il Sud, alle dichiarazioni di Tremonti, e a quelle del presidente degli Stati Uniti d’America. Quattro miliardi alla Sicilia, è quanto il GIORNALE scrive sui contenuti del piano per il Sud. «Il piano è ancora work in progress e il premier non si sbilancia. Preferisce non anticipare nulla sulle misure. In ogni caso ostenta tranquillità e dice che il vertice sul mezzogiorno con i ministri è andato molto bene». Intervista al ministro degli Esteri Frattini sulle ricadute dell’annuncio del piano per il Sud. Frattini guarda con favore la creazione della cabina di regia composta dal premier e da alcuni ministri per che in questo modo «si evita la distribuzione a pioggia dei fondi». Paolo Setti chiede all’intervistato come mai il ddl anti-crisi sia stato votato con 35 voti di scarto e con 21 le modifiche, e Frattini risponde: «C’è il brutto vizio di alcuni di non partecipare alle votazioni. L’Mpa era assente per protesta. Sugli altri il problema grave è che quando si vota la fiducia prendono paura e vanno in aula altrimenti vanno a fare shopping». Adalberto Signore cerca di individuare le manovre della Lega. «All’uscita di Bossi sull’Afghanistan è seguita quella sui test – a dir la verità forzata a leggere l’emendamento – . Il Carroccio si è rimesso a giocare la partita di lotta e di governo guardando le ragionali del 2010, soprattutto a quelle in Lombardia».
Il MANIFESTO liquida la questione Sud in un piccolo pezzo a pagina 5, che dà notizia dei 4 miliardi alla Sicilia e commenta che «rischia di finire nel nulla, a parte il solito effetto annuncio, il famoso piano del Governo per rilanciare l’economia». Più spazio alle lamentele interne alla maggioranza, tutte condensate insieme, dalla Prestigiacomo che dice «non sono stata invitata» a Miccichè che nella lettera in cui minacciava le sue dimissioni, si è scoperto ieri, ha scritto a Silvio «non vorrei che fossi diventato come il conte Ugolino, che mangiava i suoi figli».
Solo la Sicilia. Punta su questo IL SOLE 24 ORE, che apre in prima con “Via ai fondi per la Sicilia”. Lo sblocco delle risorse, domani, riguarderà infatti solo 4,1 milioni di euro destinati alla sola Sicilia: nel servizio la titolazione sottolinea ancora di più la dimensione politica della vicenda: «domani al Cipe 4 miliardi Fas per Lombardo» e ancora «si scrive Mezzogiorno, si legge Sicilia». Per il piano per il Sud, infatti, i tempi saranno più lunghi e bisognerà aspettare almeno settembre, Vendola incluso. La chiave che ha sbloccato la situazione è il potenziamento degli investimenti nelle infrastrutture – soprattutto strade – previsti dal piano siciliano: si passa dal 10 al 30%. Un pezzo di Giorgio Santilli prova a fare i conti di quanto c’è dentro il Fas: dovrebbero esserci ancora 1.860 milioni di euro, cui si potrebbero aggiungere anche 1.200 milioni da ex fondi Ue. Il ministro Renato Brunetta interviene con un pezzo a sua firma che elenca in 10 punti quale deve essere il ruolo della politica per lo sviluppo del Mezzogiorno: le parole d’ordine sono le solite – più legalità, più sicurezza, più Stato, più efficienza nella spesa pubblica, più merito, più eccellenza, più innovazione. In sostanza la sua ricetta è più coordinamento invece che più soldi e no a un nuovo ente/agenzia/ministero che deresponsabilizzerebbe le amministrazioni locali. Nei vari articoli di spalla IL SOLE 24 ORE segnala la disponibilità della Uil a contratti differenziati nelle otto regioni meridionali: retribuzione sotto i minimi nazionali in cambio di assunzioni a tempo indeterminato.
“Vertice col premier: il piano Mezzogiorno muove i primi passi” titola AVVENIRE. La questione meridionale «rischia di diventare davvero un problema per il governo», con Berlusconi stretto nella morsa del governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, da una parte («L’Italia è divisa in due, quella europea e quella africana», si è lamentato ieri) e Gianfranco Micicché che gli scrive paragonandolo al conte Ugolino, dall’altra. Mentre il premier e Bonaiuti provano a gettare acqua sul fuoco, il Pd va all’attacco: «Il vertice non ha prodotto alcun risultato concreto e certifica l’incapacità del governo Berlusconi di agire a sostegno del Mezzogiorno». Per vederci chiaro sui fondi del Fas (secondo Antonello Soro, «ingoiati per pagare l’Ici ai più abbienti e per “salvare” Alitalia») bisognerà aspettare domani, quando si riunirà il Cipe. «È opportuno», avverte Lombardo, «che in quell’occasione si risolva definitivamente la vicenda». Quanto all’ipotesi di un partito del Sud, Renato Schifani si dice scettico: «Gli elettori con le ultime elezioni hanno dimostrati di essere a favore della semplificazione, per un sistema bipolare e non per favorire i piccoli partiti». Inoltre, ha aggiunto durante la cerimonia del Ventaglio: «il partito del sud è un’idea che viene dall’alto più che dal basso e se la spinta non viene dalla base bisogna fare attenzione». Un corollario: la smentita della Lega sui test di dialetto. «Una bufala», dice il capogruppo alla camera Roberto Cota, che così archivia la polemica.
“Piano per il meridione: primi soldi alla Sicilia” è il titolo del primo piano sul piano per il sud che apre l’edizione di oggi de LA STAMPA. Domani il Cipe affronta lo sblocco dei 4 miliardi di euro del Fondo aree sottoutilizzate e il premier Berlusconi annuncia che a settembre ci saranno tutti i dettagli del piano. LA STAMPA riassume in uno schema le posizioni rispetto al nuovo partito per il Sud di alcuni rappresentanti del Pdl significativi in questa fase. Tra i favorevoli ci sono naturalmente Raffaele Lombardo, fondatore e leader dell’Mpa e Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega al Cipe che minaccia l’addio al Pdl qualora il decreto anticrisi non subisca modifiche favorevoli al Sud Italia. Tra quelli ‘scontenti a metà LA STAMPA mette Marcello Dell’Utri, primo consigliere di Micicchè e «amico storico di Berlusconi», Stefania Prestigiacomo e Gianni Alemanno. Fra quelli contro il presidente del Senato Angelino Alfano e Roberto Schifani, «protagonisti del braccio di ferro con Lombardo e Micicchè per l’assetto del potere nell’isola e i coordinatori e capigruppo che avversano qualsiasi possibile frammentazione del Pdl come Gasparri, Cicchito e Bondi. LA STAMPA affianca due interviste: a Micicchè per il Sud e a l’imprenditore veneto Andrea Riello per il Nord. Il primo nega di essere interessato a un eventuale ministero per il Sud e si dice soddisfatto per lo sblocco dei fondi. Il secondo punta il dito contro «la disastrosa incapacità del Sud di gestire le risorse che ha» anche se ammette che il Sud riceve meno risorse del Nord.
E inoltre sui giornali di oggi:
INTERNET
CORRIERE DELLA SERA – Dopo tre anni di trattative Microsoft e Yahoo firmano un accordo decennale per la ricerca on line e la pubblicità. La sfida a Google è lanciata. «Quella annunciata ieri è una partnership tutta basata sul concetto di revenue sharing: Microsoft verserà a Yahoo nei prossimi 5 anni l’88% degli introiti pubblicitari derivanti dalle ricerche online. Nessun pagamento in denaro è previsto…All’annuncio dell’intesa il titolo Yahoo è crollato al Nasdaq di oltre il 12%». Queste le basi dell’intesa: «Yahoo potrà avvalersi del nuovo search engine di Microsoft, Bing da utilizzare sul proprio sito internet, e potrà decidere di concedere a Microsoft una serie di funzioni del proprio motore di ricerca da integrare in quello del gruppo di Redmond».
IL GIORNALE – Richiamo in prima della nuova intesa per detronizzare Google. IL GIORNALE parla di «matrimonio d’interesse per contrastare la supremazia del motore di ricerca sulla pubblicità on line le due società firmano un accordo decennale basato su Bing». Alla Borsa però l’accordo non piace Yahoo a picco a Wall Street.
IL MANIFESTO – Apertura dedicata all’accordo strategico fra Microsoft e Yahoo col titolo “Una tigre nel motore”. A pagina 7, nel servizio, il titolo diventa “La santa alleanza dell’advertising”. Marco d’Eramo, nell’editoriale, sostiene che questa alleanza «in funzione antiGoogle» «definisce il futuro del capitalismo mondiale quanto un patto fra le tre grandi di Detroit mezzo secolo fa». Si tratta di «uno scontro cui il resto del mondo assiste dal loggione e l’Italia dalla piccionaia».
IL SOLE 24 ORE – Anche il patto Microsoft-Yahoo è in prima pagina sul giornale degli industriali. Dopo un anno e mezzo di trattative, i due sfidano il colosso Google che detiene il 65% della pubblicità sul web. Gli analisti lo hanno già definito «un ottimo affare per Microsoft». In una serie di Faq di spalla, IL SOLE si chiede: «Per noi navigatori, tutto questo quanto migliorerà le ricerche via web?». La risposta è laconica: «Da uno a dieci, zero. Per gli utenti resta tutto come prima».
AVVENIRE – “Intesa Microsoft-Yahoo. Aperta la sfida a Google”. Un pezzo molto sobrio, con in termini dell’accordo per il debutto del nuovo motore di ricerca Bing. Assieme i due colossi arriveranno a controllare circa il 28% del mercato Usa dei motori di ricerca contro il 65% detenuto ad oggi da Google. Da questa operazione Yahoo prevede di guadagnare circa 500 milioni di dollari l’anno in utili operativi e di risparmiare fino a 200 milioni di spese capitali. In ballo c’è il business del futuro più di un miliardo di utilizzatori di internet e quasi tre miliardi di utenti di telefonini, destinati a essere connessi al web.
TV
IL SOLE 24 ORE – La Endemol lancia un nuovo reality, figlio diretto della recessione: «Someone’s gotta go», ovvero «Qualcuno deve andarsene». In sostanza c’è un dipendente da licenziare, ma la scelta del malcapitato viene fatta non dai vertici ma dai colleghi, attraverso lo stranoto meccanismo delle nomination. Il format prevede che le aziende abbiano 8-15 dipendenti. Incredibile ma vero, ci sono già aziende in fila. Una puntata pilota è già stata registrata in California.
FAMIGLIA
AVVENIRE – “Videogame, confronto tra genitori e aziende”. Ieri per la prima volta, al Fiuggi family Festival, i rappresentanti di Microsft, Nintendo e Spny, ideatori rispettivamente delle consolle Xbox, Playstation e Wii, hanno incontrato un pubblico di genitori in una tavola rotonda dal titolo “Lo spazio famiglia nei videogiochi. Proposte di intrattenimento e valutazioni educative”, spiegando le loro strategie. Un incontro storico, spiega Giuseppe Romano, organizzatore dell’evento, «che ha aperto un canale di ascolto reciproco tra aziende e famiglie, raccogliendo la sfida che i videogame pongono al compito educativo dei genitori».
IMMIGRATI
IL MANIFESTO – Danilo Narduzzi, capogruppo regionale della Lega in FVG, facendo leva sul nuovo reato di clandestinità chiede la chiusura di quattro ambulatori medici per migranti senza permesso di soggiorno. Lucio Babolin, presidente Cnca, è stato l’unico ad alzare la voce: «non solo è riprovevole, ma indica un salto di qualità, si attaccano direttamente i servizi. È una pressione che noi operatori del Terzo settore non possiamo subire senza reagire con fermezza: molti dei servizi che portiamo avanti potrebbero patire in futuro lo stesso attacco».
AVVENIRE – “Friuli, ambulatori per irregolari: il Carroccio resta isolato”. La Lega fa pressing perché siano chiusi i quattro ambulatori che, in Friuli, prestano assistenza sanitaria agli immigrati irregolari ma anche agli italiani in particolare difficoltà. In particolare si oppone la Caritas di Pordenone, che collabora attraverso personale volontario alla gestione della struttura di cui si è fatta carico l’azienda ospedaliera. Il Carroccio ha minacciato il ricorso alle procure della Repubblica di Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste, e ha inviato documentazione alla corte dei Conti perché verifichi se le spese sostenute dalla Regione sono ammissibili. Nel frattempo i sindaci si sono impegnati a riaprire le strutture con fondi comunali qualora la Regione dovesse far chiudere l’ambulatorio pordenonese. Ma Pdl e Udc respingono in modo secco la richiesta del Carroccio.
AIUTI ALLO SVILUPPO
IL SOLE 24 ORE – Il Fondo monetario internazionale annuncia che venderà parte del suo oro per garantire prestiti ai paesi più poveri del mondo , per evitare che paghino troppo la crisi. L’Fmi è pronta a fornire 17 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni, di cui fino a 8 nel 2009/2010 (il G20 di Londra ne aveva chiesti 6 per i prossimi 2/3 anni). Il fondo inoltre ridurrà a zero, fino a tutto il 2011, gli interessi sui prestiti già concessi ai paesi poveri. I finanziamenti verranno principalmente dai contributi dei paesi donatori, ma per un decimo le risorse saranno proprie del Fmi, inclusa la vendita di 400 tonnellate di oro (sulle 3200 in possesso del Fmi) che dovrà essere approvata a ottobre.
AFGHANISTAN
LA STAMPA – “Exit strategy dall’Afghanistan’. Il quotidiano di Torino apre la prima pagina di oggi con le dichiarazioni del premier sul possibile ritiro della missione in Afghanistan dopo le elezioni del 20 agosto nel Paese. Berlusconi ha parlato di una «exit strategy dal Paese, ma solo concordata con gli alleati» durante un cocktail di saluto, a Roma, con i senatori del Pdl. È la prima cauta apertura dopo le dichiarazioni di Umberto Bossi nei giorni scorsi, che aveva detto dei soldati italiani «io li porterei a casa tutti».
CARCERI
AVVENIRE – Il quotidiano, che da qualche giorno segue la questione del sovraffollamento nelle carceri, ha ricevuto diverse lettere dai dai reclusi-redattori del mensile “Ristretti orizzonti” e pubblica la lettera di Genzian, 35enne albanese che sta scontando la pena in Italia, che racconta i “disagi” sopportati in questi anni per la mancanza di strutture adeguate.
ABORTO
CORRIERE DELLA SERA – Oggi l’Agenzia del farmaco dovrebbe pronunciarsi sulla pillola RU486. Secondo il quotidiano “L’agenzia dei tecnici è pronta a dire sì alla pillola in ospedale”. Intanto però un’uscita del sottosegretario Eugenia Roccella (ci sono stati 29 decessi dopo l’assunzione del farmaco) fa scoppiare la polemica. Presentato, nel frattempo, il rapporto sull’aborto: interventi in calo: – 4,1 gravidanze interrotte ogni mille donne rispetto al 2007, il 48.3% in meno rispetto al 1982. Ancora la Roccella: «La legge 194 funziona». Aumentano i ginecologi obiettori che dal 2005 al 2007 passano dal 58 al 70%.
LA REPUBBLICA – L’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, non si farà condizionare. E’ quanto riportato nell’articolo che approfondisce la battaglia sull’aborto in merito alla decisione che avverrà oggi sull’utilizzo della pillola Ru486. Oltre alle tipiche dichiarazioni dei politici di opposizione e di maggioranza, nell’articolo “Ru468, l’offensiva del fronte del no:E’ pericolosa, l’ok non è scontato” interessanti sono gli opposti giudizi degli esperti. Per il primario al politecnico Gemelli di Roma, Antonio Lanzone, «quella pillola provoca danni e farà aumentare gli aborti» . Per Silvio Viale, il ginecologo di Torino primo a sperimentarla: «Per tutta Europa è sicura, solo qui i talebani si oppongono».
IL GIORNALE – Intervista a pag. 11, a Eugenia Roccella che avverte «La pillola RU486 ha già fatto almeno 16 morti». Questo dato tuttavia «è arrivato con una richiesta supplementare di informazioni e non è stato considerato sufficiente a far riveder il parere di Aifa, l’agenzia sul farmaco che ha dato parere favorevole alla registrazione della pillola anche in Italia». Oggi il Cda di Aifa esprimerà la decisione finale, la Roccella dice: «Il ministro si fida completamente dell’Aifa, chiede solo che ci sia massima trasparenza. Mi auguro che questa valutazione, da cui non si può più tornare indietro, tenga conto della difficile compatibilità della ru486 con la legge 194 che prescrive che l’aborto deve avvenire in struttura ospedaliera pubblica, mentre la pillola lo porta a domicilio». Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare, ieri ha presentato la relazione annuale al Parlamento sull’attuazione della legge 194. Dai dati risulta che: «Gli aborti sono diminuiti del 41% in un anno». «In Italia cresce il numero di medici obiettori di coscienza: sono sette su dieci. In aumento le interruzioni di gravidanza fra le immigrate dell’Europa dell’Est».
AVVENIRE – Il quotidiano di Boffo apre sul dossier presentato ieri sull’applicazione della legge 194 nel corso del 2008: “Un po’ meno aborti ma sempre troppi”. Al tema è dedicato il primo piano di pagina 7. Gli aborti in Italia nel 2008 sono stati 121.406 (213,3 interruzioni volontarie ogni mille nati vivi). In leggera flessione il ricorso all’interruzione di gravidanza tra le minorenni in aumento tra le straniere (una donna ogni tre che abortisce non è italiana). Stimati in 15mila gli aborti clandestini. In aumento gli obiettori di coscienza.
IL MANIFESTO – RU486: in vista della riunione di oggi del CdA dell’Aifa, che dovrebbe dare il via libera alla pillola abortiva, Eugenia Roccella – scrive IL MANIFESTO – «ha sparato ieri le sue ultime cartucce», rendendo pubblico un numero di 29 morti ammesse dalla Exelgyn, la casa produttrice, che però «non compare nei verbali del Comitato tecnico scientifico dell’Aifa». Secondo Silvio Viale, il ginecologo che ha seguito la sperimentazione della pillola nel 2007, «la resistenza talebana» alla RU486 «non si fonda su ragioni mediche» ma sul timore che l’aborto farmacologico «spunterà l’arma dell’obiezione di coscienza».
PENA DI MORTE
IL SOLE 24 ORE – La Cina per la prima volta ha annunciato di voler ridurre ogni anno le condanne a morte, fino ad arrivare «a un numero estremamente piccolo» e a commutare le sentenze capitali in pene detentive. La Corte suprema, che dal 2007 rivede ogni sentenza di morte decisa da tribunali inferiori, da allora ha annullato il 15% delle sentenze.
CHIESA E AMBIENTE
AVVENIRE – Il primo piano spetta al temo scelto per la giornata mondiale della pace che si celebrerà il primo gennaio 2010: “«Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato»”. L’argomento è stato reso noto ieri con un comunicato diffuso dalla sala stampa vaticana, che ha sottolineato come questo Papa intenda «sollecitare una presa di coscienza dello stretto legame che esiste nel nostro mondo globalizzato e interconnesso tra salvaguardia del creato e coltivazione del bene della pace». Un legame «intimo e stretto» che è «sempre più messo in discussione dai numerosi dai numerosi problemi che riguardano l’ambiente naturale dell’uomo, come l’uso delle risorse, i cambiamenti climatici, l’applicazione e l’uso delle biotecnologie, la crescita demografica». Ed è dedicato proprio ai cambiamenti climatici il messaggio dei vescovi italiani per la Giornata della salvaguardia del creato del 1° settembre 2009. Bella la breve intervista a monsignor Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, che reagisce alla scelta di Benedetto XVI. «il Papa ripropone a tutti i dato biblico espresso nelle prime pagine della Genesi (2, 15): l’uomo è posto nel giardino del creato per coltivarlo e custodirlo, Esprime così un dono e un compito, in quanto la custodia non va intesa come un atteggiamento passivo di conservazione ma come una responsabilità attiva… Esprime un dono va inteso per una destinazione collettiva».
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