Politica

Berlusconi: nessuna marcia indietro sul reato di clandestinit

Così il presidente del Consiglio al termine del vertice Italia-Egitto. Ma non nega che le misure previste "non abbiano nessuna concretezza"

di Chiara Sirna

Nessuna marcia indietro sul reato di immigrazione clandestina. A negare un cambiamento di rotta è lo stesso presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, al termine del vertice Italia Egitto, nel tentativo di mettere a tacere le polemiche divampate in seno alla maggioranza dopo l’ipotesi, annunciata ieri, di introdurre la clandestinità solo come ?aggravante? e non come reato. “Sul tema del reato di clandestinità non ho fatto nessuna marcia indietro”, precisa. “Mi spiace che alcuni giornali ? aggiunge – abbiano così commentato con assoluta malafede le mie dichiarazioni?. Ma in ogni caso dice di non avere, ?nessuna preoccupazione sui rapporti interni ai partiti di Governo?.
Nessun timore di contrasti, dunque, ma tra le righe di un giudizio che ci tiene a precisare essere del tutto ?personale? non tralascia di spiegare la propria contrarietà sull’introduzione del nuovo reato di clandestinità.

Il suo “pensiero personale” si fonda su alcune considerazioni oggettive: “Voi conoscete il testo del ddl – dice rivolgendosi ai giornalisti – Prevede l’arresto, il giudizio immediato e la punizione da 6 mesi a 4 anni. Ora, quando arrivano mille immigrati clandestini tutti insieme, come fare i processi e dove trovare le carceri per rinchiuderli?”.
Servirebbero in sostanza “magistrati per i processi e carceri dove poter trattenere tutte queste persone?. ?E’ un fatto ? conclude ? che non ha alcuna concretezza?.

Dopo aver sostenuto implicitamente l’inapplicabilità del ddl però ? il reato è stato eliminato dal pacchetto sicurezza, che inizialmente lo prevedeva, per essere introdotto invece nel disegno di legge, ancora da discutere in Parlamento ? il presidente Berlusconi rimette la partita in mano alle Camere. Perché è proprio qui, ribadisce Berlusconi, che bisogna ?trovare una soluzione adeguata?.

Insomma la sua posizione è chiara: ben venga l’immigrazione clandestina come aggravante di altri reati introdotta subito per decreto, così come già ?avevo espresso in occasione del consiglio dei ministri di Napoli?, precisa il presidente Berlusconi. Il reato di immigrazione clandestina invece seguirà solo dopo la ?discussione e l’approvazione da parte del parlamento del ddl approvato dal governo?.

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