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Berlusconi, il trionfo al potere

Acclamato alla guida del Pdl, il premier chiede nuove regole parlamentari

di Franco Bomprezzi

E’ stato il week end “storico” della nascita del Pdl, il Partito del Popolo della Libertà, ideato da Berlusconi. E i giornali oggi raccontano il finale trionfale del premier, acclamato presidente del suo partito, ma anche i retroscena, i malumori di Fini, le prospettive socio-politiche della nuova formazione.

Oggi la rassegna stampa si occupa anche di:

 

“Berlusconi: più poteri al premier” è la sintesi che fornisce il titolo d’apertura di LA REPUBBLICA. Da pagina 6 cronaca e commenti. Molto spazio al congresso fondativo del Pdl, all’incoronazione per acclamazione di Berlusconi, alle richieste di riformismo presidenzialista, alle prestazioni degli esponenti intervenuti e alle relative polemiche (con Fini, in particolare ma non solo: Azione giovani e Forza Italia giovani non si sono fuse come si pensava; i giovani del Pdl saranno guidati da una diarchia, cioè dalla Meloni e dal coordinatore dei giovani di FI, Francesco Pasquali. Di contro rinviata la nomina dei 120 dirigenti e dei 20 coordinatori regionali: in Sicilia braccio di forza in corso tra Alfano e Miccichè). Claudio Tito riferisce del retroscena: “I silenzi del cavaliere irritano Fini «Timido sul dialogo, proposte vaghe»”. Gran mal di pancia in An per le omissioni del cavaliere. Non ha parlato del testamento biologico né del referendum elettorale. E questo non è piaciuto al presidente della Camera e ai suoi colonnelli. Anche Forza Italia ha qualche malessere: non pochi temono che l’incorporazione di An si riveli un boomerang. Quanto alle reazioni, la Lega è cauta. Non ha gradito l’invito di Formigoni (decidete se essere di lotta o di governo) né apprezza la prospettiva del referendum (con il possibile assestamento del sistema a due maxi partiti). Stasera cena a due ad Arcore: Bossi da Berlusconi. L’opposizione è più che cauta, scettica. Di Pietro, intervistato da Francesco Bei, avverte il Pd: «non bisogna cadere nel trabocchetto del ritorno agli inciuci, alle bicamerali. Qualsiasi riforma, finché c’è Berlusconi, verrà usata per raggiungere fini illeciti. Al Pd ricordo che con il serpente non si gioca». Franceschini invece rilancia: «L’Italia sta soffrendo prima delle riforme risolviamo la crisi». «Alla categoria dell’invincibilità non ci credo e lo dico anche al cavaliere: è un’illusione. Non dimentichi che ha già perso due volte e può succedere di nuovo». Edmondo Berselli firma un commento intitolato “La società che piace al cavaliere”. Parte dalla non sintonia fra Berlusconi e Fini per sottolineare come il Pdl non sia più «la forza liberal-modernista, fondata sugli “istinti di mercato” e sugli slanci di vitalismo libertario cui si rifaceva il primo Berlusconi». Molto critico sulla definizione di “partito degli italiani”: infelice perché «disegna un perimetro al di fuori del quale non sembra esserci legittimità pubblica».

IL GIORNALE  Dieci pagine dedicate al Pdl. Foto(montaggio)  a tutta pagina in copertina per una data storica Roma 27.28.29 marzo. “Il giorno dell’orgoglio”  è il titolo e l’occhiello “Berlusconi chiude il congresso PdL. Ecco i valori del più grande partito moderato. Editoriale del direttore del GIORNALE  Mario Giordano, il file rouge: «Da oggi la maggioranza silenziosa ha trovato voce». Già a pag. 2 si dà conto  con un richiamo nel testo delle dichiarazione della Lega «sibillino, ma piuttosto chiaro il giudizio del Senatur», scrive La Manna che cita le parole di Bossi: «Noi preferiamo  le piccole cose, che sono meno pesanti da digerire, da far funzionare» e poi commenta «D’altronde che Il partito di Umberto Bossi  faccia di tutto per  bocciare il bipartitismo, che rischierebbe di prendere quota in caso di  vittoria referendaria, non è una novità. La nettezza con cui Fini dal Palco ha acceso la miccia del dibattito sui referendum a via Bellerio non va giù». Il tema Lega tiene banco anche a pag. 9 e a pag. 10 . Nel primo caso diventa il titolo “Il PdL ? Mi piacerebbe entrasse anche Bossi” all’intervista a Denis Verdini, coordinatore del Pdl.  Che lascia aperta la porta anche all’Udc: «Li aspetto, facciamo parte della stessa famiglia: il partito popolare europeo». Nel secondo caso è il titolo dell’intervista di Formigoni “La Lega è un alleato fedele, ma non si prenda tutti i meriti” e  il governatore lombardo  rassicura il Senatur: «Il referendum elettorale? Un problema, ma Bossi non abbia paura, diamo pure la parola ai  cittadini».  IL GIORNALE  riporta poi un faccia a faccia tra  Marco Perissa e Francesco Pasquali e spiega «La fusione dei grandi è filata liscia. Quella dei giovani un po’ meno. A dir poco effervescente l’assemblea fra Azione Giovani e Azzurrini, dove  a certe frasi di Azione Giovani è seguito un abbandono della riunione da parte dei Giovani di Fi». Curiosità: Il quotidiano “Il secolo d’Italia” annuncia la sua nuova appartenenza “Quotidiano nel Pdl”. Nel e non del  come spiega il direttore Claudia Perina: «Resteremo un organo  politico all’interno  del Popolo della Libertà senza avere la pretesa di rappresentare la parte maggioritaria del nuovo partito». Divertente  il retroscena raccontato da Gianni Pennacchi ” E i colonnelli si svegliarono all’alba per scalzare i giovani dalla prima fila”.

“Affondo di Berlusconi, più poteri al premier”. Titola così il CORRIERE DELLA SERA, in prima pagina a fianco del titolo di apertura dedicato al siluramento di Obama a Wagoner, l’ormai ex numero uno della General Motors. Dopo l’acclamazione a presidente del Pdl, Silvio Berlusconi  svela il suo programma. Il primo obiettivo è il rafforzamento dei poteri del premier che «oggi sono quasi inesistenti». E ancora: «Occorre ammodernare l’architettura dello Stato, arricchire la Costituzione». Berlusconi si dice quindi pronto ad andare avanti «comunque» su questa strada anche se l’opposizione non ci sarà. Sul tema si concentra anche Angelo Panebianco nell’editoriale (“Una lunga partita a tre”): «C’è una differenza essenziale fra Forza Italia dal 1994 in poi e il neonato partito. Forza Italia…era (simbolicamente) il partito della rivoluzione liberista: meno tasse, meno stato, più liberalizzazioni, più impresa. Il Popolo della libertà si configura invece (sempre simbolicamente, ben inteso) come il partito della riforma dello Stato: della costituzione, della pubblica amministrazione, etc. I servizi interni vanno da pag 2 a pag 6. Il CORRIERE mette in evidenza il caso Lega. Da una parte infatti Aldo Cazzullo, una delle firme più note del giornale, firma un pezzo in cui si dà conto della tentazione dell’autosufficienza di Berlusconi che metterebbe nell’angolo la Lega. Non si fa attendere la risposta di Bossi, che accoglie così la nascita del nuovo partito: «Noi preferiamo le piccole cose. Sono meno pesanti da digerire, meno pesanti da far funzionare». Insomma nasce il Pdl e la Lega fa spallucce. Il discorso di Fini sul testamento biologico, intanto, però restituisce vigore ai laici del Pdl, tanto che il ministro Bondi arriva a dire che «C’è in me la consapevolezza che è la sfera politica che deve cercare una mediazione. E io credo che ferma restando la proibizione dell’eutanasia, quando tuttavia l’alimentazione o l’idratazione significhi accanimento o irragionevole ostinazione, debba scattare la libera volontà del paziente».

“Ora più poteri al premier”. Titola così il prima LA STAMPA, che dedica l’apertura dell’edizione di oggi, da pagina 2 a pagina 5, al congresso del Pdl e ai discorsi di Silvio Berlusconi. “Il cavaliere pigliatutto” è il titolo dell’editoriale di Luigi La Spina: «Berlusconi, derubricando quasi l’intervento di Fini come il proverbiale “utile contributo al dibattito” ha voluto concentrarsi «su un ordine del giorno pervicacemente mirato a un solo scopo: il rafforzamento del premier. D’altra parte, se si punta a un partito del 51%, se si identifica il Pdl come il partito degli italiani» «si deve tener conto che tutti possono farvi parte, i laici come i cattolici, i liberisti come i protezionisti, i conservatori come i riformisti. Insomma un partito che non divide, pragmatico, che si modella nelle mani del suo leader con prontezza e realismo». Sia nella cronaca che nell’editoriale LA STAMPA parla molto del rapporto con Fini, evidenziando come le questioni sollevate nei giorni scorsi dal presidente della Camera – ovvero apertura di una stagione costituente di riforme condivise con l’opposizione, il sostegno al referendum, la correzione della legge sul testamento biologico così come è stata approvata del Senato – siano state quasi tutte ignorate nel discorso del premier. Berlusconi ha toccato brevemente solo la prima questione dicendo di avere già un piano di riforma costituzionale («se il concorso dell’opposizione ci sarà e non durerà lo spazio di un mattino, sarò il primo a rallegrarmene. Ma nel frattempo…») e ignorato le altre due. L’altro perno della cronaca de LA STAMPA è la parte del discorso dedicata all’ampliamento dei poteri del premier, che si è lamentato di avere «poteri finti» e ha incalzato sulla riforma dei regolamenti del Parlamento «che non è più rinviabile», i lavori vanno sveltiti è il succo «per legittimare le Camere agli occhi del popolo». «Sarebbe stato bello vedere le facce di Schifani e Fini» chiosa il cronista. «Ma alla fiera di Roma non ci sono».

 

E inoltre sui giornali di oggi:

 

NON PROFIT

SOLE24ORE – “Onlus ale corde per i debiti della Pa”, è il titolo del servizione di due pagine (una dedicata ai crediti, appunto, e l’altra alle erogazioni delle fondazioni) che il SOLE del lunedì dedica al terzo settore. Nell’apertura, storie di onlus in crisi schiacciate tra i mancati pagamenti degli enti pubblici e le mancate corresponsioni del 5 per mille, che quindi rischiano di chiudere; i numeri sono quelli che sappiamo: 25 miliardi di euro di crediti, 500 associazioni che aspettano ancora il 5 per mille 2006. Di spalla, l’allarme delle cooperative sociali e delle comunità di recupero per tossicodipendenti (parlano Legacoop e Cnca). Nella pagina a fianco, allarme per le erogazioni in calo delle fondazioni: significativo il titolo, “La svolta delle fondazioni”, svolta data dal fatto che quest’anno per la prima volta le fondazioni guadagneranno di meno e quindi erogheranno di meno. E Guzzetti a gennaio l’ha detto chiaro: «Dobbiamo diventare banchieri d’affari sociali», più che erogatori puri. Di spalla, il debutto del Comitato per i Microcredito, incardinato nella presidenza del Consiglio; il presidente Baccini annuncia che nei prossimi giorni inizierà la ricerca di fondi (dove? Dalle fondazioni, of course, ma anche dagli enti pubblici) per far partire i progetti: i primi tre sono un piano per microasili nido, un altro per la raccolta differenziata porta a porta e l’ultimo che coinvolga le badanti (ulteriori particolari non ci sono, però).

 

RISSE

IL GIORNALE – A pag. 20 ” Risse del sabato sera, è allarme. Da Milano a Roma tre morti”, un pezzo di cronaca che ricostruisce le vicende legate allo spaccio e ad uno sguardo di troppo. Il tema apre la prima pagina della cronache di Milano, pag. 45, “Rissa fra nordafricani ubriachi davanti al bar: un morto e due feriti” e l’occhiello ” Una ventina di marocchini semina il panico in via Lombroso. Ucciso a bottigliate un 32enne, altri due gravi: tutti irregolari”.  Don Colmegna dice «Sono gesti folli senza etnia di appartenenza. Oltre al problema degli stranieri va rilanciato anche quello dell’abuso di droghe e alcol».

 

CLIMA

LA REPUBBLICA – Due pagine per il rapporto Ue sul clima europeo. L’Italia è uno dei paesi più a rischio. Assieme a Grecia e Spagna risentirà maggiormente dei cambiamenti climatici. A soffrire di più industria alimentare, agricoltura e turismo. Ci saranno problemi di approvvigionamento idrico di salute pubblica di inquinamento e di tenuta delle infrastrutture. Quadro molto preoccupante, quello della Ue che rilancia una strategia di attacco contro l’inquinamento.

LA STAMPA – “Obama rilancia? Non ci credo” – LA STAMPA intervista il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo, che dice che sul clima «il negoziato vero si farà a Copenhagen» anche se «sia al G8 dell’Ambiente di Siracusa che al G8 della Maddalena cercheremo un coinvolgimento ampio». Sul piano di Obama la Prestigiacomo è scettica: «Dal congresso Usa arrivano reazioni molto tiepide, per non dire fredde, alle proposte di Obama sul clima e sull’ambiente» e anche sull’accordo globale: «Io non sono molto ottimista sull’eventualità di un accordo globale. E senza accordo globale, il pacchetto europeo rischia di essere una beffa», visto che l’Ue «incide solo per il 6% sulle emissioni».

 

DISOCCUPAZIONE

LA STAMPA – “Troppi no per un lavoro. Mi uccido”. In evidenza con riferimento in prima pagina il suicidio avvenuto nel fine settimana a Genova di Gabriele R., un geometra di 55 anni rimasto senza lavoro. Una famiglia spezzata, la solitudine, il tunnel della depressione. Ha lasciato due fogli in cui spiega il perché del suo gesto. Accanto alla cronaca un’intervista al regista di “Giorni e nuvole” Silvio Soldini, film che ha raccontato la spirale negativa in cui si può cadere con la perdita del lavoro e che si conclude con un’apertura alla speranza. Dice Soldini: «Mentre scrivevo il film c’è stato un momento in cui tutto spingeva verso una soluzione tragica, il protagonista andava al porto e la chiudeva lì… E invece ho combattuto contro questo epilogo, era più facile» ma «mi sembrava più giusto trovare un’uscita, una chiusa che spingesse il pubblico a porsi delle domande». Nella pagina accanto l’appello fatto dai sindacati mondiali al G8 durante il vertice sul lavoro che si è tenuto a Roma nel fine settimana, «fate come con le banche» è stato il messaggio, ci sono duecento milioni di lavoratori che con la crisi rischiano la povertà estrema.

 

FINE VITA

AVVENIRE – “Fine vita, nasce un caso. Poi Schifani mette i paletti”. Il Popolo della libertà al suo esordio è subito in fibrillazione per il discorso di Gianfranco Fini, che si domanda se il testo del ddl approvato al senato sia davvero laico («Quando si impone per legge un precetto si è più vicini ad una concezione da Stato etico che da Stato laico»). Spiazza poi citando Mario Mauro: «La laicità è il frutto della maturità del cristianesimo, in quanto chiarisce sin da subito ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio». Parole che ridanno fiato ad alcuni dissensi interni al partito. Ma le numerose dichiarazioni a favore del ddl relegano comunque in una posizione di minoranza l’ex leader di An. A partire dalle risposte di Schifani («La laicità dello Stato non si trasformi mai in omissione di responsabilità») e di Maurizio Sacconi («Noi siamo partiti dal laicissimo criterio del dubbio e siamo arrivati al laicissimo principio della precauzione, che nel dubbio ci ha portato a fare una legge che mette la scelta della vita davanti a tutto»). L’unico ad aprire a Fini è Denis Verdini, uno dei tre coordinatori del Pdl, secondo cui al Senato «è passato un eccessivo irrigidimento della norma».

 

AIUTO ALLA VITA

AVVENIRE – I delegati dei Centri di aiuto alla vita (Cav) e del Movimento per la vita si sono riuniti a Chiaciano Terme per riformare lo statuto interno  all’associazione e per eleggere il nuovo direttivo che rimarrà in carica per i prossimi tre anni. Nel 2008 30mila donne si sono rivolte ai Cav: l’80% ha deciso di proseguire la gravidanza. Grazie all’intervento degli operatori sono nati 7.714 bambini per i quali le mamme avevano già in tasca il certificato per abortire.

FAMIGLIA

LA REPUBBLICA – Indagine di R2 su quanto costano gli adolescenti: da 200 a 800 euro al mese, è la risposta di Vera Schiavazzi, tra abiti firmati, hi-tech cinema e giochi. La crisi economica incide sull’acquisto di pane viaggi e auto ma lascia intatto il budget dei ragazzi. Commenta la psicologa Tilde Giani Gallino: «parlare ai figli delle difficoltà e della crisi è importante, altrimenti continueremo ad allevare generazioni di ragazzi magari intelligentissimi ma incapaci di orientarsi».

 

SCUOLA

AVVENIRE – Nell’inserto Agorà c’è un focus sul IX Forum del Progetto culturale della cei per affrontare l’emergenza educativa (“Educare, un «piano» contro la crisi), dove è stato annunciato un rapporto-proposta che vedrà la luce nell’autunno prossimo e che intende, da un lato, «sollecitare un esercizio di riflessione sullo stato dell’educazione», dall’altra, «contribuire alla formazione di un’opinione pubblica che abbia il punto di vista dei cattolici come uno dei suoi interlocutori qualificati».  

 

ADOZIONI INTERNAZIONALI

CORRIERE DELLA SERA – Madonna, ritratta nella foro del CORRIERE,  con la primogenita Lourdes è atterrata in Malawi, «dove oggi al termine di 19 mesi di adempimenti burocratici, depositerà in tribunale la richiesta di adempimenti burocratici, la richiesta per l’adozione di una bambina di 4 anni, Mercy James». La bambina vive nello stesso orfanotrofio che ospitava David Banda, adottato nel 2006. Contrarie diverse associazioni, prima fra tutte Save the children: «Molti cosidetti orfani hanno parenti in vita: non vanno prtati all’estero». La nonna dell’adottanda al Sun inglese: «La sta rubando, andrò in tribunale».

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