Sostenibilità
Berlino abbandona l’atomo
L'annuncio nella mattinata da parte del ministro dell'ambiente Norbert Roettgen
di Redazione
E mentre in Italia ancora non si sa con precisione se il nucleare farà o no parte dei quesiti referendari da votare il prossimo 12 giugno, in Germania hanno a decidere è stato il governo: tra dieci anni, nel 2021, l’ultimo dei 17 reattori atomici tedeschi sarà spento. Berlino abbandona l’atomo.
L’annuncio è stato dato dal ministro dell’Ambiente tedesco, il democristiano Norbert Roettgen, il quale ha comunicato che Berlino spegnerà il suo ultimo reattore, e diventerà così la prima potenza industriale a rinunciare all’energia atomica, che ora fornisce il 22% dell’elettricità alla Germania.
La decisione è stata definita “irreversibile”. Gran parte dei reattori sarà già disattivata entro quest’anno. La Germania aveva già fermato alcune centrali dopo il disastro di Fukushima, in Giappone: la tragedia seguita allo tsunami e al terremoto aveva provocato proteste di massa nel paese contro l’impiego dell’energia atomica. E spinto finora il partito dei Verdi – noto per il proprio impegno contro il nucleare – nelle recenti elezioni regionali fino a superare e diventare il secondo partito poche settimane fa in occasione delle elezioni nella città-stato di Brema, sbaragliando i cristiani democratici nella propria roccaforte del Baden-Württemberg.
I media e gli esperti li hanno calcolati in 40 miliardi di euro. Il mantenimento della tassa sull’energia atomica pagata dai produttori di energia aiuterà a finanziare la spesa.
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