Salute

Bergonzoni in radio con Caterpillar

Al centro dello spettacolo il tema del coma e dei risvegli. Oggi dalle 18 su Radio 2

di Redazione

Parlare del coma e del tema del risveglio. Lo farà Caterpillar, trasmissione di Radio 2  Rai, a Bologna, oggi, in occasione della giornata mondiale dei risvegli, insieme ad Alessandro Bergonzoni, testimonial della Casa dei Risvegli Luca de Nigris. 

Oltre alla puntata consueta delle 18, in diretta dal capoluogo emiliano, alle 21 il conduttore di Caterpillar, Massimo Cirri, metterà in scena insieme a Bergonzoni “CateRisvegli”, una puntata speciale della trasmissione, il cui ricavato sarà devoluto alla struttura di riabilitazione  dell’ospedale Bellaria Azienda Usl di Bologna dedicata a Luca de Nigris.

«Sarà un’occasione di parlare del tema del risveglio non solo sotto il profilo medico – spiega Massimo Cirri che oltre a condurre Caterpillar è psicologo – ma anche in senso più ampio, di riflettere per esempio su quanto siamo dormienti come corpo sociale di come potremmo risvegliarci». 

Uno spettacolo dal costo di 20 euro in cui al centro del palcoscenico ci sarà Bergonzoni. «Alex comincerà con il suo torrente quasi profetico di parole – racconta il conduttore – e da lì partiremo per riflettere anche attraverso le storie di persone che hanno avuto la sensazione di svegliarsi dal coma, facendo delle piccolissime cose quotidiane che tutte insieme gli hanno fatto sentire di essere svegli e arrivi, l’idea è fare una puntata che non sia troppo prigioniera di schemi e scalette» . 

Ma perché fare Caterisvegli? «Abbiamo deciso di fare la trasmissione per due ragioni» spiega Cirri. E aggiunge: «prima di tutto perché c’è l’ha chiesto Alex Bergonzoni, che io conosco da molti anni e di cui conosciamo la serietà dell’impegno; e poi anche perché il tema del risveglio e del coma è uno di quegli argomenti di cui non si parla mai abbastanza». Poca attenzione che è visibile soprattutto nei media. «La televisione è incapace di raccontare il dolore se non spettacolarizzandolo ed estremizzandolo. La Tv non racconta un mondo, ma ne inventa uno, mentre la radio è più adatta al racconto della sofferenza, sia per la natura del linguaggio radiofonico sia perché in radio c’è molta meno politica, un fatto che influenza molto invece la televisione» conclude Cirri.

Leggi l’intervista a Alessandro Bergonzoni

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