«È una vocazione che viene da lontano. Ma oggi il rischio
è quello che dominino gli interessi di parte»Non è solo il padre del decreto fiscale sulle onlus e un esponente di primo livello del mondo accademico, ma è anche (e soprattutto) un romagnolo di nascita e un emiliano di adozione. Parliamo di Stefano Zamagni, economista e presidente dell’Agenzia per le onlus.
Vita: Professore, esiste un modello emiliano-romagnolo?
Stefano Zamagni:Certo che sì. Per capirlo basta guardare alla matrice culturale dell’Emilia-Romagna, dove non è mai esistito prima del Novecento un governo centrale, ma tanti ducati, ognuno capace di una propria autonomia. Ed è qui che si inscrive la vocazione alla sussidierietà della regione. Per farle un esempio, pensi alla presenza delle fondazioni in Emilia-Romagna. Ce ne sono ben 19, mentre ad esempio in Lombardia solo due. A riprova del radicamento sul territorio di molte istituzioni, pubbliche o private.
Vita: Oggi, però, un governo centrale c’è, e non poco invasivo…
Zamagni: In Emilia-Romagna vanno riconosciute tre grandi tradizioni culturali che hanno saputo competere fra di loro, cioè cum-petere, andare insieme, convergere: quella socialista, quella cattolica e quella laico-repubblicana. È vero che in Regione il governo politico ha un peso specifico notevole, ma questo per un doppio motivo: da un lato è stato garante dei rapporti fra queste tre tradizioni, dall’altro ha unificato e garantito una dimensione adeguata al modello emiliano, che altrimenti sarebbe stato rimasto in balìa delle singole autonomie. Un volàno importante che ha dato forza al sistema.
Vita: Ma non si può dire che goda di buona salute…
Zamagni: Andava bene finché c’erano risorse economiche adeguate, se non addirittura abbondanti. Oggi la sfida è rappresentata dalla capacità dei vari attori – istituzioni, non profit e privato – di competere fra loro.
Vita: Eppure permangono punti di eccellenza, come le Giornate di Bertinoro per l’Economia civile, il quoziente familiare a Parma…
Zamagni: L’Emilia-Romagna è un territorio di sperimentazioni che spesso si sono consolidate come ad esempio le Giornate di Bertinoro, giunte quest’anno al loro decennale.
Vita: E allora cosa manca al modello emiliano-romagno per un vero rilancio?
Zamagni: Mettiamola così: da un punto di vista filosofico la convivenza di un pensiero debole (oggi quello socialista e laico) insieme a uno forte (quello cattolico), produce una politica debole. A un pensiero calcolante degli interessi di parte, bisogna sostituire un pensiero pensante agli interessi di tutti.
Riccardo Bagnato
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