Non profit

benvenuti all’officina dell’io

Aperto a Milano il Centro giovani di L'Amico Charly. Parla la presidente, Mariagrazia Zanaboni

di Chiara Cantoni

Uno spazio multifunzionale con laboratori, musica, informatica, spazi per il sostegno scolastico e lo sport.
Obiettivo: prevenire il disagio con la bellezza Si chiama “Officina” perché sorge sull’area delle ex Officine Guerzoni; e c’è la forma possessiva, «dei giovani», perché non si producono viti e bulloni ma si forgiano gli “ingranaggi” più complessi e nascosti dell’io. Ma soprattutto perché in questo laboratorio del fare, e insieme dell’ascoltare, del comunicare, del progettare, è coinvolta una filiera virtuosa di soggetti che, a partire dall’Accordo di Programma sottoscritto nel 2007 da Comune di Milano e Regione Lombardia, vede in campo oltre alle isituzioni, il terzo settore, le fondazioni bancarie e il mondo delle imprese. Una grande catena di montaggio, dove ognuno fa la sua parte: Ikea ci ha messo i mobili, Media Friends la pubblicità, Fondazione Cariplo e Banca Prossima contributi in denaro e così via per un totale di oltre 40 sponsor e 4 milioni raccolti in 18 mesi, fra aiuti economici, donazioni di prodotti e servizi. A metterci il progetto (che supera i 5 milioni), oltre che un’esperienza consolidata nel campo del disagio giovanile, è L’amico Charly onlus, che si è aggiudicata nel 2005 un bando del Comune di Milano per la ristrutturazione dell’architettura industriale e la sua conversione in un luogo di incontro aperto, multiculturale e multietnico per gli adolescenti: L’officina dei giovani, appunto, presentata il 30 giugno come primo traguardo di un percorso in progress, «che ha tutte le potenzialità per diventare un modello di ricerca e intervento sulle nuove generazioni, flessibile ed esportabile in altre aree», dice Mariagrazia Zanaboni, presidente della onlus. «Partendo dalla Sicilia e dal Veneto».
Sui 12mila metri quadri di spazi polivalenti trovano posto laboratori creativi, una sala danza, un’area musica con sala prove/incisione e Radio Charly Web (la radio dei ragazzi, che partirà settembre col supporto di Radio Monte Carlo), una sala informatica, un’enorme aula studio per il sostegno scolastico e campi di calcetto, basket, pallavolo, ecc. Spazi in gran parte fruibili dal mese scorso, attorno ai quali già gravitano 100 ragazzi, più 80 fra genitori e adolescenti, nell’area dedicata al disagio acuto (Crisis Center), ai quali sono dedicati interventi specifici. «Lavoriamo sul bisogno conclamato, ma, grazie a pedagogisti ed équipe multidisciplinari, mettiamo in campo programmi preventivi e formativi per aiutare i ragazzi a ritrovare il senso della loro crescita», spiega Zanaboni. «Mettendo al centro del progetto educativo il loro bisogno di bellezza e aiutando anche gli adulti, perché non si può soccorrere l’ultimo anello senza coinvolgere tutta la catena relazionale».
Un approccio integrato, dunque, nel fundraising, nel servizio e nel target di riferimento, che sarà implementato in itinere sul fronte della formazione degli educatori, anche online: già attiva per la scuola (sul portale www.amicocharly.it) sarà esportata anche nel mondo dello sport (trainer, associazioni sportive, atleti). E sulle sinergie: con le altre realtà del terzo settore impegnate nel contrasto al disagio giovanile; con le università per avviare un Centro di ricerca e documentazione; col mondo imprenditoriale, grazie a un servizio di orientamento scolastico e professionale. «Se, in un triennio, il sistema continuerà a essere alimentato», conclude Zanaboni, «l’Officina diventerà un Osservatorio nazionale sulle dinamiche adolescenziali».

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