Sostenibilità

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Il Protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas responsabili dell'effetto serra e quindi dei cambiamenti climatici è entrato in vigore alla mezzanotte di ieri. Italia a rischio bocciatura Ue

di Giulio Leben

Il Protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas responsabili dell’effetto serra e quindi dei cambiamenti climatici entra in vigore alla mezzanotte di oggi. Uno strumento fondamentale, affinché il trattato funzioni, è che tutti i paesi sottoscrittori, tra i quali l’Italia, pianifichino come ridurre le loro emissioni inquinanti assegnando degli obiettivi di riduzione ad ogni settore responsabile della produzione di gas serra: centrali elettriche, industria, agricoltura, trasporti, abitazioni e via dicendo.

Il Protocollo di Kyoto solo un inizio nella lotta ai guasti del clima: ne e’ convinto il Wwf che ha lanciato un pacchetto di interventi in 9 punti ”9 ulteriori passi che il Pianeta deve compiere per combattere davvero il riscaldamento globale”.

”Nonostante l’entrata in vigore del protocollo di Kyoto sia un ottimo inizio, non e’ che il primo passo per contenere la minaccia dei cambiamenti climatici – afferma Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf – per far si’ che gli intenti del Protocollo di Kyoto divengano realta’ si devono fare sforzi ulteriori e governi devono dare l’esempio”.

Ecco quindi i 9 passi indicati dall’associazione perche’ il Protocollo sia un successo:
1) introduzione di politiche piu’ ambiziose per ridurre le emissioni di Co2 (anidride carbonica);
2) riduzione per il settore energetico della sua quota di emissioni di Co2 e indicazione di indirizzare gli investimenti sulle energie rinnovabili e pulite;
3) rinforzare sistema Ue di commercio di emissioni sia con limiti piu’ stretti per le emissioni di Co2 che con maggiori incentivi per l’energia pulita;
4) incoraggiare le nazioni in via di sviluppo all’ uso di tecnologie pulite;
5) sviluppo globale delle fonti di energie pulita e ricercare soluzioni energetiche piu’ efficienti;
6) aumentare la pressione su Usa e Australia perche’ taglino le loro emissioni di Co2 pur non avendo ratificato il Protocollo di Kyoto;
7) aiuti agli stati poveri contro i cambiamenti climatici;
8) impegno mondiale a rimanere sotto il tetto limite dell’aumento di 2 gradi della temperatura;
9) realizzazione di un piano tra tutti i Paesi firmatari di Kyoto per stabilire gli impegni di riduzione delle emissioni dopo il 2012, data di scadenza del primo periodo del Protocollo.

E per festeggiare l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto il Wwf ha in programma diverse iniziative: si parte gia’ da domani con una campagna pubblicitaria sui principali quotidiani economici per sottolineare le opportunita’ che si presenteranno per l’economia; un evento nella capitale in onore di San Valentino, come gesto d’amore per il clima, una mobilitazione sul web con cartoline virtuali per gli innamorati e altri gadget scaricabili da internet, lancio di un’indagine sui comportamenti ‘virtuosi’ salva-clima effettuata insieme a Cittadinanza attiva nell’ambito del progetto Banca del Clima e la promozione di un ‘Galateo del clima”.

”Il nostro Piano Nazionale sui gas serra non li riduce, ma li compensa”. Cosi’ il Wwf replica al Ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli. ”Tutti i dati dimostrano come il nostro Paese abbia aumentato le proprie emissioni di una percentuale analoga a quella che avrebbe invece dovuto ridurre (+6,5% anziche’ -6,5% rispetto alle emissioni del 1990) con il risultato – dichiara l’associazione – che oggi il nostro obiettivo di riduzione e’ doppio rispetto a quello stabilito (-13% rispetto al 1990)”.

”Il piano del Governo – scrive il Wwf in una nota – sembra essere stato redatto sotto dettatura dei grandi produttori elettrici e paradossalmente consente l’aumento delle emissioni in questo settore. Certo queste vengono compensate con l’ acquisto di quote di emissioni presso altri Paesi, ma le emissioni in atmosfera certo cosi’ non diminuiscono. Sempre per citare il Piano governativo, il settore termoelettrico passerebbe da emissioni di Co2 pari a 110,5 milioni di tonnellate nel 1990 a 156,1 milioni di tonnellate nel 2010, dunque aumenterebbero le emissioni di circa 45 milioni di tonnellate di Co2”. ”Ha dunque perfettamente ragione il Ministro Matteoli quando sostiene che la sfida di Kyoto si puo’ vincere – conclude il Wwf – ma non si vincera’ mai con i bluff”.

L’Italia, infatti, malgrado sia tra i soci fondatori di Kyoto in quanto membro dell’Ue, arriva all’appuntamento ritenuto storico da molti osservatori fortemente in ritardo e con gravi inadempienze. Innanzitutto perché in questi anni si è andata sensibilmente allargando la forbice tra gli obiettivi proposti dal Protocollo e l’andamento reale delle emissioni. Ma a questo va aggiunto che il primo Piano nazionale per le emissioni, presentato tra l’altro fuori tempo massimo, è stato bocciato dalla Commissione ambiente di Bruxelles in quanto troppo generico e privo del censimento delle quote di emissione di ogni singolo impianto così come richiesto dalla direttiva Ue. Ripresentato, e alla vigilia della partenza del Protocollo, Bruxelles si accingerebbe, secondo indiscrezioni, all’ennesima stroncatura di Roma.

Link utili:

  • WWF Italia;
  • Legambiente
  • The United Nations Framework Convention on Climate Change, Kyoto Protocol
  • Unione europea
  • Kyoto Club è un’organizzazione non profit di imprese, enti, associazioni e amministrazioni locali, impegnate al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra assunti con il Protocollo di Kyoto.
  • Da domani online lo speciale di Ecomondo su Kyoto, per i soli abbonati.
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