Welfare
Benvenuti a casa: al via le iniziative di social housing
Selezionati 10 progetti di contrasto alla povertà abitativa in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. I destinatari saranno accompagnati in percorsi di formazione per il reinserimento sociale ed economico. Fondazione Con il Sud ha erogato 4 milioni di euro
di Redazione
La volontà di accompagnare persone che vivono in situazioni di fragilità e di svantaggio in percorsi di autonomia di reddito e riacquisizione della fiducia: è questa la costante nei 10 progetti selezionati attraverso il bando “Benvenuti a casa! – Iniziativa di Social Housing”. In ciascun progetto, infatti, la casa è solo l’inizio di un percorso che porterà coloro che si trovano in condizione di povertà ed esclusione sociale a reimmettersi nel contesto socio-lavorativo, in una logica di comunità e mutuo aiuto.
Selezionati tra 50 proposte, i progetti sono stati presentati da reti composte da organizzazioni del Terzo settore e istituzioni locali, che hanno risposto al bando sperimentale della Fondazione Con il Sud, proponendo iniziative che puntano a diminuire il disagio abitativo nelle regioni meridionali attraverso soluzioni abitative temporanee. All’interno di queste saranno attivati meccanismi in grado di consentire ai beneficiari di mantenere nel tempo una propria autonomia. «Benvenuti a casa, adesso possiamo dirlo, alle tante persone che saranno coinvolte dai progetti che abbiamo scelto di sostenere», ha detto Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud. «Benvenuti in un percorso che vi sarà donato, ma che dovrete cogliere. Come ogni bando, la scelta dei progetti è stata dura ma attenta, per questo abbiamo fiducia nella buona riuscita di ciascuno».
Povertà abitativa e povertà economica sono profondamente connesse. La disponibilità di una casa di qualità rappresenta uno dei pilastri su cui costruire la qualità della vita dell’individuo e la sua inclusione nella società.
L’anno scorso in Italia 5 milioni di persone si trovavano in situazione di povertà assoluta (l’8,3% della popolazione residente). In oltre 1 milione di famiglie, tutti i componenti in età da lavoro erano disoccupati: 4 famiglie su 100 nel 2017 hanno vissuto senza alcun reddito da lavoro. Di queste, il 56% è residente nel Meridione.
Per chi si trova in queste condizioni, diventa molto difficile permettersi un alloggio dignitoso. Nonostante l’elevata percentuale di proprietari di casa (71,9% delle famiglie), il disagio abitativo risulta drammaticamente attuale. La ripresa dell’economia, che sta trainando anche il settore edilizio, non coinvolge tutti i cittadini perché i prezzi delle case crescono più velocemente di quanto non facciano i redditi. Le spese abitative rappresentano la voce di uscita più consistente nei bilanci familiari dei cittadini europei: in Italia il 24% del reddito disponibile lordo, una quota superiore alla media Ocse, pari al 20%. L’11,3% della popolazione europea risulta sovraccaricata dai costi abitativi, percentuale che sale al 39,3% per chi si trova a rischio povertà. La serietà dell’emergenza abitativa è dimostrata anche dall’aumento del numero dei “senza tetto”, tra cui si registra un nuovo e sensibile aumento dei giovani e delle famiglie con bambini. Sono in aumento le richieste di alloggi a canone ridotto, con liste di attesa municipali che contano circa 650 mila persone.
Tre progetti interesseranno la Sicilia, 2 la Calabria, la Campania e la Puglia, 1 la Basilicata. In particolare, le città dove si svolgeranno le azioni di progetto sono: Catania, Foggia e Lucera (Fg), Potenza, Castiglione Cosentino (Cs), Salerno e Baronissi (Sa), Gela (Cl), Avellino e Solofra (Av), Crotone, Bari, Palermo. Saranno coinvolti migranti, giovani in uscita da comunità terapeutiche o da comunità residenziali, nuclei familiari disagiati, detenuti, ex tossicodipendenti, ex pazienti psichiatrici, padri separati in difficoltà economica e donne in uscita da percorsi di separazione o da situazioni violenza.
All’interno delle abitazioni, che dovranno essere ristrutturate o adeguate, si sperimenteranno forme di co-housing e di aiuto reciproco. Inoltre è previsto anche l’avvio di attività, che faranno della casa stessa la fonte di sostentamento per le persone coinvolte, per esempio attraverso la realizzazione di fattorie sociali.
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