Sostenibilità

Bentornato orso Sulle Alpi ormai è di nuovo di casa

di Redazione

Una reintroduzione di successo. Con alcuni problemi di convivenza. Risolvibilidi Francesco Borzaga
Grazie al progetto «Life Ursus», promosso dal Parco naturale Adamello -Brenta e dalla Provincia di Trento e cofinanziato dall’Unione Europea, tra il 1999 e il 2002 sono stati rilasciati in Trentino dieci orsi provenienti dalla Slovenia, tre maschi e sette femmine. In questo modo la popolazione del plantigrado, giunta ormai all’orlo dell’estinzione con non più di tre-quattro esemplari arroccati in Val di Tovel e nel Gruppo di Brenta settentrionale, si è sorprendentemente ripresa e sembra poter assicurare alle Alpi la conservazione della loro più importante specie faunistica. Alla fine del 2009 risultavano presenti sul territorio almeno 25 esemplari, mentre l’anno in corso sembra essere assai positivo per quanto riguarda le nuove nascite.
Il territorio frequentato dagli orsi resta più che altro concentrato nel Trentino occidentale e soprattutto all’interno del Parco naturale. Con l’aumento degli esemplari si è però accentuata la dispersione di giovani maschi anche molto all’esterno del Trentino: in Alto Adige, in Lombardia, in Svizzera, in Austria, fino in Germania. In Trentino orientale e nelle province di Belluno e Vicenza è poi comparso l’orso “Dino” proveniente dalla Slovenia, che ha causato danni e proteste e che sembra sia rimasto vittima di un atto di bracconaggio.
L’impegno della Provincia autonoma di Trento per la gestione della crescente popolazione di plantigradi è notevole ed appare determinante per la riuscita del progetto «Life Ursus». Si va dal continuo monitoraggio all’opera di prevenzione, all’indennizzo dei danni accertati (nel 2009, 48mila euro) fino alla gestione delle emergenze, alla messa in sicurezza dei depositi di rifiuti e all’utilizzo di “cani da orso”.
L’orso è un animale di notevole mole e la sua presenza può causare timore. Proteste e preoccupazioni sono dovute sia ai danni provocati, sia agli occasionali avvistamenti e alla comparsa di individui in prossimità di centri abitati. Ma a parte sporadiche iniziative di qualche amministratore locale, nel complesso la situazione in Trentino sembra essere abbastanza tranquilla.
Maggiori appaiono le difficoltà all’esterno della provincia, soprattutto nei territori abitati da popolazioni di lingua tedesca, che tradizionalmente male tollerano la presenza di “nocivi”. Tanto più positivo risulta perciò l’impegno del WWF Svizzera e dei sostenitori del «Progetto Ursina», attivo in Engadina e nel “Triangolo dei tre Paesi” (Svizzera, Austria, Italia). Le prossime iniziative in programma sono le «Settimane retiche dell’orso» previste per il periodo 27 settembre – 9 ottobre e che mirano a coinvolgere la popolazione e gli operatori turistici. Viene in questo modo decisamente allargato il campo di attività a tutela dell’orso, al fine di assicurare la sopravvivenza di questa splendida specie nella più vasta cerchia della Alpi centro-orientali.


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