Volontariato
Benigni. “Il Nobel per la pace alla mia generazione”
Al summit dei premi Nobel per la Pace che si è svolto a Roma, l'attore ha difeso il suo Pinocchio dalle critiche e di Berlusconi ha detto: "E' un mercante..."
”La nostra generazione è la prima, dalla cacciata di Adamo ed Eva, ad essere contro la guerra. Per questo darei il Premio Nobel per la pace alla gente del nostro tempo”. Roberto Benigni non si smentisce mai e “butta lì” questa proposta alla consegna del premio “l’uomo della pace” conferitogli dalla Fondazione Gorbaciov e dal Comune di Roma, simbolo del summit dei Premi Nobel della Pace, che si svolge nella capitale sabato e domenica. ”Ricevere un premio per la pace da Gorbaciov è come ricevere il Nobel della fisica da Galileo Galilei o quello della letteratura da Shakespeare. Perchè è stato scelto proprio lui? Vado a chiederglielo. Credo che sia un gioco… Ognuno – ha proseguito il comico toscano – dovrebbe dare il suo contributo alla pace perchè è una disposizione della nostra anima, come la giustizia e la fede”.
Al suo arrivo nel Benigni è stato accolto anche dalla “iena” Enrico Lucci con il quale ha scherzato sulla possibilità di dare un Nobel per la pace a Berlusconi. Per quanto riguarda, invece, le critiche mosse al suo film, Pinocchio, Benigni risponde con filosofia:”Se a qualcuno non è piaciuto, certo mi dispiace. Mi dispiace davvero. Però c’è chi non ama la Nona di Beethoven, quindi si possono avere dei dubbi sul Pinocchio di Benigni no? Quello che abbiamo cercato di fare col testo – continua – e quello che secondo Valery dovrebbe fare un artista: qualche volta sacrificare la fedeltà all’efficacia”. Ma le critiche non si fermano sola alla pellicola, da molti giudicata noiosa, irreale, visionaria. Quasi d’obbligo un chiarimento, infatti, sulla casa che distribuisce il film, la Medusa, del premier Berlusconi. ”Pasolini – risponde Benigni – dice: il cinema è un’arte anfibologica, i commercianti facciano i commercianti, gli artisti facciano gli artisti, Berlusconi è un mercante e fa il mercante. (…) Se passasse il principio che Pinocchio non può essere distribuito dalla Medusa allora scomparirebbe tutto il Rinascimento. E io, a differenza di Mchelangelo e Leonardo, ho fatto solo un film”.
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