Volontariato

Beni culturali: gli Uffizi rischiano di chiudere

A denunciarlo è il ministro Giuliano Urbani

di Carmen Morrone

”La manovra ha stabilito una riduzione del 25 per cento per le spese di funzionamento di musei e siti archeologici. Con la logica dei tagli si entrerebbe di fatto nella logica della progressiva chiusura di musei e siti archeologici. Per dare l’idea, di questo passo dovremmo pensare a una chiusura parziale o totale degli Uffizi”. La denuncia e’ del ministro dei Beni culturali Giuliano Urbani. ”Io sono disponibile a lavorare su progetti di sviluppo – continua il ministro in un’intervista al Corriere della Sera – ma non intendo assistere impotente a un suicidio. Percio’ pongo un problema politico. I Beni culturali possono essere un volano di sviluppo legato al turismo, e consentono la diffusione di un’immagine positiva e prestigiosa del Paese all’estero. Insomma, il nostro patrimonio artistico e’ un marchio: lo si vuol capire o no? Se nel governo la pensiamo tutti allo stesso modo, allora questo marchio dovremo sostenerlo. Se invece si ritiene che nel settore vadano operati tagli, allora non sono disponibile”. Urbani chiede un intervento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi perche’ i beni culturali vengano considerati una priorita’. ”Al premier tocchera’ istruire i criteri di selezione degli obiettivi. Stavolta non dovra’ avere solo l’ultima parola, ma anche la prima, perche’ non dovra’ intervenire per mediare rispetto a un percorso gia’ intrapreso. Quel percorso lo dovra’ indicare lui”. Urbani e’ consapevole della crisi (”per tre anni abbiamo atteso come surfisti l’onda della ripresa economica. Che purtroppo non e’ arrivata. Quasi tutti si sono illusi. Ma non e’ andata cosi’, e ancora oggi l’onda non e’ vicina”) e ricorda i suoi consigli all’ex ministro Tremonti (”l’ho invitato piu’ volte a usare il bisturi invece della livella per far quadrare i conti. La livella agisce in modo uniforme, e’ uno strumento che distrugge le basi dello sviluppo senza estirpare le radici dello spreco”). L’idea del ministro e’ quella di ”dire la verita’ agli italiani: se non cancelliamo la pesante eredita’ che ci e’ stata lasciata dalla prima Repubblica, non ci saranno i soldi per far nulla. E allora, si potrebbe spiegare ai cittadini che e’ indispensabile sanare il debito, e che solo ed esclusivamente per quell’obiettivo – conclude Urbani – servirebbe un contributo straordinario”


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