Welfare
Benevento, stop ai servizi museali affidati a disabili e cooperative sociali
A rischio l’equilibrio di circa 50 nuclei familiari tra città e provincia a seguito della decisione della Provincia di non affidare più a persone con disabilità e alle cooperative sociali di inserimento lavorativo del territorio i servizi di custodia e di pulizia dei siti museali
di Redazione
A rischio l’equilibrio di circa 50 nuclei familiari tra Benevento e provincia a seguito della decisione della Provincia di Benevento di non affidare più a persone con disabilità e alle cooperative sociali di inserimento lavorativo del territorio i servizi di custodia e di pulizia dei siti museali. Gli affidamenti -ai sensi della legge 381 del 1991 che prevede deroghe al codice degli appalti proprio per tutelare le cooperative che consentono l’integrazione di uomini e di donne in condizioni di fragilità -sono stati interrotti dopolo stop per emergenza da Covid-19 e poi non rinnovati, senza una motivazione.
Il 27 maggio le cooperative sociali coinvolte hanno ricevuto una comunicazione dalla Sannio Europa, Agenzia per lo sviluppo locale sostenibile, diretta e coordinata dalla stessa Provincia, che invitava al passaggio di consegne. Confcooperative Federsolidarietà Campania e Fish Campania hanno chiesto nei giorni scorsi un confronto ad horas alla Provincia per discutere delle conseguenze che la decisione avrà sulle politiche di welfare locale. “Con questo atto la Provincia di Benevento esclude dal mercato del lavoro uomini e donne che la legge italiana tutela (legge 381 del 1991) perché si trovano in una situazione di fragilità. Le cooperative sociali a cui venivano affidati i servizi museali offrono occupazione a queste persone, e quindi indipendenza economica, relazioni, un’identità. Sono società in cui il valore umano convive con i fattori produttivi e che vengono sostenute con procedure giuridiche ad hoc, come affidamenti diretti, clausole sociali negli atti di gara, ecc. La Provincia di Benevento ha deciso di rinunciare a questo strumento di welfare. Le cooperative sociali di inserimento lavorativo senza il riconoscimento e il sostegno istituzionale, il che è un paradosso, non possono assolvere alla loro funzione, con ripercussioni sulla collettività che si addossa il costo dell’assistenzialismo fine a sé stesso” commenta Giovanpaolo Gaudino, presidente Confcooperative Federsolidarietà Campania. “Si tratta di un atto grave. Le persone con disabilità, come tutte le categorie di soggetti in condizioni di fragilità, grazie alle cooperative sociali di inserimento lavorativo da fruitoridi assistenza pubblica diventano risorse umane, integrate nella compagine sociale di un’impresa,partecipando in toto alla vita della società e traendone il giusto compenso. La decisione della Provincia è un passo indietro. Confidiamo in una soluzione diversa” afferma Daniele Romano, presidente Fish Campania.
La Provincia di Benevento ha deciso di rinunciare a questo strumento di welfare. Le cooperative sociali di inserimento lavorativo senza il riconoscimento e il sostegno istituzionale, il che è un paradosso, non possono assolvere alla loro funzione, con ripercussioni sulla collettività che si addossa il costo dell’assistenzialismo fine a sé stesso
Confcooperative Federsolidarietà Campania e Fish Campania hanno però preso atto delle dichiarazioni a mezzo stampa della Sannio Europa e della Provincia di Benevento a proposito dei servizi museali gestiti dalle cooperative. La società partecipata della Provincia di Benevento, Sannio Europa, ha precisato di non aver effettuato alcun licenziamento perché gli operatori coinvolti non sono suoi dipendenti. L’argomento del licenziamento non è mai stato trattato in questi termini dalle due Organizzazioni, neanche nelle lettere inviate alla Provincia e alla sua partecipata. I licenziamenti dei lavoratori impiegati nei servizi di custodia e pulizia dei siti museali di competenza della Provincia di Benevento saranno una diretta conseguenza delle scelte gestionali della Sannio Europa. Senza le commesse pubbliche, svolte per anni in proroga per volontà dell’ente appaltante, sarà impossibile ricollocare tutti i lavoratori, al momento in cassa integrazione. In alcuni casi si tratta di lavoratori cinquantenni. Confcooperative Federsolidarietà Campania e Fish Campania non hanno nessuna intenzione, né interesse, ad entrare nel merito delle scelte procedurali che la Provincia di Benevento e la Sannio Europa volessero adottare per esternalizzare i servizi. Unica richiesta è tutelare ilavoratori, specie quelli più fragili, che senza l’impiego nella gestione dei servizi museali sarebbero già a carico della collettività. «Non è nostra intenzione suggerire alla Provincia e alla Sannio Europa di proseguire con la proroga degli affidamenti se si ritiene di voler procedere diversamente. Ci stiamo sforzando di sensibilizzare la stazione appaltante sul fatto che ci sono strumenti ad hoc, che abbiamo già comunicato alla Sannio Europa, per tutelare il delicato ruolo delle cooperative sociali diinserimento lavorativoanche in procedure ad evidenza pubblica, fermo restando che alla base deve esserci la volontà di tutelare le categorie deboli e le cooperative nelle quali lavorano» commenta Gaudino. «Le scelte della Provincia e della Sannio Europa ricadranno inevitabilmente su persone con disabilità sia fisica che mentale. Se c’è la volontà di tutelare questo pezzetto di welfare indiretto che si concretizzava nel promuovere la collaborazione con cooperative sociali di tipo b o miste, gli strumenti giuridici per andare avanti, anche con nuove forme rispetto agli affidamenti in proroga ci sono. Siamo pronti ad accompagnare la Provincia e la Sannio Europa, se lo vorranno», conclude Romano.
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