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Benessere psicologico degli adolescenti, in partenza 51 cantieri

Il bando BenEssere, promosso nel 2023 nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è stato il primo bando pubblico scritto tenendo conto dei pensieri dei ragazzi stessi. Con i Bambini ha selezionato 51 progetti, finanziandoli con 30 milioni di euro

di Sara De Carli

Cooperativa Sociale Aeper Bergamo

L’impresa sociale Con i Bambini ha dedicato oltre un anno a selezionare, tra le tante candidature pervenute, i 51 partenariati che inizieranno a operare: sono 51 progetti dedicati a promuovere il benessere psicologico e sociale degli adolescenti in Italia, con interventi rivolti a ragazzi e ragazze dagli 11 ai 18 anni. Metteranno in campo azioni di prevenzione e di supporto delle fragilità e delle sofferenze. Coinvolgeranno oltre 800 partner tra scuole, enti di Terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati.

Sono questi i numeri del Bando BenEssere, promosso nel 2023 nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. I progetti sono sostenuti con 30 milioni di euro. Dei progetti selezionati, 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud (qui gli esiti del bando). Il bando cercava interventi per avviare, nei luoghi di vita e di socializzazione degli adolescenti, forme di presidio flessibili e prevalentemente non medicalizzanti. Quindi spazi organizzati, preesistenti o da attivare, con la presenza di équipe multi-professionali ma pensati in un’ottica di mainstreaming, rivolti quindi sia a minori che vivono sofferenza e fragilità, sia a minori che non la vivono. Le attività di tipo comunitario si affiancheranno a interventi personalizzati, in stretta collaborazione con i servizi territoriali: in caso di diagnosi severe, gli adolescenti verranno segnalati per un percorso di cura più specifico. 

La necessità di un ascolto attivo degli adolescenti e di una maggiore attenzione al benessere psicologico di questa fascia d’età era già evidente da anni, ma è esploso con il Covid. Questa urgenza emerge anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze raccolte da Con i Bambini nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”. Si tratta, spiega di Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini, di «un’emergenza spesso rimossa anche se evidente. Nel 2023, per dare il via al bando abbiamo ascoltato decine di operatori esperti e studiosi in ogni parte d’Italia e abbiamo ascoltato anche tanti ragazzi e ragazze in sofferenza. È stato il primo bando pubblico scritto tenendo conto dei pensieri dei ragazzi stessi, che con grande capacità e partecipazione ci hanno aiutato a capire sofferenze, paure, bisogni, possibilità di “venirne fuori“». Si avvia così «un enorme cantiere operativo che è impegnato a costruire un modello di sussidiarietà sui complessi temi della fatica e del disagio in adolescenza. Perciò abbiamo lavorato secondo l’art. 118 della Costituzione, unendo il terzo settore con le pubbliche amministrazioni, la sanità pubblica, le scuole, il volontariato».

Rossi-Doria fa una sottolineatura precisa: «Non ci sarà sviluppo sostenibile se non si coinvolgono le straordinarie risorse dei ragazzi e che, per farlo, non si possono lasciare indietro. Abbiamo proposto un modo nuovo di affrontare sofferenze troppo diffuse, puntando su servizi comunitari e competenti di prossimità, sulla capacità di creare alleanze educative stabili pubblico/privato, sull’ascolto e la promozione del protagonismo di ragazzi e ragazze. Per un periodo di 3-4 anni tantissime comunità educanti saranno attivate o rafforzate grazie ai progetti che iniziano il loro lavoro. Sono certo che gli oltre 800 partner tra Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati sapranno rappresentare un prototipo dell’azione pubblica integrata impegnata insieme con molte centinaia di nostri ragazzi e ragazze oggi esclusi e in difficoltà, che sono parte promettente del nostro futuro», conclude Rossi-Doria.

A fronte dunque di un impatto atteso nel lungo periodo, in termini di miglioramento complessivo delle condizioni di benessere degli adolescenti residenti nei territori d’intervento, il cambiamento atteso nel medio periodo è la diminuzione delle forme di disagio psicologico e l’avvio di cambiamenti positivi nell’ambito delle relazioni familiari, scolastiche e nel tempo libero. La dimensione “di sistema” intende potenziare i servizi e le istituzioni che supportano lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni nei diversi territori (servizi sanitari, sociali e sistema scolastico), facendo crescere le reti fra tutti gli attori che supportano gli adolescenti.  

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