Cultura

Benedetto XVI e’ a Colonia

La sua prima volta come Papa nel suo Paese, la prima volta a una Gmg. La grande eredita' che lo aspetta fra oggi e domenica: i giovani. E un 2005 che ha segnato la storia...

di Riccardo Bagnato

COLONIA (Germania) – Il Santo Padre e’ arrivato in Germania. Nella tarda mattinata Benedetto XVI e’ sceso dall’aereo, ha salutato le autorita’ e i pellegrini accorsi ad accoglierlo all’aeroporto della citta’ renana. Nel pomeriggio si sono invece formate due file di 10 chilometri sciascuna sulle rive del reno, per aspettare il passggio della barca che ha successivamente trasportato il Pontefice. Bagno di folla per Benedetto XVI al suo arrivo alla cattedrale di Colonia: dopo essere sceso dal battello, il papa si e’ diretto a piedi verso la piazza della cattedrale preceduto dalla croce della Gmg. Ratzinger e’ stato accompagnato a piedi da alcuni ragazzi in rappresentanza dei diversi continenti. Con il suo arrivo si entra cosi’ nel vivo delle Giornate, non tanto perche’ siano mancati momenti importanti nei giorni scorsi, ma perche’ l’attesa e’ grande, e quelli sono stati in realta’, per gli oltre 400mila pellegrini provenienti da 197 paesi diversi, giorni di preparazione. Vengono principalmente dall’Europa (79,2%) di cui il 20,7% dalla Germania; il 3% dall’Asia; il 2,3% dall’Africa; l’8,9% dal Nordamerica; dal Centro America l’1,8%; il 3,4% dall’America Latina e solo lo 0,8% dall’Oceania. Fra i paesi piu’ numerosi l’Italia (101.174 pellegrini registrati), la Germania (83.929); la Francia (38.549), la Spagna (31.908), e gli Stati Uniti (24.237). Piu’ della meta’ sono giovanissimi, dai 18 ai 27 anni (280.404). Piu’ di 27mila volontari dislocati in piu’ di 500 luoghi diversi fra Bonn, Düsseldorf e ovviamente Colonia. Numeri, semplici numeri, che pero’ potrebbero servirci da riflessione ulteriore. Per seguire l’evento, e per capirne, in parte, il valore. Prima di tutto i luoghi. Le Giornate mondiali della Gioventu’, dal 1997 ad oggi, si sono svolte a Parigi, Toronto, Roma, e oggi a Colonia. Per quanto riguarda le edizioni precedenti, la Gmg ha avuto luogo solo due volte fuori dell’Europa: a Buenos Aires, in Argentina, nel 1987 e a Manila, nelle Filippine, nel 1995. E’ forse anche attraverso queste scelte e questi luoghi che possiamo rileggere l’impegno costante delle Chiesa cattolica nei confronti dell’Europa. L’invito del Cardinale Ruini a recuperare le radici cristiane all’interno della Costituzione europea. E che ha fatto dire ieri al Cardinale Joseph Meisner, arcivescovo di Colonia, in occasione della festa “Italyani Köln” allo stadio Rheinergie, che il Cristianesimo e’ il cuore dell’Europa, e i giovani ne sono il sangue. Ma possiamo anche leggervi, forse, un impegno verso e contro cio’ che piu’ per semplificazione che per precisione chiamiamo “consumismo”. Di cui proprio Benedetto XVI ha da subito avvertito il pericolo. Questi luoghi, pero’, ci possono aiutare a rileggere le cifre sui partecipanti: il 90% dei pellegrini proviene infatti da Europa e Nord America. Dove, in realta’, sommando le percentuali precise, non si raggiunge il 9% per quanto riguarda gli altri continenti messi insieme. E’ forse per questo motivo che, ad un’ipotesi di Sidney come prossima citta’ delle Giornate mondiali della Gioventu’, sembra viceversa prendere corpo l’idea di una Giornata continenatale delle Gioventu’. Una Gmg, cioe’, suddivisa fra i cinque continenti, in cinque diverse citta’. E anche per questo si attende domenica, quando Bendetto XVI condividera’ con i pellegrini le proprie decisioni. Non possiamo, pero’, non rileggere in questi numeri e questi luoghi anche una certa chiusura, forse una flessione morale verso il mondo fuori dell’Europa. O forse un bagno di realismo visti i cambiamenti che la Chiesa cattolica sta vivendo: calo delle vocazioni, secolarizzazione, ma soprattutto cambio generazionale. Una seconda riflessione, infatti, che non parte dai numeri, bensi’ da eventi recenti, ci fa ripercorre il 2005 in modo diverso. Nell’anno corrente la Chiesa perduto tre figure molto importanti, seppur diversissime fra loro, ma tutte e tre legate in modo indissolubile al mondo dei giovani. Il 2 aprile, moriva Don Luigi Giussani, fondatore del movimento “Comunione e Liberzione”. Come tale movimento sia legato ai giovani non c’e’ bisogno di provarlo. Che pero’ la stessa Cl stia soffrendo proprio della mancanza di ricambio generazionale e di una certa chiusura nei confronti del mondo esterno, lo testimoniano le perplessita’ e le dichiarazioni apparse sui giornali nelle ultime settimane, a pochi giorni dall’inizio del consueto Meeting di Rimini, il primo, dopo 25 anni, senza il proprio fondatore. Il 22 febbraio di quest’anno muore Giovanni Paolo II. Per il quale la Gmg non era solo un’idea, ma una speranza concreta di crescita nella Chiesa cattolica e della Chiesa cattolica. Ancora fresco il ricordo del Papa polacco, tanto che a Colonia i pellegrini sembrano sentirne la mancanza. Sue immagini sono ovunque, insieme a quelle di Benedetto XVI. Ogni occasione e’ buona per ricordarlo, per dedicargli un applauso, una preghiera, un ricordo personale. Infine, 16 agosto, due giorni fa. Fratello Roger, fondatore della Comunita’ di Taize’, e’ stato assassinato da una donna rumena durante la preghiera serale. Oggi il giornale cattolico “La Croix” gli dedica uno speciale: “Fratello Roger, pellegrino della riconciliazione”. Ripercorre la sua storia, quella di un piccolo uomo che e’ riuscito a fare di una collina della Bourgogne un luogo di incontro per i giovani di tutto il mondo e di tutte le confessioni. A cui la Gmg deve molto, e da cui ha probabilmente preso ispirazione. Ecco perche’ e’ molto atteso Papa Benedetto XVI. Ecco perche’ i pellegrini lo aspettano. Perche’ proprio i giovani cercano le sue parole. Lui, apparentemente cosi’ lontano, timido, accademico quasi. Ma erede di un grande patrimonio di gioventu’, ora che tre figure come Giovanni Paolo II, Don Giussani e Fratello Roger non ci sono piu’.


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