Cultura
Benedetto XVI: Con l’Islam si può e si deve dialogare
Con l'Islam si deve e si puo' dialogare. Ne e' convinto il Papa che è stato interpellato oggi interpellato dai giornalisti
di Paul Ricard
Con l’Islam si deve e si puo’ dialogare. Ne e’ convinto il Papa che, interpellato dai giornalisti se l’Islam possa essere considerato una religione di pace, ha osservato che ”certamente l’Islam ha anche elementi che possono favorire la pace, ha anche altri elementi: dobbiamo cercare di trovare sempre – ha aggiunto – i migliori elementi che aiutano”. Benedetto XVI, uomo profondo e nemico delle semplificazioni, ha anche osservato di non voler ”etichettare con grandi parole generali” una realta’ che e’ ovviamente complessa. Rispondendo a un’ulteriore domanda sul fatto se le bombe di questi giorni possano essere definite ”bombe anticristiane”, ha replicato: ”No, generalmente mi sembra una intenzione molto piu’ generale, non proprio contro il cristianesimo”. Le risposte di oggi ai giornalisti, a margine dell’incontro a Introd con i preti, diaconi e religiosi della Valle d’Aosta, si aggiungono a quanto Benedetto XVI e’ venuto osservando in varie occasioni in questo periodo in cui il terrorismo ha ripreso forza, da Londra a Sharm el Sheik, dall’Iraq alla Turchia. Il suo pensiero sul dialogo con l’Islam in chiave di pacificazione mondiale e sulla matrice degli attentati terroristici, scatenati da ”gruppi fanatizzati” ”mossi da odio” si e’ delineato con chiarezza, andando di pari passo con le tragiche notizie di cronaca. Il Papa e’ giunto in Valle l’11 luglio, a quattro giorni dalle prime bombe nella metropolitana londinese, e i giorni successivi sono stati caratterizzati dalla escalation del terrore. Sempre papa Ratzinger ha pregato per tale situazione: il 10 luglio si e’ appellato direttamente ai terroristi, ricordando loro che ”Dio ama la vita e non la morte”, e il 14 si e’ associato ai due minuti di silenzio proclamati dalla Ue per le vittime di Londra. Su terrorismo e ruolo delle religioni monoteiste per la pacificazione e’ tornato pochi giorni dopo, alla sua prima uscita in Valle per una escursione. C’e’ nel mondo una ”volonta’ di pace – ha detto – che e’ maggioritaria” e che bisogna far ”prevalere” contro coloro che scatenano attentati, ”gruppi fanatizzati”. In questo ebrei, cristiani e musulmani, che si richiamano a un unico Dio, possono e debbono cooperare. Ieri durante l’Angelus papa Ratzinger e’ tornato sul tema a poche ore dall’attentato di Sharm, invocando ”l’Onnipotente affinche’ fermi – ha detto – la mano assassina di coloro che, mossi da fanatismo e odio, hanno commesso gli attentati e ne converta i cuori a pensieri di riconciliazione e di pace”. Una buona occasione per cercare elementi di dialogo con l’Islam potrebbe essere per il Papa la Giornata mondiale della gioventu’ a cui partecipera’ dal 18 al 21 agosto a Colonia. Al programma iniziale, che prevedeva soltanto gli impegni con i giovani, Benedetto XVI ha infatti aggiunto una visita alla sinagoga della citta’ e un incontro con i rappresentanti della comunita’ islamica.
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