Volontariato

Benedetto XVI: Cardinal Martini, sarà un grande Papa

Sono certo che Benedetto XVI ci riservera' delle sorprese rispetto agli stereotipi con cui e' stato definito un po' troppo sbrigativamente'' afferma il cardinale Carlo Maria Martini intervistato

di Redazione

”Sono certo che Benedetto XVI ci riservera’ delle sorprese rispetto agli stereotipi con cui e’ stato definito un po’ troppo sbrigativamente” afferma il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, intervistato da Repubblica. ”Anzitutto – spiega il cardinale – egli e’ stato sempre un uomo di grande umanita’, cortesia e gentilezza, pronto all’ascolto anche di pareri differenti dal suo. Ne ho avuto l’esperienza quando per dieci anni sono stato membro della Congregazione della Fede, da lui presieduta. Come scriveva lo stesso cardinal Ratzinger in un breve intervento per il mio quindicesimo anno di episcopato: “Nessuno si meravigliera’ se dico che noi non siamo sempre stati dello stesso parere. Per temperamento e per formazione siamo senza dubbio molto diversi l’uno dell’altro”. E dopo aver ricordato le ragioni di queste diversita’ concludeva: “In ogni caso, queste due posizioni non si escludono affatto, al contrario, esse si integrano e si completano a vicenda. Posizioni e accenti differenti sono necessari per permetterci, a partire da aspetti diversi, di avvicinarsi al compito complesso della Chiesa in questo tempo e di tentare, piu’ o meno, di svolgerlo””. ”La seconda ragione per aspettarci delle sorprese – continua l’alto prelato – e’ proprio dovuta al fatto, anche da me un po’ sperimentato nel passaggio dall’insegnamento alle responsabilita’ pastorali, che un pastore e’ sempre nuovamente educato e formato dal suo popolo. Infatti ne partecipa a fondo le ansie, le sofferenze, i desideri e le attese. Sono dunque certo che la grande responsabilita’ che grava sulle spalle del nuovo Papa lo rendera’ sempre piu’ sensibile a tutti i problemi che si agitano nel cuore di credenti e non credenti e aprira’ probabilmente per lui e per noi strade inconsuete”. ”Ho conosciuto da vicino Ratzinger nell’ottobre del 1980, quando, come vescovo da poco eletto, partecipavo per invito del Papa al Sinodo sulla famiglia, di cui il cardinale Ratzinger era relatore. Ricordo in particolare che una mattina, verso la fine del sinodo, avrebbe dovuto presentare la relazione conclusiva. Con molta umilta’ disse: “Abbiamo lavorato per buona parte della notte, ma poi, non riuscendo a preparare il testo, abbiamo deciso che era meglio andare a dormire; percio’ non posso presentarvi quanto avete atteso”. Questa sincerita’ ci commosse tutti e accettammo di buon grado il ritardo”, conclude Martini.


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