Governo
Bellucci: manca pochissimo al via libera di Bruxelles alla riforma del Terzo settore
In occasione della presentazione del Terzjus Report 2024 rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni si sono confrontati su quanto è stato fatto e quanto ancora resta da fare. Tra i traguardi più prossimi, l'ok della Commissione europea ai nuovi regimi fiscali e alcuni strumenti di finanza sociale per gli enti. Videointervista alla viceminstra Maria Teresa Bellucci
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A che punto è la realizzazione della riforma del Terzo Settore? E qual è lo stato di questa fetta fondamentale del welfare italiano? Se ne è parlato questa mattina a Roma, in occasione della presentazione del Terzjus Report 2024 (qui il link per richiedere il volume), il quarto della serie che esamina lo stato e l’evoluzione del diritto del Terzo Settore in Italia. Il presidente dell’omonima fondazione, Luigi Bobba (qui le sue anticipazioni sul rapporto), ha voluto dedicare la giornata a Riccardo Bonacina, “che in questo mondo ha sempre creduto con grande forza e tanto ha fatto per farlo crescere”.
Tra i relatori, rappresentanti del Terzo settore e delle istituzioni, che si sono confrontati sui passi avanti compiuti e quelli ancora da compiere, per la piena realizzazione di quanto previsto dalla riforma del Terzo Settore. “È stato un anno molto intenso – ha affermato Antonio Fici, direttore scientifico di Terzjus – con un significativo incremento del numero degli enti del Terzo settore. Quando anche gli ultimi nodi saranno sciolti, il Terzo settore coinciderà con il non profit, includendo realtà ancora oggi escluse, prime fra tutte le Asd (Associazioni sportive dilettantistiche). La sfida – ha concluso – è farsi trovare pronti”.
Sui ritardi e le lacune della riforma, si è soffermata Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore. “Non sempre, a seguito della riforma e del codice, sono stati pienamente riconosciuti i ruoli: s è presentata una fatica formale per gli enti, a volte senza un riscontro politico”. Da parte sua Chiara Tommasini, presidente di CSVnet, ha ricordato che “la funzione dei Centro di servizio per il volontariato è stata riletta alla luce della normativa. Il codice affida loro tre funzioni: primo, assistenza, formazione e informazione, che sono le funzioni storiche e standard; secondo, la promozione e l’orientamento al volontariato; terzo, l’autocontrollo”.
A dialogare con Chiara Tommasini e Vanessa Pallucchi, era presente Alessandro Lombardi, capo dipartimento Politiche Sociali al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Qui spiega a Vita.it a che punto sia l’attuazione della riforma e quali passi restino da compiere per tagliare il traguardo.
A rappresentare rappresentare il ministero dell’Economia, è intervenuta Lucia Albano, sottosegretario e tra i promotori del gruppo di lavoro per il Piano Italiano sull’economia sociale. “Il lavoro fatto in Italia negli ultimi 20 anni su economia sociale e terzo settore deve essere proposto a livello europeo – ha detto – e questo è uno dei nostri obiettivi. Occorre migliorare il quadro normativo e fiscale, su cui sta lavorando soprattutto il viceministro all’Economia Maurizio Leo; favorire l’inclusione lavorativa e incrementare le possibilità di impiego. Viene al tempo stesso richiesta la perpetrazione dell’economia sociale, nella direzione indicata dall’Europa: la persona deve essere al centro, la governance delle organizzazioni deve essere democratica e i profitti devono essere ridistribuiti. E poi occorre misurare l’impatto dell’economia sociale, insieme a Istat, perché finché non si misura non si dà valore. Il gruppo di lavoro che abbiamo costituito – ha concluso – continua a crescere perché non può che essere inclusivo. L’obiettivo è stabilizzarlo, per creare un punto di riferimento all’interno del ministero dell’economia su questo tema”.
La mattinata si è conclusa con il confronto tra il presidente di Terzjus Bobba e il viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci, che in questo video spiega il lavoro che è stato fatto, negli ultimi due anni, per riconoscere, valorizzare e rinforzare il ruolo del Terzo settore. E quali siano i prossimi obiettivi.
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