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Belgio: Sharon sotto processo per Sabra e Shatila?

Amnesty International appoggia in pieno l'iniziativa della magistratura belga

di Paolo Manzo

Un tribunale di Bruxelles sta analizzando alcune carte, per vedere se il primo ministro israeliano può essere portato alla sbarra in Belgio per i crimini connessi nell’82 in Libano, quando era ministro della difesa (e generale dell’esercito).

“Amnesty International accoglie con gioia le azioni che si intraprendono d’accordo con le leggi internazionali per combattere ogni sorta di impunità” ha affermato oggi l’organizzazione che difende i diritti umani.

“Appoggiamo in pieno le indagini sulla responsabilità di Ariel Sharon in merito alla strage di Sabra e Shatila”.

Il procedimento contro Mr Sharon è stato “riattivato” nel giugno di quest’anno presso l’ufficio un Tribunale statale belga e i “fatti” per cui si chiede l’incriminazione del leader israeliano risalgono a circa vent’anni fa.

Nel 1982 Ariel Sharon era ministro della difesa, con una responsabilità totale sulle forze di difesa israeliane (Idf) e, proprio in quell’anno vennero massacrati circa 3.500 palestinesi nei campi profughi di Sabra e Shatila.

L’Idf permise che gli squadroni della morte della “Falange libanese” entrassero nei campi profughi (su cui lo stesso esercito israeliano aveva il controllo) e lasciò che i massacri durassero complessivamente più di 30 ore.

La “riattivazione” del “caso Sharon” di fronte alla magistratura belga è merito (o colpa, dipende dai punti di vista) di un gruppo di 23 Libanesi e Palestinesi, che chiede l’incriminazione del premier israeliano per genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

La domanda d’incriminazione, in realtà, era già stata presentata 1993 ma, sino ad ora, si era stati fermi per non meglio specificati motivi burocratici.

Ora la situazione si è sbloccata e l’indagine è ripresa, dopo che si è stabilita la legittimità del tribunale di Bruxelles a giudicare nel merito.

Amnesty International ricorda infatti che, in passato, un gran numero di casi eccellenti riguardanti crimini efferati sono stati sottoposti davanti alle corti belghe.

Oltre ad Ariel Sharon Amnesty ricorda l’ex presidente del Cile, generale Augusto Pinochet, l’ex presidente della republica islamica dell’Iran Rafsanjani, l’ex ministro degli interni del Marocco Driss Basri, l’ex ministro degli esteri del Congo Ndombasi, il presidente del Rwanda Paul Kagame, l’ex presidente del Ciad Hissene Habre e l’attuale presidente dell’Iraq, Saddam Hussein.

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