Sostenibilità

Belgio: commercio equo a gonfie vele

Nel 2001 sono state vendute in Belgio 582 tonnellate di caffe' equo con un aumento del 6%

di Gabriella Meroni

La coscienza sociale e ambientale dei consumatori belgi li porta sempre piu’ a scegliere prodotti rispettosi di condizioni di lavoro improntate alla giustizia e al rispetto ambientale. E’ cosi’ in aumento il consumo di prodotti del cosiddetto commercio equo, di quelli cioe’ garantiti sotto il profilo delle condizioni di lavoro e ambientali, smerciati in Belgio sotto il marchio ‘Max Havelaar’. Nel 2001 sono state vendute in Belgio 582 tonnellate di caffe’ ‘equo’ con un aumento del 6% ripetto all’anno precedente. Ma e’ sul mercato delle banane che Max Havelaar ha registrato un vero e proprio boom. Le vendite sono aumentate l’anno scorso del 130% per un totale di 924 tonnellate. Nessuna stima viene data sulla vendita di miele, altro prodotto equo, venduto con l’etichetta Maya, proveniente da apicultori del Messico e del Guatemala. L’impatto del commercio equo si registra soprattutto sulla sfera finanziaria dei paesi dalle economie piu’ deboli. Nel 2001 solo l’acquisto di caffe’ fatto in Belgio sotto l’etichetta ‘etica’ ha portato 1,11 milioni di euro in piu’ ai produttori del ‘Sud’ del mondo.


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