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Beirut: in 250 mila senza casa, distrutte 20 scuole
A seguito delle esplosioni che hanno coinvolto la capitale del Libano, WeWorld presente nel paese dal 2006, ha deciso di supportare la popolazione attraverso la distribuzione di kit per l’acqua pulita e per l’igiene personale, oltre ai kit di prevenzione da Covid-19 e di primo soccorso
di Redazione

A seguito delle devastanti esplosioni che hanno distrutto la zona portuale di Beirut e tutto ciò che stava intorno, WeWorld – organizzazione italiana che da 50 anni difende i diritti di donne e bambini in 27 Paesi – ha deciso di essere al fianco soprattutto dei bambini attraverso la distribuzione di kit di emergenza. Per esempio, l’organizzazione sta mettendo a disposizione un kit di primo soccorso ed igiene personale e in più bottiglie, cisterne e un kit d’igienizzazione dell’acqua, oltre ai kit di prevenzione da Covid-19. La Ong ha inoltre attivato una raccolta fondi grazie alla quale si potrà contribuire a rimuovere i detriti, alla messa in sicurezza degli edifici e soprattutto alla ricostruzione delle scuole.
«Prima delle esplosioni, il Libano stava già attraversando una profonda crisi economica. Ciò che è accaduto negli ultimi giorni ha ulteriormente aggravato una situazione già minata dalla pandemia». Così Pauline Pruvost-Czapek, Advocacy and Communication Coordinator di WeWorld in Libano, ha descritto la situazione della capitale libanese dopo le esplosioni.
Si stima che siano più di 5000 i feriti, più di un centinaio le vittime e oltre 250.000 le persone che hanno perso la casa, ma tra le macerie si continua a scavare e questi numeri sono destinati ad aumentare. Tantissimi i bambini che sono stati feriti o separati dalle loro famiglie, moltissime le scuole distrutte, con conseguenze drammatiche su vite già compromesse dall’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19.
Durante la pandemia, con la conseguente chiusura delle scuole, WeWorld ha dovuto riadattare le normali attività per continuare a garantire l’istruzione di bambini e ragazzi, e a sostenere le loro famiglie, attraverso programmi educativi a distanza. Si stima che oggi, a causa delle esplosioni, circa 20 scuole siano state distrutte, il che rimanderebbe ulteriormente la decisione di far tornare i ragazzi tra i banchi.
«Come WeWorld, il nostro lavoro con i bambini qui in Libano è strettamente legato all'aspetto educativo» – ha spiegato Francesca Anastasia, Emergency Program Coordinator di WeWorld in Libano – «Le esplosioni avranno certamente un impatto psicologico importante sui bambini. Nessuno si aspettava questo disastro e se sei un bambino e vivi qualcosa del genere, cancellare i segni di quanto accaduto è un lavoro che richiede un percorso lungo e difficile. Per questo è fondamentale per noi attivarci e farlo subito, per far sì che quanto è successo non abbia conseguenze ancora più devastanti».
WeWorld lavora in Libano dal 2006, concentrando gran parte del suo intervento per sostenere e proteggere i più vulnerabili, garantire i diritti dei ragazzi e delle ragazze e assicurare loro la possibilità di andare a scuola. I collaboratori che in questo momento si trovano sul campo stanno continuando a sostenere chi ne ha bisogno.
Qui è possibile sostenere la raccolta fondi di WeWorld per l’emergenza in Beirut.
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