Economia
Becchetti: tutto nasce dall’hybris di potere
L'economista dell'Università di Roma, raggiunto da Vita.it non ha dubbi: «si distingua tra banche di affari e banche commerciali. Questo modello è inevitabilemtne portato all'autodistruzione»
Tornano sulla cresta dell'onda i derivati tossici. Un'altra volta. E il turno di Monte dei Paschi di Siena che ha ricevuto aiuti pubblici per 3,9 miliardi di euro per coprirne i buchi di bilancio nati da investimenti-scommessa andati male. La storia si ripete e Vita.it ha contattato Leonardo Becchetti, professore di Economia all'Università di Roma Tor Vergata, presidente del Comitato Etico di Banca Etica dal 2005 e curatore del blog "La felicità sostenibile” su Repubblica.it, per approfondire un problema che sembra tornare ciclicamente e inesorabilmente.
Oggi Vittorio Grilli ha sottolineato che quello che è successo non è una sorpresa. Possono succedere cose di questo tipo alla luce del sole?
Purtroppo si. Il perchè è semplice. Gli strumenti derivati possono essere usati sia per motivi di copertura che per fare scommesse. In questo caso sono stati usati per coprire un buco di bilancio e nascondere un'operazione basata su derivati tossici che aveva procurato delle grosse perdite. Il problema è che nel mettere questa toppa si è fato un danno ancora più grave percxhè questa presunta copertura era in realtà una nuova scommessa, che a quanto pare è andata male. La difficoltà sta nell'ambiguità tra derivati di copertura e derivati usato come scommessa. Sarebbe da chiarire definitivamente che anche i derivati di copertura usati da chi non li sa maneggiare diventano scommesse pericolose.
A Mps sono stati versati 3,9 miliardi di aiuti pubblici, pari all'importo versato dai cittadini per l'Imu. È normale che si continui a tassare i cittadini e pompare denaro nelle casse delle Banche?
La questione è quella che portiamo avanti da anni come Banca Etica. Vanno fatte riforme per porre fine a questo problema. In particolare la separazioni tra banche d'affari e banche commerciali. Il divieto alle grandi banche di deposito clienti di fare trading proprietario. Quindi chi vuole andare al casinò ci può andare ma chi vuole solo depositare il denaro deve poterlo fare.
C'è però su questo punto una fortissima resistenza, come mai?
Alcuni grandi gruppi oppongono una forte e molto miope resistenza, è vero. Credo che sia dovuto al fatto che sono abituati ad operare in un certo modo e non sono in grado o non hanno voglia di cambiare le proprie pratiche consolidate. Ogni rapporto della Ue, compreso il Liikanen, dice che le banche che non massimizzano il profitto sono banche più capaci di fare credito e raccogliere depositi oltre ad essere poco rischiose per il sistema. Per questo sono più sicure e utili oggi le banche cooperative, etiche o rurali rispetto ai grandi gruppi
Mps però non è proprio un gigante…
Sempre il rapporto Liikanen dice che oltre i 20 miliardi di asset crescere ancora di dimensioni è solo una questione di potere che non c'entra con criteri di efficienza. È questa hybris di diventare grandi per avere più potere che ha portato a questa situazione. Penso ad esempio all'acquisto di Anton veneta. Non è che le piccole banche non falliscano. ma se scoppiano il sistema le digerisce facilmente. Con questi mostri invece è come cercare di fermare uno tsunami
Quindi non si può parlare di tradimento della banca di comunità parlando di Mps?
Non era più da tempo una banca di comunità. È il terzo polo bancario italiano. Ha abbracciato in tutto e per tutto la massimizzazione del profitto. La questione comunque, che sottolineo spesso su Twitter (@leonardobecchet): tutti gli ardori liberisti oggi si fermano impotenti davanti solo a questo oligopolio. C'è una certa soggezione dei politici di fronte al sistema delle grandi banche. Devono cambiare la propria natura, questo modello è inevitabilmente portato all'autodistruzione
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