Politica

Becchetti: «La manovra? Altro che lacrime e sangue, sarà espansiva»

Christine Lagarde, presidente della Bce, ha aperto alla revisione dei vincoli di bilancio, lo spread cala e il probabile governo giallo-rosso gode della stima internazionale. «Si sta venendo a creare un'allineamento di pianeti favorevole che dobbiamo sfruttare»

di Lorenzo Maria Alvaro

La futura presidente della Bce, Christine Lagarde, è a favore di una revisione delle regole che attualmente stabiliscono i vincoli per i bilanci nazionali dell’Unione europea. Lagarde, stando a quanto ha riportato il Financial Times, si è detta favorevole anche alla creazione di uno strumento che possa tendere una mano ai paesi dell’area euro che si trovino in difficoltà. Sul fronte dei tassi di interesse, l’ormai prossimo ex direttore dell’Fmi che prenderà il posto di Mario Draghi alla presidenza della Bce ha fatto notare – da quanto emerge dalle sue risposte scritte alla Commissione degli Affari economici del Parlamento europeo – che la Bce ha un margine per tagliarli, ma che è anche necessario valutare i rischi di una tale decisione sulla stabilità finanziaria. «Sebbene non creda che la Bce sia arrivata a toccare la parte più bassa dei tassi, è chiaro che bassi tassi di interesse hanno implicazioni sul settore bancario e sulla stabilità finanziaria più in generale»‚ ha scritto. Cosa significa per l'Italia. Lo abbiamo chiesto a Leonardo Becchetti.



Cosa significa che non è stato toccato il punto più basso dei tassi?
Che la politica monertaria non ha ancora raggunto il massimo grado di espansione. Cioè può essere più espansiva. Infatti in questo momento in Europa i bond, in particolare quelli di Spagna e Portogallo, hanno rendimenti quasi negativi.

Cosa vuol dire?
Che prendere a presto soldi per fare investimenti posso realizzare guadagni perché mi trovo a non dover restituire i tassi di interesse.

E questo come può essere una chance per i Paesi?
Olivier Blanchard, ex capo economista del Fondo Monetario Internazionale, recentemente si chiedeva come fosse possibile che non si trovassero investimenti pubblici e privati con rendimenti superiori dei tassi con cui si prende a prestitio. Il vero nodo è la politica fiscale. Questo dovrebbe essere il momento per l'Europa di scorporare un certo tipo di investimenti dal Fiscal Compact.

Christine Lagarde ha aperto per questo alla riforma dei vincoli di bilancio?
Sì risponde a questa esigenza. Lo dico da un mese. Con questa mossa si apre un'autostrada, soprattutto per l'Italia, perché si concretizzano le condizioni per una manovra economica espansiva fondata sugli investimenti. Ci sarà molta flessibilità in più. Tutto questo va definito. Ma è una grande opportunità da sfruttare. Cui si aggiungono altri tasselli che compongono questo quadro vantaggioso

Quali ad esempio?
Mettendo Salvini nell'angolo abbiamo, ad esempio, abolito la tassa sul populismo. Lo spread è andato sotto i 200 punti stabilmente, che vuol dire meno interessi da pagare. Non è da sottovalutare poi il tweet di Trump a favore di Giuseppe Conte. Un endorment internazionale importante. Non penso sia stato di poco conto, in questo senso, il russiagate. Non è mai emerso come le relazioni clandestine con la Russia abbiano influito sull'opinione di Washington nei confronti del governo giallo-verde. Dopo quel tweet si direbbe molto.

Quale la prima cosa che il nuovo governo dovrebbe fare per cominciare a sfruttare queste opportunità?
È necessario far ripartire industry 4.0. È capitale. Quella è una conditio sine qua non. E poi ridurre il cuneo fiscale

È credibile che un governo che per metà è lo stesso di prima cambi così drasticamente politiche economiche?
Un altro vantaggio, per l'Italia, è che il Governo è fortemente appeso al gradimento popolare. Sono obbligati a concretizzare risultati che soddisfino i cittadini. E questo significa mettere più soldi nelle tasche dei cittadini. È l'unico modo che hanno per poter governare.

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