Cultura

Bebe Vio tra i ragazzi speciali di Tim Burton

Beatrice Vio, chiamata da tutti “Bebe”, campionessa paralimpica di scherma, è stata scelta da 20th Century Fox per presentare in Italia l'uscita di 'Miss Peregrine: La casa dei ragazzi speciali', insieme al regista del film, Tim Burton.

di Monica Straniero

Bebe Vio è la prima testimonial di art4sport, la Onlus che crede nello sport come terapia per il recupero fisico e psicologico dei bambini portatori di protesi. «L’obiettivo è insegnare ai ragazzi che le loro "mancanze", considerate spesso dei difetti, possono diventare le loro specialità, i loro punti di forza», si legge in una nota diffusa dall’associazione. «Ed è così che questi ragazzi acquisiscono fiducia in loro stessi e diventano speciali, proprio come i protagonisti del film di Burton», il regista di Edward mani di forbice, Alice in Wonderland e The Nightmare before Christmas.

Nel nuovo lavoro, tratto dal romanzo di esordio di Ransom Riggs, pubblicato nel 2011, il sedicenne Jake scopre un rifugio segreto noto coma la casa dei ragazzi speciali di Miss Peregrine di cui il nonno aveva tanto parlato. Il ragazzo che nella vita si è sempre sentito un pesce fuor d’acqua, prova invece un senso di accettazione quando giunge tra gli Speciali e scopre in fretta che è bello e anche necessario essere diversi.

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Bebe Vio e Tim Bruton alla proiezione di Roma


Ciò che infatti rende differenti i Ragazzi Speciali sono le capacità, la forza e le peculiarità che li distinguono. Miss Peregrine protegge i ragazzi dal mondo esterno, dove sarebbero considerati uno scherzo della natura e verrebbero quindi perseguitati. Eva Green che interpreta Miss Peregrine ha definito il suo personaggio “una sorta di Mary Poppins cupa, piuttosto eccentrica e coraggiosa , che brandisce una balestra letale a difesa degli ospiti della casa. Un’isola remota dove la stranezza dei ragazzi è invece celebrata come un dono speciale e magnifico.

«Da bambino sono stato spesso etichettato come diverso perché adoravo i film sui mostri», racconta invece Burton. «Durante l’infanzia si attraversano periodi del genere, come a volte capita anche più tardi nella vita. Poi nel mondo attuale ossessionato dai media, con il capo sempre chino sullo smartphone o sul tablet, mantenere la propria peculiarità è ancora più difficile. Siamo costretti a confrontarci continuamente con gli altri. Ed è infatti sui social media che dilaga il cyber-bullismo che attacca le diversità. Ma la cosa che dovremmo celebrare è ciò che rende ognuno di noi unico».

Il film è stato proiettato, in esclusiva per l'Associazione art4sport ONLUS, presso la sala ANICA di Roma. In attesa di vedere all’opera questi ragazzi speciali e tanti altri personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo in occasione dei prossimi Giochi Senza Barriere, che si terranno allo Stadio dei Marmi a Roma il 13 giugno 2017.

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