Politica

Beati quei costruttori di pace in Congo

63 volontari dell'associazione Beati i costruttori di pace, sostenuti dalla Provincia di Milano, pronti a partire in Congo per una missione di monitoraggio delle prossime elezioni del 30 luglio

di Joshua Massarenti

63 volontari provenienti da tutta Italia partiranno il 24 luglio alla volta della Repubblica Democratica del Congo per una missione lanciata da Beati i Costruttori di Pace e Chiama l?Africa per sostenere il percorso verso la democrazia della popolazione congolese, martoriata dalla ?prima guerra mondiale africana? che dal 1998 al 2003 ha causato quattro milioni di morti e che da allora si è avviata sulla strada di una difficile transizione verso la pace. Quest?ultima dovrà consolidarsi proprio attraverso le elezioni che si terranno il 30 luglio (le prime democratiche e multipartitiche da quarant?anni) e alle quali i volontari italiani parteciperanno un qualità di osservatori elettorali della società civile, parificati a tutti gli effetti con quelli ufficiali dell?Unione Europea e della Fondazione Carter. Quelle che si terranno in Congo sono le prime elezioni democratiche da oltre 40 anni. ?In solidarietà con il popolo congolese che costruisce la democrazia e la pace ? ha sottolineato stamane Don Albino Bizzotto, presidente dei Beati costruttori di pace durante la conferenza stampa che si è tenuta poco fa nella sede della Provincia di Milano – vorremmo offrire la nostra presenza per sottolineare quanto crediamo sia importante la costruzione di istituzioni democratiche nell?impegno per la pace. La nostra missione sarà composta da rappresentanti di associazioni e comitati, enti locali, gruppi religiosi, sindacati e singoli amici dell?Africa. Ci coordineremo con le missioni istituzionali, in particolare dell?Unione Europea e collaboreremo con la Commissione Elettorale Indipendente, espressione della società civile congolese, dalla quale abbiamo ottenuto il riconoscimento che ci parifica a tutti gli effetti con gli osservatori elettorali internazionali?. Irma Dioli, assessora alla partecipazione, pace e cooperazione della Provincia di Milano ha giustificato così il sostegno dell’ente pronviciale milanese alla missione: “Il nostro è un appoggio politico a una missione delicatissima che si svolgerà in un paese devastato da un conflitto armato tra i più sanguinosi degli ultimi dieci anni. Era importante per la Provincia di Milano dare un segnale forte di partecipazione a un’iniziativa totalmente in linea con i nostri principi, ovvero il sostegno alla pace, impegno a favore della società civile attraverso una diplomazia dal basso”. Senza precisare l’ammontare complessivo dell’appoggio finanziario da parte del suo assessorato e dalla presidenza della Provincia di Milano, la Dioli ha sottolineato “che come minimo stiamo parlando di 20mila euro”. Ma la Dioli ha voluto altresì ricordare che “questa iniziativa è solo il primo passo per un percorso politico e civile che vorremmo concretizzare attraverso un gemellaggio con un ente locale congolese da individuare”. Molto dipenderà dall’esito del processo elettorale congolese. Di sicuro c’è un motivo in più per giustificare la missione dei Beati costruttori di Pace.


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