Formazione

Bcc Vicenza a tutto gas sul microcredito

Firmata oggi la nuova Convenzione che porta a 300 mila euro il fondo di garanzia

di Redazione

A distanza di un anno e mezzo dall?avvio del servizio, triplica l?impegno delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali ed Artigiane della Provincia di Vicenza all?interno del progetto di Microcredito Etico-sociale. Le undici Bcc vicentine infatti hanno deliberato di portare a 300 mila euro lo stanziamento per il Fondo Rotativo di Garanzia, che all?inizio era di 100 mila euro. La nuova Convenzione fra l?Associazione Diakonia Onlus (braccio operativo della Caritas Vicentina) e le Bcc è stata sottoscritta oggi a Vicenza.
?Siamo molto grati alle Bcc della provincia di Vicenza ? commenta la presidente di Diakonia, Maria Giacobbo – per la sensibilità dimostrata. I nuovi fondi, ci consentono di proseguire un servizio che in più di un anno di apertura ha dimostrato di aver colto nel segno di un bisogno latente ma purtroppo ben diffuso?.
?Le Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza ? afferma Lorenzo Muraro, il presidente della Bcc del Centroveneto a nome di tutti gli istituti bancari coinvolti – hanno aderito ben volentieri all?aumento del Fondo Rischi. Un anno di operatività ci ha confermato che la domanda nel territorio per questa tipologia di intervento è effettivamente presente; che molte situazioni di disagio possono essere affrontate e risolte con il microcredito; che le persone che si rivolgono agli sportelli Caritas e poi alle nostre Banche sono in massima parte oneste e desiderose di far fronte ai propri impegni, come dimostrato dal basso tasso di sofferenze, e di trovare proprio nella fiducia che viene loro riposta un motivo di riscatto umano e sociale. Le Bcc si sentono in prima fila per finanziare le ?persone?, come cent?anni fa lo erano le Casse Rurali?. 

Attualmente il Fondo di Garanzia ammonta a 436.196 euro: oltre ai 300 mila concessi delle Bcc, 107.150 euro sono messi a disposizione dalla Caritas e dalla Diocesi, 18.596 euro da dieci comuni (comuni di Santorso, Longare, Quinto Vicentino, Camisano, Bassano, Malo, Torrebelvicino, Isola Vicentina, Caldogno e Altavilla), 8.782 euro da privati, mentre 1.668 euro derivavano, al 31 dicembre scorso, da interessi bancari.
Il progetto, partito operativamente nel gennaio 2006, si concretizza in sette sportelli distribuiti sul territorio provinciale (Vicenza, Bassano, Asiago, Malo, Valdagno, Montecchio Maggiore e Campiglia dei Berici) aperti due volte alla settimana con orario serale, grazie alla disponibilità di 60 volontari preparati. Questi ascoltano le persone in difficoltà che, nell?impossibilità di accedere al credito bancario, si rivolgono al servizio. Effettuata l?istruttoria delle richieste ed verificata la possibilità di concedere il nulla osta, vengono fissati tempi e modalità di restituzione adeguati alla capacità economica dei richiedenti. Gli interessi sono fissati al 3 per cento. In caso di accettazione della domanda, la pratica viene poi inoltrata alla banca competente scelta dal diretto interessato. Le undici Bcc  della provincia di Vicenza forniscono infine il servizio di sportello per i beneficiari dei finanziamenti.  Il progetto prevede la presenza di un tutor che accompagna, con il consenso dell?interessato, il percorso di quei beneficiari che per loro natura hanno difficoltà a gestire un budget economico. In ogni caso anche le persone che non ottengono il nulla osta trovano comunque uno spazio competente di ascolto, di consiglio o il rinvio a risposte più mirate rispetto all?origine delle difficoltà economiche.
In un anno gli sportelli hanno ricevuto 322 richieste, per il 30 per cento delle quali si è giunti alla concessione del microprestito, il cui importo medio è di 1.700 euro. Complessivamente sono stati 101 i prestiti erogati, per un totale, al 31 dicembre scorso, di 170 mila euro, di cui 28.750 sono già stati rimborsati dai beneficiari e sono quindi rientrati nel plafond del Fondo di Garanzia.
Le persone che hanno chiesto aiuto sono per il 68 per cento italiani, il 57 per cento uomini e nel 42 per  cento dei casi si tratta di coppie con figli. I bisogno per cui ci si è rivolti agli sportelli sono riconducibili al pagamento di bollette ed affitti (44 per cento), a debiti precedenti da onorare (13 per cento), e da spese per l?abitazione in senso stretto, come riparazioni improvvise, o versamenti di caparre per affitti od acquisti di un alloggio (12 per cento).
Il tasso di insolvenza si è dimostrato molto basso, a conferma della sostenibilità del progetto stesso.
Un appello finale, viene dal Direttore della Caritas Diocesana Vicentina don Giovanni Sandonà: ?E? necessario che teniamo alto il primato e la qualità della relazione di aiuto rispetto alla prestazione. Ciò significa anzitutto gratitudine ai tanti volontari che operano, ma anche un appello perché altri si possano aggiungere, sapendo che garantiremo loro apposita formazione. Ciò ci permetterà la sostenibilità e la qualità dell?ascolto, e magari di aprire qualche altro sportello in zone della diocesi attualmente scoperte, come quella veronese (S. Bonifacio), o padovana (Fontaniva/Piazzola) e forse a Dueville?.   


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