Formazione

Bcc, pazze per i bilanci sociali

In meno di due anni più di 100 istituti hanno scelto di andare oltre la rendicontazione civilistica. E Federcasse guida il processo

di Giampaolo Cerri

Un bilancio sociale moltiplicato per 474. Il recente bilancio sociale e di missione declina il concetto di responsabilità sociale per tutto il sistema ma nel contempo cerca di raccogliere la specifica attitudine di ognuno dei 474 istituti che, raggruppati in Federcasse, danno vita a un network bancario che si estende dalle Alpi a Lilibeo. Un sistema che già nel 99 si è dotato di una propria Carta di valori con la quale ha declinato i principi cardine del lavoro imprenditoriale: centralità della persona, impegno; autonomia, partecipazione; cooperazione, assenza di lucro, sviluppo locale; formazione del personale, impegno di soci, amministratori, dipendenti. L?operazione bilancio sociale è cominciata due anni fa, come racconta la coordinatrice Claudia Benedetti: «Già singole aziende avevano sviluppato questa sensibilità e si erano dotate di questo strumento autonomamente», spiega. «A questo si è saldato l?orientamento del gruppo verso una rendicontazione che non fosse solo civilistica ma che desse la misura del proprio impatto sulle comunità locali». Così le Bcc hanno ricevuto da Federcasse una griglia informatizzata per la raccolta dati, che sono stati poi processati centralmente. Operazione che ha avuto anche il pregio di far conoscere il bilancio in tutti gli istituti: «Oggi sono oltre un centinaio le banche che redigono un proprio bilancio sociale», dice la Benedetti. Due anni fa, lo facevano Treviglio (Bergamo), Pordenone e poche altre. Denominatori comuni Un sistema di banche ?differenti? ma con molti denominatori comuni. Innanzitutto l?attenzione al territorio dove, d?altra parte, le Bcc fanno ricadere gran parte (97%)della ricchezza raccolta, come dimostrano gli impieghi complessivi (48.500 euro, pari al 5% del mercato e +11,6% rispetto al 2000). Impieghi alla clientela che sono percentualmente superiori a quelli del sistema bancario, in una costante linea di crescita nell?ultimo quadriennio. Dal 1989 al 2001, la percentuale di impieghi ha sempre superato di diversi punti la media delle altre banche. Il bilancio sociale di Federcasse mostra anche come la mission delle Bcc (credito alle famiglie, alla piccola impresa, agli artigiani) sia rispettata. Il 18,5% del totale dei crediti bancari riguarda proprio le aziende di piccole dimensioni e quelle artigiane mentre ai nuclei familiari è riservato l?8% del credito erogato. Il capitolo risorse umane (il personale è uno degli stakeholder principali nella rendicontazione sociale) dà lustro al gruppo presieduto da Alessandro Azzi. Innanzitutto i collaboratori sono in crescita e aumenta la presenza femminile, così come l?investimento sulla formazione (9,82 milioni di euro). Nella posta dell?attenzione alla comunità locale, fa bella mostra di sé il dato dei crediti alle onlus (44,6 milioni di euro; erano 39,9 due anni prima) e quello delle sponsorizzazioni per attività sociali e culturali, a quota 55,5 milioni di euro. Un successo cui ognuna delle 474 banche contribuisce in varia misura. Il bilancio sociale e di missione cerca di darne conto. Dai mutui agevolati per le famiglie adottive (Treviglio e Geradadda), agli interventi di assistenza per i bimbi di strada brasiliani (Brescia) o per quelli russi (Lizzana), alle devoluzioni alla Lega del Filo d?oro (Bcc Marche), al sostegno dei cassaintegrati (Verolavecchia), all?informazione per i carcerati (Pordenone), all?impegno contro l?usura (Bientina e Cascina, Sibari, Tarsia e Spezzano Albanese, Capo Rizzuto e Media Magna, Catanzaro, Albidonia, Sassano e Roscigno). Non manca neppure il sostegno all?agricoltura biologica (Lana, Merano, Brunico; Valle d?Isarco e Bolzano) con un?obbligazione che finanzia gli operatori di settore. Completano il quadro le iniziative di inclusione verso gli immigrati (Treviso e Treviglio) e altre mirate alla promozione dell?imprenditoria femminile (Reggio Emilia e Friuli). E accordi specifici con la cooperazione sociale consentono di realizzare linee di finanziamento speciali per il non profit (Trentino). Alle iniziative locali si sommano, poi, quelle nazionali: siano esse Caritas oTransFair, microfinanza o ricerca sul cancro. Un quadro che dà ragione allo slogan della (bella) campagna pubblicitaria delle Bcc: «La mia banca è differente».


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