Volontariato

Bcc: Legnano, un aiuto all’ospedale che salverà 60mila vite

La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate raddoppia il contributo regionale di 50mila euro in cinque anni, che servirà a finanziare il progetto

di Redazione

I ragazzi delle scuole superiori di Legnano avranno una nuova materia scolastica, andranno in aula per imparare a salvare delle vite in pericolo, l?ABC del primo soccorso. Se la sperimentazione avrà successo la nuova materia potrebbe entrare in pianta stabile nel programma scolastico obbligatorio, cosa che permetterà di salvare almeno 60mila vite l?anno in Italia, di cui 9.500 nella Regione Lombardia e 2.000 l?anno nel territorio coperto dall?Ospedale di Legnano nel soccorso in emergenza..
Ad esempio gli arresti cardiaci improvvisi in Italia sono oltre 50.000 all?anno, nella Regione Lombardia 9.500 e nel territorio coperto dall?Ospedale di Legnano circa 250.
La Regione Lombardia ha conferito a S.AL.V.A il premio HPH (ospedali per la promozione della salute). Il progetto, proposto dall?Ospedale di Legnano, è risultato il migliore nell?area Emergenza Urgenza. Il premio consiste in un fondo di 10000 Euro all?anno per i prossimi 5 anni. Coinvolta dai medici del 118, ai quali si era già in passato affiancata, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha riconosciuto immediatamente l?importanza sociale del progetto, e ha così raddoppiato il contributo del Pirellone. Assieme, infatti, finanziano il progetto dell?Ospedale di Legnano ?Salva?: acronimo di Save All Lives Via ABC (Salva tutte le vite con l?ABC), che si propone di incrementare il numero di vite umane salvate attraverso la diffusione dei concetti fondamentali del primo soccorso, l?ABC per l?appunto, nei 9 istituti superiori del distretto scolastico di Legnano. L?obiettivo è raggiungere in 5 anni il 10% della popolazione attiva, grazie ai circa 2.000 ragazzi che ogni anno, per i prossimi cinque anni, parteciperanno al progetto Salva. In aula gli studenti saranno istruiti da un team composto da medici della rianimazione, infermieri di area critica e istruttori della Croce Rossa di Legnano. Sono una cinquantina i sanitari che gireranno le scuole alternando l?insegnamento ai loro doveri professionali.
Il progetto è partito da pochi giorni con un «corso formativo di promozione della cultura del primo soccorso nell?emergenza extraospedaliera -spiegano gli organizzatori- da effettuare gradualmente, nel corso di un quinquennio, in tutte le scuole secondarie del bacino di utenza dell?azienda ospedaliera di Legnano ed indirizzato a docenti e allievi. Per ogni anno scolastico si prevede di formare almeno 2000 studenti di due anni/classe (secondo e quarto anno), identificati in base alla adesione delle scuole e con criterio di copertura territoriale (bacino diretto d?utenza dell?ospedale di Legnano). A questi studenti sarà proposto un corso di 6 ore con grande risalto alla parte pratica (3h). I ragazzi infatti dovranno esercitarsi su appositi manichini applicando tecniche ed i concetti appresi.
In un periodo successivo -se i risultati saranno stati positivi- il progetto potrà essere proposto su più larga scala. La valutazione dell?impatto di questi corsi sarà possibile attraverso una approfondita analisi delle cartelle 118. Oltre ad altri indicatori si valuterà il riconoscimento della gravità/urgenza del caso e l?adeguatezza dell?intervento dei testimoni. La speranza, ovviamente, è che la qualità del primo soccorso migliori decisamente.
Ideatori del progetto sono i medici Sergio Morra, responsabile della Struttura Semplice coordinamento emergenza territoriale, e Danilo Radrizzani, direttore dell?Unità Operativa Rianimazione e del Dipartimento di Emergenza e Urgenza: entrambi dell?ospedale di Legnano, che ha competenza su un vasto territorio che, oltre a quello della città del Carroccio, comprende i presidi ospedalieri di Magenta, I ragazzi delle scuole superiori di Legnano avranno una nuova materia scolastica, andranno in aula per imparare a salvare delle vite in pericolo, l?ABC del primo soccorso. Se la sperimentazione avrà successo la nuova materia potrebbe entrare in pianta stabile nel programma scolastico obbligatorio, cosa che permetterà di salvare almeno 60mila vite l?anno in Italia, di cui 9.500 nella Regione Lombardia e 2.000 l?anno nel territorio coperto dall?Ospedale di Legnano nel soccorso in emergenza..
Ad esempio gli arresti cardiaci improvvisi in Italia sono oltre 50.000 all?anno, nella Regione Lombardia 9.500 e nel territorio coperto dall?Ospedale di Legnano circa 250.
La Regione Lombardia ha conferito a S.AL.V.A il premio HPH (ospedali per la promozione della salute). Il progetto, proposto dall?Ospedale di Legnano, è risultato il migliore nell?area Emergenza Urgenza. Il premio consiste in un fondo di 10000 Euro all?anno per i prossimi 5 anni. Coinvolta dai medici del 118, ai quali si era già in passato affiancata, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha riconosciuto immediatamente l?importanza sociale del progetto, e ha così raddoppiato il contributo del Pirellone. Assieme, infatti, finanziano il progetto dell?Ospedale di Legnano ?Salva?: acronimo di Save All Lives Via ABC (Salva tutte le vite con l?ABC), che si propone di incrementare il numero di vite umane salvate attraverso la diffusione dei concetti fondamentali del primo soccorso, l?ABC per l?appunto, nei 9 istituti superiori del distretto scolastico di Legnano. L?obiettivo è raggiungere in 5 anni il 10% della popolazione attiva, grazie ai circa 2.000 ragazzi che ogni anno, per i prossimi cinque anni, parteciperanno al progetto Salva. In aula gli studenti saranno istruiti da un team composto da medici della rianimazione, infermieri di area critica e istruttori della Croce Rossa di Legnano. Sono una cinquantina i sanitari che gireranno le scuole alternando l?insegnamento ai loro doveri professionali.
Il progetto è partito da pochi giorni con un «corso formativo di promozione della cultura del primo soccorso nell?emergenza extraospedaliera -spiegano gli organizzatori- da effettuare gradualmente, nel corso di un quinquennio, in tutte le scuole secondarie del bacino di utenza dell?azienda ospedaliera di Legnano ed indirizzato a docenti e allievi. Per ogni anno scolastico si prevede di formare almeno 2000 studenti di due anni/classe (secondo e quarto anno), identificati in base alla adesione delle scuole e con criterio di copertura territoriale (bacino diretto d?utenza dell?ospedale di Legnano). A questi studenti sarà proposto un corso di 6 ore con grande risalto alla parte pratica (3h). I ragazzi infatti dovranno esercitarsi su appositi manichini applicando tecniche ed i concetti appresi.
In un periodo successivo -se i risultati saranno stati positivi- il progetto potrà essere proposto su più larga scala. La valutazione dell?impatto di questi corsi sarà possibile attraverso una approfondita analisi delle cartelle 118. Oltre ad altri indicatori si valuterà il riconoscimento della gravità/urgenza del caso e l?adeguatezza dell?intervento dei testimoni. La speranza, ovviamente, è che la qualità del primo soccorso migliori decisamente.
Ideatori del progetto sono i medici Sergio Morra, responsabile della Struttura Semplice coordinamento emergenza territoriale, e Danilo Radrizzani, direttore dell?Unità Operativa Rianimazione e del Dipartimento di Emergenza e Urgenza: entrambi dell?ospedale di Legnano, che ha competenza su un vasto territorio che, oltre a quello della città del Carroccio, comprende i presidi ospedalieri di Magenta, Cuggiono e Abbiategrasso. Il progetto vanta il patrocinio dell?Ufficio scolastico provinciale e dell?Asl Milano 1.
«Diffondere l?Abc del primo soccorso per salvare le vite umane significa portare l?alfabetizzazione nelle scuole -spiegano gli ideatori del progetto- ABC, infatti, è un altro acronimo: ?Airways, Breathing, Circulation?. La pervietà delle vie aeree, la respirazione e la circolazione rappresentano i fondamenti del pronto soccorso». L?idea è che l?insegnamento di queste tematiche agli studenti delle medie superiori del territorio consentirà di formare, nel tempo, una percentuale sempre più alta di popolazione.
Chi è testimone di un malore o di un incidente, infatti, in troppi casi non sa cosa fare e si limita a chiamare i soccorso. Oggi dalla Centrale Operativa risponde un team di persone preparate a capire dalle descrizioni anche sommarie di chi chiama il tipo e l?urgenza dell?intervento richiesto, tuttavia troppo spesso le descrizioni fatte dei malori non sono tempestive e adeguate. Inoltre la corretta applicazione delle semplici manovre di primo soccorso e di quelle appena più complesse di sostegno dei parametri vitali (BLS), non sono patrimonio della gran parte dei cittadini. In molti Paesi stranieri, le nozioni di quella che potremmo definire la ?cultura dell?emergenza? vengono impartite a scuola: in Italia no. E tante vite vanno perse, perché si chiamano in ritardo i soccorsi o non si è in grado di fare nulla per aiutare la persona che si è sentita male.
Eppure, un?adeguata comunicazione costituisce la base per un appropriato utilizzo delle risorse, mentre la messa in atto delle prime manovre di soccorso permette al paziente di superare indenne il periodo di attesa del soccorso qualificato: periodo che, per quanto breve, può essere di vitale importanza. «L?attivazione dai primi anni Novanta di un numero unico nazionale per l?emergenza territoriale, il ?118?, ha consentito di migliorare notevolmente la qualità del soccorso -riprendono gli ideatori del progetto Salva-. Al 118 si è aggiunta la defibrillazione semiautomatica sul territorio da parte di personale non medico, per ridurre l?incidenza di morte improvvisa, l?istituzione di una rete telematica tra auto mediche dotate di supporto vitale avanzato, centrali operative 118 ed unità di cure intensive coronariche, per il rapido trattamento dell?infarto miocardico acuto o sindrome coronarica acuta. Ma tutto questo non basta ancora. Ulteriori passi in avanti sono possibili, ma è necessario l?intervento della popolazione: fatto, questo, che richiede la diffusione di un?adeguata cultura dell?emergenza».
La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha aderito subito al progetto. «Quando ci hanno spiegato di che cosa si trattava e di quante vite potevano essere salvate diffondendo una cultura dell?emergenza nelle scuole abbiamo subito deciso di intervenire – spiega Lidio Clementi, presidente Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ? e abbiamo raddoppiato il contributo della Regione Lombardia. Investire sulla formazione dei giovani è sempre una scelta vincente in tutti i campi. Da sempre la nostra Bcc, l?unica banca locale dell?Altomilanese e Varesotto, lavora per il benessere della popolazione che vi abita. Inizialmente i responsabili del progetto Salva ci hanno chiesto un contributo per il primo anno, ma saputo di cosa si trattava abbiamo voluto essere presenti per tutta la durata della sperimentazione sul territorio. Tante sono le persone che saranno impegnate nelle scuole per spiegare ai ragazzi come intervenire in caso di malore, a loro abbiamo voluto affiancarci?.


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