Economia
Bcc, 15 miliardi per imprese e famiglie
L'annuncio dato dal presidente di Federcasse Alessandro Azzi davanti al ministro Giulio Tremonti
15 miliardi di euro per favorire l’economia reale. È l’annuncio fatto ieri dall’assemblea di Federcasse, l’Associazione delle banche di Credito Cooperativo, dal Presidente Alessandro Azzi (in foto). «Nel 2009 le 440 Bcc itailane confermeranno crediti alle famigli e alle imprese per 110 miliardi di euro», ha detto Azzi. E ha aggiunto: «E metteranno a disposizione ulteriori 15 miliardi di euro per ampliare le attuali linee di credito ed aprirne di nuove a favore delle imprese e delle famiglie». Nelle prossime settimane Federcasse inviterà ad un tavolo di lavor nazionale i rappresentanti delle diverse categorie produttive, mettendo a punto alcune linee di intervento che saranno poi affidate alla definizione di dettaglio a livello regionale.
L’Assemblea di Federcasse che si è tenuta per la prima volta a Milano, è stata contrassegnata dalla presenza del ministro dell’Economia Giulito Tremonti. Davanti ad una platea stracolma, nell’auditorium della Fiera di Rho Pero, Tremonti ha ascoltato la relazione di Azzi, che tra l’altro ha sottoposto all’attenzione del ministro un rischio paradossale che corre il sistema delle Bcc: «Dopo il recente vertice G20 esiste una prospettiva molto concreta di una nuova ondata di regolamentazione e di un rafforzamento dei controlli sugli intermediari. Le Bcc italiane oggi rischiano di trovarsi strette tra l’emanazione di nuove regolamentazioni e l’esercizio di più serrati controlli, da un lato, e la necessità di competeer in misura maggiore sul mercato dell’inetremediaizone creditizia tradizionale dall’altro.
Molto applaudito l’intervento di Tremonti che ha esordito con una battuta: «Quando vedo la vostra rivista Credito cooperativo, penso che sia uno di quei casi in cui l’aggettivo riscatta il sostantivo». Tremonti ha dato una sua lettura della crisi e ha rivendicato di aver previsto la portata della crisi anche a fronte di numerose critiche. «Essere realisti è giusto, ma non bisogna essere pessimisti. Il pessimismo ci consegna a un futuro senza futuro in un circolo vizioso che genera solo povertà non solo materiale ma anche civile». Per questo bisogna avere una riflessione «positiva» e cita la Bibbia secondo cui «dal male viene il miele». «Il sistema italiano è più solido di quanto crediamo» ha concluso il ministro, lanciando un appello «agli uomini liberi e forti a cooperare per il bene del Paese senza pregiudizi e preconcetti»
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