Mondo
Battere la mosca tse-tse? Basta la bandiera dell’Inter
Il nero e blu attirano irresistibilmente gli insetti: con una reticella sopra un panno di quei colori si può prevenire una malattia ancora devastante in Africa
Quasi non ci credevamo. Immaginatevi la situazione. Un incontro sull?Africa. A scuola, nell?istituto Righi di Taranto. Chiara Castellani, medico, cooperante nel cuore del Congo, parlava agli studenti della povertà e delle malattie africane. Stava spiegando la malattia del sonno: «Una delle peggiori che minaccia gli africani». La dottoressa ci aveva detto che è causata dalla mosca tse-tse. Aveva descritto che si muore proprio male con la malattia del sonno: devasta il cervello e si diventa pazzi. Tutti, studenti e noi organizzatori dell?incontro, eravamo rimasti scandalizzati nell?apprendere che le multinazionali del farmaco hanno smesso di produrre in quantità sufficiente una medicina efficace: si fanno pochi profitti con le malattie dei poveri. Avevamo ascoltato allibiti che per curare la malattia si dovevano usare farmaci a base di arsenico che non poche volte uccidono chi viene curato, trasformando il trattamento in una roulette russa.
A un certo punto le nostre facce sono cambiate. Compare una bandiera dell?Inter. è una diapositiva. La bandiera dell?Inter nella foresta del Congo? E che ci fa lì? «Serve ad attirare la mosca tse-tse», ci spiega la Castellani. Prima un risolino di incredulità. Poi un sorriso più convinto. Alla fine quasi una risata liberatoria. Apprendiamo come si può combattere la mosca tse-tse e la malattia del sonno: trappole nero-azzurre. L?insetto è irresistibilmente attratto da quei colori. Basta mettere un?adeguata reticella sopra e il gioco è fatto. Le mosche tse-tse entrano nelle maglie della rete, si appoggiano ai colori e poi non riescono più ad uscirne, se la trappola è ben fatta. Incredulità, ironia, scetticismo. Poi la domanda: sono abbastanza diffuse queste trappole nero-azzurre? «Purtroppo no. La stoffa in Congo scarseggia. E dire che sono più efficaci degli insetticidi», torna alla carica la dottoressa.
Che fare? Noi di Peacelink lanceremo l?informazione su Internet e vedremo cosa salterà fuori. Chi vuole farsi promotore dell?iniziativa ce lo segnali al numero 347.1463719 o ci mandi una email all?indirizzo volontari@peacelink.it. è assurdo che lì in Africa arrivino tante armi e schifezze assortite, ma non le bandiere dell?Inter…
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