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“Bastardo”, insultato e mazziato

L'insulto non è reato in caso di provocazione el'ìinsultato deve sborsare 500 euro per aver fatto perdere tempo alla giustizia. Lo ha stabilito la Cassazione.

di Redazione

‘Bastardo’ talvolta si puo’ dire senza incorrere in sanzioni penali. La persona che rivolge l’espressione a qualcuno, pero’, deve essere stata prima provocata. Lo sottolinea la Corte di Cassazione, dichiarando ‘inammissibile’ il ricorso di un bellunese, Giuliano M. sentitosi insultato da Lorena B. che si era rivolta a lui dandogli del ‘bastardo, ebete, cretino’ e via di questo passo. Per la Suprema Corte, ha fatto bene il Giudice di pace di Belluno, nel marzo 2005, ad assolvere la donna ”in presenza di una causa di giustificazione”, dal momento che questa era stata provocata. Davanti a ”reciproche offese”, infatti, osservano gli ‘ermellini’, non ci puo’ essere condanna. Per effetto dell’inammissibilita’ del ricorso, l’uomo dovra’ sborsare 500 euro alla cassa delle ammende.


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