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Bastano 6 supposizioni per incendiare il mondo?

Per Powell all'Onu coperto anche l'arazzo con la riproduzione di Guernica di Picasso. Sei supposizioni possono giustificare una tragica guerra?

di Riccardo Bonacina

Iraq: ma bastano sei supposizioni per incendiare il mondo?
Per l’occasione è stato coperto con un grande telo azzurro, vero inno all’ipocrisia, il grande arazzo che campeggia sull’uscita della Sala del Consiglio di sicurezza Onu e che riproduce Guernica di Picasso. Certo può turbare qualsiasi accenno, seppur artistico, a ciò che davvero è una guerra. Le guerre oggi si fanno per essere guardate in tv, e mai bisogna lasciar spazio all’idea che dalla guerra possa essere toccata la nostra vita. Cosa ovvia, ma pericolosa.
L’ambiente doveva essere più neutro possibile per dare tutto lo spazio necessario alle accuse degli States, chiamati a fornire tutte le prove necessarie per muovere una guerra all’Iraq, annunciata da oltre un anno.
Queste, punto per punto, le accuse mosse all’Iraq dal segretario di Stato americano Colin Powell, nel suo intervento davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Come potete constatare si tratta di un rosario di condizionali e di supposizioni, di foto indecifrabili. Non a caso, come ha acutamente notato Gianni Riotta stamane, l’intercalare di Powell era ?Credetemi, credetemi?. La guerra come qualcosa di irreale, di lontano e come articolo di fede, quindi?

MANCATO RISPETTO DELLA RISOLUZIONE 1441: – Una registrazione audio tra alti ufficiali iracheni indica che Baghdad possiede un “veicolo modificato” proibito e ha “trasferito tutto” prima di una visita degli ispettori Onu. – Un’altra intercettazione conferma un ordine di “ripulire” tutti i siti sospetti, abbandonarli e assicurarsi che niente di compromettente sia rimasto. – Saddam Hussein ha istituito un comitato per spiare gli ispettori e ostacolarne il lavoro. – Il regime ha minacciato gli scienziati di considerarli spie, e di ucciderli, se parleranno con gli ispettori. – Una brigata missilistica ha trasferito lanciarazzi e testate con agenti batteriologici da Baghdad a nascodigli nell’Iraq occidentale. – Foto satellitari mostrano uno dei 65 siti che avrebbero ospitato armi chimiche. – Foto satellitari mostrano una presunta fabbrica di missili balistici. – L’Iraq ha impedito voli di ricosgnizione degli aerei spia U-2 su questi siti. – L’Onu rischia di diventare un organismo inutile se consente a Saddm di continuare a sfidarla.
ARMI BATTERIOLOGICHE: – Saddam potrebbe avere prodotto fino a 25mila litri di antrace. – L’Iraq possiede 18 laboratori mobili per la produzione di agenti chimici su camion e forse qualcuno anche su treni. – L’Iraq potrebbe essere in grado di produrre la tossina del botulismo, la ricina e agenti in grado di provocare peste, tifo, tetano, colera, vaiolo e febbre emorragica. – L’Iraq ha le attrezzature per disperdere questi agenti, inclusi missili con gittata fino a mille chilometri e aerei senza pilota con autonomia fino a 500 chilometri.
ARMI CHIMICHE: – L’Iraq potrebbe possedere 30mila testate vuote utilizzabili per armi chimiche e aumentare il suo quantitativo di agenti chimici a 500 tonnellate. – Non ci sono tracce di 6.500 bombe chimiche, di cui almeno 500 proietti con gas mostarda, rimaste dalla guerra Iran-Iraq. – L’Iraq ha 4 tonnellate di gas nervino VX. – Baghdad si e’ procurata o ha cercato di ottenere dall’estero strumentazione per migliorare gli agenti chimici. – L’Iraq possiede tra 100 e 500 tonnellare di agenti chimici, sufficienti per 16mila testate.
ARMI NUCLEARI: – L’Iraq ha avviato nel 1995 un programma per la realizzazione di una bomba atomica e avrebbe gia’ due dei tre componenti essenziali. – Dal 1998, Saddam si impegna attivamente per acquisire il terzo elemento, materiale fissile. – Baghdad ha nascosto tentativi di acquistare tubi di alluminio che potrebbe usare per l’arricchimento dell’uranio.
LEGAMI CON TERRORISMO: – Saddam ha da molto tempo rapporti con gruppi terroristici palestinesi, tra cui il Fronte di liberazione della Palestina, e invia denarp alle famiglie degli attentatori-suicida. – L’Iraq da otto mesi ospita Abu Musab Zarqawi, un collaboratore di Osama bin Laden, che ha progettato attentati in diversi paesi europei tra cui l’Italia. Zarqawi ha aperto un campo di addestramento per membri di al Qaeda nel nordest dell’Iraq. DIRITTI UMANI: – Saddam ha dimostrato piu’ volte disprezzo per la vita umana: non ha esitato a usare gas mostarda e nervino contro i curdi del nord del 1998, ha condotto una campagna di pulizia etnica contro gli sciiti del sud. – Decine di migliaia di persone sono scomparse misteriosamente in Iraq negli ultimi dieci anni, vittime probabilmente del regime.

Insomma, Colin Powell ci ha detto che Saddam è un dittatore, che viola i diritti umani, che è un po’ furbetto, che non gradisce gli ispettori, che non ha rinunciato al sogno di farsi un’atomichetta e che possiede un po’ di fiale per armare armi batteriologiche. Ma sei supposizioni non fanno una ragione, sei sospetti non fanno una prova. Si tratta di una guerra foriera di altre guerre, nonostante il velo con cui si è coperto Guernica.
Perciò il segretario di Stato americano Colin Powell non sembra, ovviamente, essere riuscito a far breccia in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla questione irachena. Non cambia idea il segretario generale dell’Onu Kofi Annan, secondo cui una guerra si puo’ ancora evitare, non cambiano idea i paesi-chiave. Quelli cioe’ da convincere che una guerra contro l’Iraq appare ormai pressoche’ inevitabile. Anzi, Francia, Russia e Cina, tutti e tre membri permanenti del Consiglio con diritto di veto, chiedono che il lavoro degli ispettori delle Nazioni Unite prosegua e venga addirittura rafforzato. Una posizione che appoggia anche la Germania, presidente di turno del Consiglio di sicurezza a febbraio. Neppure i paesi alleati degli Usa -come la Gran Bretagna, con diritto di veto- o quelli che gia si trovano su posizioni vicine a quelle degli Stati Uniti, come la Spagna e la Bulgaria, hanno ricevuto da Powell elementi decisivi di novita’, ed hanno oggi espresso posizioni analoghe a quelle dei giorni scorsi.

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