Famiglia

Basta poco per milioni di bimbi

Pubblicati da Unicef “Progressi per l’infanzia” e un nuovo studio. Scaricabili online (in inglese)

di Unicef

Secondo un nuovo studio dell’UNICEF pubblicato oggi, la comunità internazionale può salvare milioni di vite investendo prima di tutto nelle comunità e nei bambini più svantaggiati. Un simile approccio permetterebbe di affrontare anche le crescenti disparità che stanno accompagnando i progressi verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio/OSM.

Le nuove conclusioni vengono presentate in due pubblicazioni: lo studio Ridurre i divari per raggiungere gli obiettivi e Progressi per l’infanzia: Raggiungere gli OSM con equità, il compendiodi dati annuale di riferimento dell’UNICEF.

Anche se si stanno compiendo grandi progressi negli sforzi internazionali per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, nei prossimi cinque anni è necessario fare molto di più.

Paragonando l’efficacia di strategie diverse per effettuare interventi sanitari essenziali a beneficio di coloro che ne hanno maggiormente bisogno, lo studio ha concluso che, rivolgendosi ai bambini più poveri e svantaggiati, con un milione di dollari USA si potrebbero salvare più vite rispetto a quanto si sta facendo attualmente.

“Le nostre scoperte sfidano il modo di pensare tradizionale, secondo cui concentrarsi sui più poveri e svantaggiati non è economicamente efficiente”, ha dichiarato Anthony Lake, il Direttore generale dell’UNICEF. “Una strategia incentrata sull’equità produrrà non soltanto un vittoria morale, giusta in linea di principio, ma anche una vittoria più entusiasmante, giusta in pratica”.

Lo studio si è svolto in collaborazione con una serie di esperti esterni che ne hanno definito le conclusioni principali tanto sorprendenti quanto significative. “I risultati dello studio dell’UNICEF mi hanno fatto pensare che il fatto di concentrarsi sull’equità possa risultare convincente sia sul piano strumentale sia sul piano dei valori”, ha dichiarato Lawrence Haddad, Direttore dello stimato Institute of  Development Studies nel Sussex, nonché autore del blog Development Horizons e componente del gruppo di lavoro di esperti esterni che ha revisionato la modellazione preliminare dello studio.

 

Ecco le conclusioni principali dello studio dell’UNICEF:

– Un approccio incentrato sull’equità migliora l’utile sul capitale investito, evitando un numero molto maggiore di decessi infantili e materni, nonché di episodi di arresto della crescita, rispetto all’alternativa.

– Secondo le stime, usando l’approccio basato sull’equità, un investimento di un milione di dollari per ridurre i decessi sotto i cinque anni in un paese a reddito basso e a mortalità elevata eviterebbe il 60% di decessi in più rispetto all’approccio attuale.

– Poiché, a livello nazionale, la malattia, la cattiva salute e l’analfabetismo colpiscono soprattutto le popolazioni infantili più povere, il fatto di fornire a questi bambini dei servizi essenziali può accelerare notevolmente i progressi verso il raggiungimento degli OSM e ridurre le disparità all’interno delle nazioni.

 

Progressi per l’infanzia: Raggiungere gli OSM con equità, il rapporto annuale di riferimento dell’UNICEF sui progressi compiuti verso il raggiungimento degli OSM, presenta prove di disparità in una gamma di indicatori chiave, tra cui quelli che sorgono dai confronti di dati tra le nazioni in via di sviluppo e quelle industrializzate, tra i quintili di popolazione più ricchi e quelli più poveri all’interno delle stesse nazioni, tra la popolazione rurale e quella urbana, e tra i bambini e le bambine.

Ecco alcuni dati fondamentali tra quelli emersi:

– I bambini provenienti dal 20% più povero delle famiglie nel mondo in via di sviluppo hanno probabilità più che doppie di morire prima del quinto compleanno rispetto ai bambini del 20% più ricco delle famiglie.

– I bambini dei quintili più poveri delle loro società hanno più del doppio delle probabilità di essere sottopeso e corrono un rischio molto maggiore di arresto della crescita rispetto ai bambini dei quintili più ricchi.

– Nonostante i grandi passi compiuti nell’ultimo decennio verso il raggiungimento della parità di genere nell’istruzione primaria, nelle regioni in via di sviluppo le bambine e le giovani donne rimangono notevolmente svantaggiate nell’accesso all’istruzione, soprattutto al livello secondario.

– Degli 884 milioni di persone che non hanno accesso a fonti migliorate di acqua potabile, l’84% vive in zone rurali.

“La Dichiarazione del Millennio è stata fatta per migliorare la vita delle persone più svantaggiate del mondo”, ha detto Lake. “Noi crediamo che le conclusioni di questo studio possano avere un effetto reale sulla visione globale relativa al modo di perseguire gli OSM e allo sviluppo umano in generale, aiutandoci a migliorare la vita di milioni di bambini”.

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