Politica
Basta dittatura del Pil, o il mondo affonda
Le conclusioni del Panel sulla sostenibilità globale delle Nazioni Unite
Sono state rese note oggi 30 gennaio ad Addis Abeba le conclusioni del Panel di alto livello sulla sostenibilità globale delle Nazioni Unite costituito nel 2010 dal segretario generale Ban Ki-moon. Il report del Panel sarà la base per le discussioni che si terranno a giugno al summit Rio+20.
L’organismo – composto da 22 membri tra ministri e capi di governo presenti e del passato, tra cui l’australiano Kevin Rudd e l’ex premier norvegese Gro Harlem Brundtland – punta il dito soprattutto contro le crescenti disuguaglianze del pianeta, la gestione rischiosa dell’economia e lo strapotere conferito a standard obsoleti quali il Pil, rispetto al quale i paesi del mondo dovrebbero <<andare oltre>>. Secondo il report i governi dovrebbero investire maggiormente in settori quali scuola e sanità e abolire i sussidi al comparto dei combustibili fossili.
<<Il mondo potrebbe scivolare ulteriormente vero la recessione>>, ha detto presentando il documento il chairman del Panel, il presidente sudafricano Jacob Zuma. <<E secondo noi lo sviluppo sostenibile è lo strumento più importante per uscire dalla crisi che ci attanaglia>>. <<La vera emergenza del pianeta è la disuguaglianza di reddito e di genere>>, gli ha fatto eco la co-presidente del Panel, il premier finlandese Tarja Halonen.
Ma ecco sintetizzate le conclusioni del Panel:
1) Il numero dei poveri sta diminuendo, ma cresce il numero degli affamati.
2) Aumentano le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza.
3) Migliora l’accesso all’acqua potabile, ma 2,6 miliardi di persone non ricevono cure mediche adeguate.
4) Entro il 2030 la domanda di generi alimentari crescerà del 50%, quella di energia del 45% e quella di acqua del 30%.
5) Le donne sono troppo spesso escluse dalle opportunità economiche
6) La crisi è stata in parte provocata da regole di mercato che privilegiano il breve termine e non pagano gli investimenti sostenibili.
7) Il modello economico attuale <<ci porterà inesorabilmente verso l’esaurimento delle risorse naturali e del sistema che assicura la vita sul pianeta>>.
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