Salute
Basta con le tasse travestite da ticket
A lanciare l'allarme è Tonino Aceti, Coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva. «Esprimiamo grande preoccupazione sulle indiscrezioni emerse dal Governo e dalle Regioni in merito alla revisione dei ticket. La nostra contrarietà è sia nel metodo che nel merito»
di Redazione
«Esprimiamo grande preoccupazione sulle indiscrezioni emerse dal Governo e dalle Regioni in merito alla revisione dei ticket. La nostra contrarietà è sia nel metodo che nel merito». Così Tonino Aceti, Coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, lancia l'allarme.
«Nel metodo contestiamo ancora una volta lo stile autoreferenziale e il mancato coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni che li rappresentano su temi di notevoli impatto, come i ticket, reiterando quanto fatto in occasione del Patto per la Salute. Riforme come questa dovrebbero essere oggetto di consultazione pubblica. Nel merito ci sembra che si corra il rischio di peggiorare la realtà a danno, ancora una volta, dei diritti e dei redditi dei cittadini, oltre che del Servizio Sanitario Nazionale».
«Sul tema dei ticket», continua Aceti, «la nostra proposta è molto chiara: eliminare il super ticket sulla ricetta, una vera e propria “tassa” che ad oggi sta favorendo il sistema privato a scapito di quello pubblico; introdurre un sistema di progressività di compartecipazione in base alla capacità reddituale del singolo, tenendo conto contestualmente del reale potere di acquisto e del tasso di inflazione, fino al livello massimo di ticket che garantisca la competitività/convenienza del SSN rispetto al privato; non penalizzare le persone più fragili a partire da malati cronici e rari, salvaguardando le esenzioni totali per reddito, per età e per patologie cronica e rara».
«Peraltro il nuovo Isee appena entrato in vigore è iniquo perché considera fonti di reddito tutte le prestazioni assistenziali come ad esempio le indennità di invalidità civile ed accompagnamento, oltre che i contributi per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Se lo strumento per stabilire la capacità reddituale sarà questo, non ci siamo proprio. Piuttosto che mettere le mani in tasca ai cittadini, si colpiscano innanzitutto sprechi e inefficienze, oltre che i privilegi come ad esempio vitalizi ed altre indennità della classe politica acquisiti nel tempo sia a livello centrale che regionale».
«Sono queste le misure che ci aspettiamo per dare risposte concrete ai problemi che le persone oggi incontrano», conclude Aceti, «Ricordiamo che già nel2013 il nostro servizio PIT salute e le 300 sedi locali del TDM hanno registrato un aumento del 20% di segnalazioni sul mancato accesso al servizio sanitario pubblico a causa dell'onerosità dei ticket per le famiglie. Anche la Corte dei Conti certifica un aumento del 25% della pressione dei ticket dal2010 al 2013. Per non parlare del paradosso generato dall'introduzione del super ticket (10 euro sulla ricetta) che ha reso più convenienti alcune prestazioni nel privato. In caso contrario, siamo pronti alla mobilitazione delle 300 sezioni del Tribunale per i diritti del malato, le assemblee territoriali di Cittadinanzattiva e delle oltre 100 associazioni di pazienti».
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