Cultura

Basta con la logica casarini

Intervista a Ermete Realacci

di Redazione

Vita: Che farete del Genoa Social Forum? Ermete Realacci: È nato per organizzare l?appuntamento di Genova, adesso si tratta di fare un bilancio, non è possibile inseguire soltanto le scadenze senza tirare mai le somme sulle cose fatte. C?è stato un grande movimento che ha cambiato l?agenda politica e in parte anche quella del G8, ma anche giornate tragiche. Vita: Da dove ripartire, allora? Realacci: Da quanto abbiamo costruito in questi anni, dal dibattito critico che abbiamo alimentato, tracciando con nettezza dei confini. Perché quando siamo in presenza di un morto, cinquecento feriti e una città distrutta, i contenuti inevitabilmente restano sullo sfondo, se non dispersi. Vita: Come valuta la guida di Agnoletto? Realacci: Generosa, ma non è lui la persona che deve guidare il futuro, il suo era un incarico a termine. Ora si impone un chiarimento. Ci sono state enormi responsabilità di una composita minoranza di teppisti e criminali che ha messo a ferro e fuoco la città, con l?incapacità, o peggio, con la volontà delle forze dell?ordine di non separare i facinorosi dal resto. Incapacità culminata in episodi gravi come la morte del povero Giuliani, che peraltro non stava certo facendo quello che il Gsf si proponeva, e l?episodio gravissimo della perquisizione di sabato notte. Episodio che non trova analoghi nella nostra storia democratica. Vita: I cattolici reclamano una scelta netta in favore della non violenza? Realacci: Legambiente è d?accordo. Ci sono stati errori politico-culturali gravi da parte di chi, come Casarini e altri, per mesi, per ottenere le prime pagine o i tg di prima serata, ha alluso ad una simbologia bellica, caricando di significati l?accesso alla zona rossa. Una furbizia che ha trovato nelle manifestazioni una realtà ben diversa, verso la quale il movimento si è trovato disarmato culturalmente.


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