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Sport sociale

Basket, in campo per abbattere le barriere sociali

Nel progetto "SocialOsa overlimits" promosso da SocialOsa basket Milano insieme a fondazione Laureus Italia e ad Arca fondi sgr, la pallacanestro diventa occasione di inclusione per alcuni ragazzi con disabilità cognitiva, favorendo lo sviluppo delle abilità motorie di base e l'aumento delle competenze comunicative

di Redazione

Un gruppo numeroso di ragazzi in una palestra, con magliette gialle e blu, in posa dietro a una bandiera rossa

La pallacanestro abbatte le barriere sociali e culturali nel progetto “SocialOsa overlimits”, rivolto a giovani con disabilità cognitiva, di SocialOsa basket Milano – punto di riferimento per questo sport a livello regionale e interregionale –, a cui collaborano la fondazione Laureus Italia e Arca fondi sgr. L’evento, ospitato dal “PalaPavoni”, casa degli allenamenti degli Overlimits a Milano, ha visto anche la partecipazione di Mikkel Honoré, ciclista su strada danese, e Johnson Linton, cestista statunitense.

«Avere al nostro fianco aziende virtuose e visionarie come Arca rappresenta un elemento indispensabile per consentire alla Fondazione di trasformare i propri valori in azioni concrete a sostegno delle realtà che operano sul territorio», afferma Daria Braga, direttrice della fondazione Laureus Italia. «Vedere oggi i dipendenti di Arca scendere in campo insieme ai ragazzi di SocialOsa overlimits è stato per me motivo di orgoglio e ha mostrato a tutti, ancora una volta, quanto lo sport sia inclusione, gioia, condivisione e soprattutto un potentissimo strumento educativo che può aiutarci a “cambiare la vita”».

«Siamo felici di essere scesi in campo accanto agli incredibili ragazzi del team OverLimits», aggiunge Riccardo Ceretti, responsabile della direzione innovation lab -Arca fondi sgr. «La partnership tra Arca fondi sgr, fondazione Laureus e SociaOsa mira a promuovere i valori dell’inclusività, della diversità e delle pari opportunità. Questi valori sono da sempre parte integrante del nostro dna: li traduciamo in iniziative concrete, come quella che ha raggiunto il suo apice nella giornata odierna e da essi ci lasciamo ispirare nello sviluppo di prodotti come Arca social leaders 30, il Fondo comune dedicato agli investimenti nelle imprese più sensibili alle tematiche della sostenibilità sociale».

«Gli Overlimits sono il risultato stupendo del nostro progetto di inclusione attraverso lo sport. Lo condividiamo con orgoglio e riconoscenza con Fondazione Laureus e Arca fondi sgr», dice Alessandro Airoldi, presidente di SocialOsa.

cinque persone sorridenti, davanti a un tavolo con magliette rosse. La persona più a destra mostra una mano aperta

Gli “Overlimits” insieme ai dipendenti di Arca sono scesi in campo per condividere un momento di gioco, scambio e crescita personale. Nell’abbraccio con high five di squadra sono stati racchiusi tutti i valori del progetto, mentre con l’aperitivo informale conclusivo si è brindato all’avvio della collaborazione del progetto “Overlimits”.

Il progetto “SocialOsa overlimits” nasce nel 2005 e attualmente coinvolge più di 25 ragazze e ragazzi tra i 15 e i 35 anni affetti da disabilità cognitive quali autismo, sindrome di down, ritardo mentale e altre patologie. L’obiettivo è avviarli alla pratica della pallacanestro, mettendo lo sport al centro dei processi di abbattimento delle barriere sociali e culturali, dello sviluppo delle abilità motorie di base e dell’aumento delle competenze comunicative. Il basket, così, diventa un’opportunità per stare insieme e socializzare, condividere momenti di serenità e divertimento, per imparare a fare squadra indipendentemente dalle proprie o altrui capacità. Non a caso, sul rettangolo da gioco questi giovani escono dalla dimensione della disabilità ed entrano in campo in veste di sportivi.

Fondazione Laureus già in occasione del Charity program della Milano marathon 2023 ha abbracciato il progetto di SocialOsa, destinando il ricavato della raccolta fondi ai ragazzi di “Overlimits”. L’obiettivo, infatti, è contribuire alla crescita dell’iniziativa e rafforzare ulteriormente il progetto, allargando questa opportunità sportiva ed educativa a un numero sempre crescente di giovani affetti da disabilità cognitiva.

Foto fornite dall’ufficio stampa di Arca


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