Economia

Barcollando,si torna cittadini

Un bar molto speciale

di Paolo Manzo

BarCollando, ossia un?osteria-pub che si propone come luogo d?incontro e d?aggregazione aperto a tutti. E che colloca la comunità degli ex pazienti psichiatrici non in un luogo separato dal resto della società, ma in un luogo accessibile. Aperto a tutti. La ?pazza idea? nata in un paesino in provincia di Ravenna, Conselice, la racconta l?artefice principale, l?allora presidente della cooperativa sociale Linea d?ombra, Stefano Golini: «Abbiamo inaugurato il BarCollando nel 99. Ma l?idea affondava le radici già nel 97 quando la cooperativa, dopo la chiusura dell?ospedale psichiatrico di Imola, aveva individuato un albergo-ristorante che stava chiudendo». All?interno dell?albergo, Linea d?ombra trasferì le 16 persone dimesse dall?ospedale psichiatrico, che da allora vivono in quella che, oggi, è una vera e propria comunità-albergo. «Ma oltre ai posti letto c?era anche una struttura con un?ampia cucina e due sale, una di 164 metri quadri e una più piccola di 74». «Dovevamo inventarci una diversa forma di gestione e per questa ragione è nata l?idea del BarCollando», spiega Stefano. Non un ristorante classico ma un pub-osteria con un target e delle attività diverse dal normale. Che punta soprattutto sugli aspetti di tipo culturale, musicale e di aggregazione sociale con gli ospiti della comunità, inviati alla Linea d?Ombra dal dipartimento di Salute mentale della Asl di Ravenna. I locali sono usati in modo complementare: la sala grande, con bancone bar e palco provvisto di impianto hi-fi, oltre a funzionare come osteria-pub si trasforma spesso e volentieri in salone per feste, ricevimenti e musica dal vivo. La sala più piccola è dotata di schermo e videoproiettore. Il bello è che «le persone ricoverate presso la comunità frequentano il BarCollando e, chiaramente, scelgono loro i momenti che più gradiscono. C?è chi ama la musica dal vivo e chi ama farsi una birra, in tranquillità», spiega l?ex presidente e oggi responsabile dell?area Salute mentale del consorzio SolCo Imola di cui fa parte Linea d?ombra, la cooperativa che oggi conta oltre 50 soci. Interessante l?origine del nome: «Si chiama così in primis perché è un bar. Poi abbiamo giocato in modo autoironico: noi eravamo un po? barcollanti all?idea di metterlo su, i nostri ospiti, anche loro, non camminano sempre tutti dritti, mentre gli avventori dell?osteria si alzano spesso, dopo una birra di troppo, un po? barcollando. Inoltre abbiamo voluto coniare un neologismo, gerundio dell?ipotetico verbo ?collare?. E cioè unire, aggregare, integrare». Come ha risposto la cooperazione alla legge Basaglia? «Applicando un principio: il diritto di cittadinanza. La persona può avere patologie, difficoltà, ma è prima di tutto un cittadino». Info La Cooperativa Linea d?ombra ha alcune pagine Internet, che illustrano le proprie attività, nel sito del consorzio SolCo di Imola, cui aderisce. La documentazione si trova all?indirizzo www.solcoimola.it/lin_ombra.htm. Linea d?ombra è raggiungibile anche allo 0545.89798


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA