«Il silenzio dei cattolici – e anche di molti laici – è assordante. Stiamo per togliere una cifra cospicua – in tasse, che verranno poi utilizzate chissà come, ma purtroppo possiamo immaginarlo – alla solidarietà, al volontariato, alle opere di bene, alle missioni, alle mense per i poveri, alle elemosine». Lo scrive oggi Barbara Palombelli sulle colonne de Il Foglio. Continua la giornalista. «Nessuno protesta. Nessuno si indigna, nessuno grida. E’ pazzesco, incredibile, inimmaginabile. Ripeto: stiamo per togliere una cifra che va dai 600 milioni al miliardo di euro – le stime sono ancora incerte – a suore, preti, ordini religiosi, prelature, istituti e scuole che destinano i loro profitti agli altri, agli invisibili, a quelli che lo stato lascia per strada. Chi ha soccorso i detenuti, gli ex terroristi, i malati di Aids, gli sbarcati annegati, gli esuli di tutti i regimi e di tutte le dittature dell’est vicino e lontano? In questi anni – mentre la politica girava a vuoto sulle leggi elettorali, incantata/incartata dai meccanismi interni – a dare un pasto caldo e una coperta a migliaia di disperati sono stati proprio quei cattolici, con tonaca o non, che si sono appoggiati agli ordini, alle scuole, alle parrocchie. Non li avete visti? Non ve ne importa nulla? Due esempi: il mio parroco affitta il garage, con quel che ricava sfama due volte a settimana tutti i disperati del quartiere e ospita alcuni senzatetto. La scuola di quando ero bambina, l’istituto Falconieri, è collegata con le sue missioni: se avanza un euro dalla gestione scolastica, un bambino non muore di fame. Ecco a chi stiamo per togliere l’ossigeno: in una sorta di eutanasia della carità. Senza neppure domandarci se sia corretto, umano, staccare la spina».
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