Cultura

Bankitalia: il bilancio di Fazio

Lunedì il Governatore della Banca d'Italia farà il bilancio di un anno tutt'altro che facile.

di Selena Delfino

Atto dodicesimo per Antonio Fazio. Lunedì il Governatore della Banca d’Italia farà il bilancio di un anno più che difficile. Un anno caratterizzato dallo scontro con il ministro dell’Economia sulla tutela del risparmio e dai ripetuti appelli del Governatore a realizzare le riforme strutturali e i ‘necessari’ investimenti in infrastrutture. Soprattutto, ad avviso di via Nazionale, non è stata portata avanti quell’opera di ‘trasparenza’ e ‘risanamento’ dei conti pubblici che avrebbe potuto permettere all’Italia di ‘afferrare’ la ripresa e ritrovare la via dello sviluppo. Un anno reso ancora piu’ difficile dai crack Parmalat e Cirio, che hanno scosso le fondamenta del risparmio, e nel corso del quale ‘l’incertezza’ ha rischiato di trasformarsi in ‘pessimismo’. Cosi’ non è escluso che il Governatore nelle sue Conclusioni Finali, indichi nel nuovo asse banche-imprese la strada per dare una ‘scossa’ all’economia e agganciare la ripresa. Cosa oggi possibile grazie anche all’arrivo in Confindustria di Luca Cordero di Montezemolo, il nuovo presidente che della necessità per le imprese di investire e di innovare ha fatto il punto centrale del suo programma. Soprattutto Fazio farà propria, la considerazione della Banca Centrale quando rileva che per ”proteggere l’indipendenza personale dei governatori, qualunque riorganizzazione di una banca centrale che abbia effetto sul mandato del suo governatore dovrebbe prevedere che il Governatore in carica possa continuare a espletare i propri compiti fino alla fine del proprio mandato”. Una bocciatura sostanziale ad ogni forma di revoca del mandato del governatore in carica, ”non conforme al dettato della disposizione dello statuto del Sebc”. Il Governatore, con tutta probabilità, ricorderà ai ‘Signori partecipanti’ l’importanza di mantenere indipendente Via Nazionale e non mancherà di sottolineare le più che lusinghiere osservazioni del Fondo Monetario internazionale che ha recentemente riconosciuto alla Vigilanza di Bankitalia ”la completezza e la continuità delle analisi di vigilanza strettamente integrate da accertamenti ispettivi approfonditi e di frequenza crescente” Nelle dodicesime considerazioni finali non mancherà poi la ‘fotografia’ sullo stato dell’economia mondiale, cui quest’anno Fazio dedicherà particolare rilievo come a quei conti pubblici nazionali che impediscono al sistema Italia di presentarsi preparato alla ripresa attesa per quest’anno. La ripresa è già arrivata negli Usa, ricorderà Fazio, che oramai viaggia a tassi di crescita superiori al 4%, come in Giappone dove il pil ha toccato il 5,6%. Ma la nota dolente è l’Europa dove lo scenario è meno roseo con un Pil all’1,3%. E all’interno dell’Europa preoccupa ancora di piu’ l’Italia che ha segnato solo 0,8% annuo e che, secondo le stime dei centri di previsione privati, sfiorerà l’1%. Per uscire da questo stallo, Fazio insisterà ancora una vota sulla necessità di fare le riforme strutturali. Il tempo è scaduto. Siamo in ritardo e ora non si possono più rinviare, pena un ulteriore peggioramento della competitività del Paese. E farle al più presto è necessario per il riequilibrio definitivo dei conti pubblici e per offrire certezza alla prospettiva di alleggerimento del carico fiscale annunciata dal Governo e che dovrebbe vedere la luce dopo le elezioni europee di metà giugno.


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