Politica
Bankitalia ci difenda
«Ci vogliono organi terzi per definire cosè finanza etica. Non può essere il gioco della domanda e dellofferta a stabilirlo», rilanca il presidente di Banca etica. Forte di un 2005 con numeri record
«Stiamo vivendo una fase di passaggio da banca del terzo settore a banca del cittadino responsabile, pur mantenendo le radici ben piantate nel non profit». Fabio Salviato, presidente della Banca popolare etica, ha le idee ben chiare sul futuro che attende il ?suo? istituto: «C?è una società civile che sta diventando sempre più matura», afferma, «che manifesta nuovi bisogni e noi dobbiamo accettare la sfida di sapervi corrispondere allargando il nostro raggio d?azione alle energie rinnovabili, al consumo critico, al commercio equo e solidale, all?agricoltura biologica, alla responsabilità sociale d?impresa». Sabato 27 maggio si tiene a Bari l?assemblea annuale della Banca popolare etica, la settima dalla nascita. I numeri parlano di una banca in ottima salute. Ma non mancano le voci critiche che dipingono un istituto un po? snob e dai costi di funzionamento piuttosto alti.
Vita: è così Salviato?
Fabio Salviato: Direi proprio di no, respingo al mittente certe accuse. Da indagini autorevoli noi risultiamo, dopo Poste italiane, la banca che ha i costi più contenuti. Quindi chi sostiene questa tesi lo fa a scopo strumentale. è vero, invece, che cominciamo ad avere numerosi ?nemici? e questo è un dato interessante. Prima eravamo dei buoni ragazzi che, tutto sommato, non davano fastidio a nessuno. Adesso siamo a pieno titolo sul mercato, abbiamo dei competitori e, quindi, qualche ?colpo basso? dobbiamo pure aspettarcelo. Se poi, invece, vogliamo parlare di margini di miglioramento della nostra efficienza, allora posso condividere.
Vita: Perché le ?altre? banche parlano così tanto di voi?
Salviato: Vuol dire che abbiamo davvero colto nel segno uno dei nostri obiettivi che era quello di porre all?attenzione della comunità finanziaria le tematiche della finanza etica e della responsabilità sociale d?impresa.
Vita: Sentite la concorrenza?
Salviato: Se fatta correttamente è un fatto positivo. Dovrebbero esserci però organi terzi che stabiliscano cosa vuol dire fare finanza etica, comportarsi in modo trasparente, applicare i codici comportamentali. Non può essere il ?gioco? della domanda e dell?offerta a stabilire cos?è finanziariamente etico oppure no. Penso che l?ufficio studi di Bankitalia potrebbe dare un valido contributo in proposito.
Vita: L?etica nella finanza può assumere molteplici accezioni. Di quale banca etica si sente oggi più che mai ?depositaria??
Salviato: Noi rimaniamo i paladini di tutti coloro che hanno difficoltà di accesso al credito ma che sono rispettosi dell?ambiente, della centralità dell?uomo in economia, che hanno ?vocazione? alla socialità.
Vita: Com?è oggi il non profit visto dal suo osservatorio?
Salviato: Un grande laboratorio in evoluzione, pieno di idee, alcune anche un po? confuse ma decisamente vitale. E crediamo di aver contribuito non poco negli ultimi dieci anni alla crescita di un terzo settore più autonomo, solido, meno subordinato allo Stato o alle imprese.
Vita: Ma oggi? Sia sincero: il settore non profit per crescere ha sempre più o sempre meno bisogno della Banca popolare etica?
Salviato: Io sono convinto che abbia sempre più bisogno di noi ma, dato che la dimensione economica del non profit è progressivamente più consistente, se anche le altre banche lo capiscono allora possono nascere nuovi protagonisti.
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