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Bando per napoli, ecco come funzioner

Servizio civile. Le precisazioni del governo dopo l’intervista all’assessore Riccio. Queste le tappe: decreto entro 15 gioni e avvii prima dell’estate...

di Redazione

Tocca al sottosegretario alla Solidarietà sociale Cristina De Luca mettere i puntini sulle i. La scorsa settimana l?assessore del comune di Napoli Giulio Riccio aveva anticipato a Vita i criteri base del bando straordinario del servizio civile dedicato all?emergenza del capoluogo campano. Qualche precisazione però va aggiunta. Andiamo per ordine.

L?iter di pubblicazione seguirà i binari consueti, «eccetto che per alcune deroghe». Da qui la necessità di procedere con un decreto ministeriale ad hoc, «che conterrà la convenzione che stiamo preparando con Comune, Provincia e Regione», chiarisce la De Luca. Il documento sarà pronto entro 15 giorni. Due le novità rilevanti: le proposte degli enti accreditati, nazionali e regionali, dovranno necessariamente essere il frutto di una progettazione condivisa fra il Comune e le associazioni. In gergo si parla di co-progettazione. «Nessun ente potrà fare da solo», spiega la De Luca. «Comunque», aggiunge, «priviligeremo, così come concordato con le associazioni, le esperienze già radicate in città». Quanto alle procedure di selezione dei 2mila giovani, «in questa occasione metteremo sullo stesso piano universitari e non». In ogni caso rimane confermato che le operazioni di preselezione saranno affidate al Comune e alla Regione. «Questo perché», spiega, «questo progetto ha un valore anche politico». Dopo la prima consistente scrematura – si attendono infatti tra le 20 e le 25mila domande – la parola passerà alle associazioni. Secondo il ministero i primi volontari saranno operativi entro la fine di giugno. «Lo sprint è lanciato», conferma il sottosegretario, «ma contiamo di stringere i tempi ancora di più». Come? «Limando 5/6 giorni a ogni passaggio procedurale». Con tutta probabilità, la finestra temporale per aderire al bando sarà quindi ridotta da 30 a 20 giorni. La De Luca, infine, coglie l?occasione per rispondere a qualche maldipancia emerso dagli enti di servizio civile non presenti a Napoli che si chiedono perché il ministero abbia deciso di intervenire proprio su questo specifico caso attraverso il fondo nazionale: «Ci siamo presi carico in prima persona di un problema molto sentito, cogliendo così l?invito del capo dello Stato». «Una scelta che in futuro», conclude, «potrà venir replicata anche in altri contesti».

www.serviziocivile.it


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