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Bandiere della Pace più popolari del Tricolore
In edicola con VITA questa settimana il nuovo simbolo della pace: bipartisan e crea identità, ma per uno spot il testimonial ideale è il Papa. Lo dicono i pubblicitari.
di Redazione

La bandiera della pace? È più popolare del Tricolore. Parola di pubblicitari, intervistati dal settimanale Vita che da domani la regalerà ai propri lettori allegata al settimanale. Infatti, il periodico diretto da Riccardo Bonacina e Giuseppe Frangi ha realizzato uno studio su 50 fra i maggiori pubblicitari italiani sulle ragioni del successo della bandiera arcobaleno. Il responso? Unanime. La bandiera della pace crea identità, veicola un messaggio ed è bipartisan. E se oggi la popolarità della bandiera tricolore è alle stelle, in uno spot in favore della pace i pubblicitari vorrebbero il Papa, i bambini del mondo e Gino Strada come testimonial.
?La nostra è una scelta che abbiamo fatto per rispondere all’enorme richiesta del nostro pubblico – dice il direttore editoriale di Vita, Riccardo Bonacina – La bandiera della pace è diventata in queste settimane il vero simbolo della volontà di pace del popolo italiano. Ed è un simbolo di tutti?.
La bandiera tricolore crea identità ed è bipartisan: è il simbolo ideale per uno spot nonprofit. Ma i pubblicitari dicono ?no? alla mercificazione
Ma perché la bandiera piace sempre più alla gente? ?La bandiera che viene messa ai balconi delle case ? spiega Saro Trovato, presidente Meta Comunicazione ? diventa un simbolo che comunica un?appartenenza e la voglia di un?identità. Si tratta di un fenomeno che si è imposto ai media con un?evidenza spontanea. Oggi il pericolo della guerra sembra aver fatto diventare la bandiera della pace più popolare del Tricolore?.
E proprio ?il desiderio di partecipazione e di identificazione? è, per un pubblicitario su quattro (26%), il principale motivo della straordinaria popolarità della bandiera arcobaleno, mentre il 20% punta l?attenzione sul fatto che è il messaggio che veicola ? la voglia pace, il no alla guerra ? a renderla così attraente in questo momento storico. Il 18% degli intervistati punta invece sulle sue caratteristiche estetiche: sono i colori luminosi e sgargianti a dare appeal al nuovo stendardo. Ma non è tutto: c?è chi è convinto che quella della bandiera al balcone sia solo frutto di una moda passeggera (15%), chi ritiene che le ragioni del suo successo siano nel suo essere sostanzialmente bipartisan (12) e chi, invece, trova il segreto del suo successo nella sua semplicità e nel fatto che piace ai bambini (6%).
“La bandiera della pace piace tanto perché è come un voto, la dimostrazione che le persone vogliono essere protagoniste ed intervenire su temi che le riguardano da vicino e su cui, in teoria, non possono votare ? spiega Marco Mignani, direttore creativo della Euro RSCG MCM, una delle più importanti agenzie pubblicitarie italiane – Non si vuole rimanere in silenzio ma far sentire la propria voce: la bandiera diventa il megafono delle persone, la scheda elettorale che, invece di finire nell’urna, viene esposta al mondo intero?.
Ma non è tutto. Sette pubblicitari su dieci (66%) si dicono convinti che la bandiera arcobaleno potrebbe aumentare l?efficacia dei messaggi promozionali. Il motivo? Grazie ai valori che esprime, crea immediatamente un feeling con il grande pubblico (31%) e, data la sua visibilità, renderebbe riconoscibile ogni campagna.
Ma, attenzione, alle strumentalizzazioni, avvertono gli esperti: sono da evitare tutte quelle situazioni che possono portare un danno d?immagine alla bandiera della pace e ciò che rappresenta, come sottolinea Giulio Romieri, presidente della casa di produzione pubblicitaria BRW&Partners: ?La bandiera della pace che diventa uno strumento pubblicitario? Va bene, a ad una condizione: che non venga associata ai consumi: mai mescolare il diavolo e l?acqua santa. La bandiera della pace può veicolare messaggi etici, campagne no profit, che riguardano valori condivisi da tutti e il vivere comune della gente. Non può essere utilizzata per promuovere l?acquisto di prodotti o comunque favorire i consumi dei beni merceologici. Sono due mondi con esigenze ed obiettivi diverse?.
No alla bandiera della pace nelle sfilate e allo stadio. E per uno spot in favore della pace il testimonial ideale è il Papa
Insomma, no alla bandiera arcobaleno durante le prossime sfilate della moda (29%), in certe trasmissioni televisive (22%) e in tutte quelle campagne pubblicitarie che non abbiano un messaggio no profit (19%). Ma non solo: il 13% pubblicitari boccia anche la bandiera della pace nelle curve degli stadi italiani, dove sarebbe decisamente fuori posto, perdendo tutto il suo significato e la sua popolarità.
Ma, oltre alla bandiera arcobaleno, quali sono i testimonial che i pubblicitari vorrebbero in uno spot in favore della pace? Gli esperti di comunicazione non hanno dubbi: il Papa è indiscutibilmente il testimonial ideale (75%), seguito dai ?bambini di tutto il mondo? (68%) e dai sopravvissuti all?Olocausto (61%). Un grande segno di pace potrebbe essere dato anche dai ?testimoni e dai sopravvissuti delle tante guerre del Novecento? (57%), mentre un pubblicitario su due (50%) punterebbe su un personaggio come Gino Strada, che molti vorrebbero premiato col Nobel per la pace, preferito addirittura al segretario generale dell?Onu, Kofi Annan (43%), e al presidente italiano Carlo Azeglio Ciampi (40%). E se il 25% degli esperti indica ?gli anziani? come possibile simbolo si pace, appena uno su cinque (22%) pensa al presidente francese Jacques Chirac come testimonial ideale.
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