Sostenibilità

Bandiere Blu: la Sardegna non ci sta

"L'assessorato regionale della Difesa dell'Ambiente e' l'unico soggetto abilitato a certificare lo stato di salute delle acque di balneazione in Sardegna"

di Carmen Morrone

L’ha ribadito stamane l’assessore Tonino Dessi’, a margine della conferenza stampa sul progetto Iffi sui fenomeni franosi, replicando alla scelta della Fondazione per l’educazione ambientale (Fee) e del Consorzio Obbligatorio per la raccolta di batterie e oli esausti (Coou) di assegnare una sola bandiera blu, a Santa Teresa di Gallura, escludendo Barisardo e il Poetto di Quartu, segnalati invece l’anno scorso.

Un risultato che, di fatto, declassa la qualita’ del mare sardo. “Questi due organismi hanno espresso un giudizio non positivo, ma superficiale e lesivo”, ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo, ricordando che i prelievi effettuati dall’assessorato nell’agosto del 2005, qualificarono come “pulite” il 99% delle acque di balneazione delle coste dell’Isola. Le analisi effettuate lo scorso anno dalle 700 stazioni di rilevamento, evidenziarono, anzi, un eccesso di ossigeno. Intanto, la task force abilitata a certificare la qualita’ delle acque composta da Regione, ministeri della Salute e dell’Ambiente e Presidi multizonali di prevenzione delle Asl territoriali e’ gia’ al lavoro. I nuovi dati saranno disponibili entro luglio prossimo ma, come ha anticipato l’assessore Dessi’, la situazione non dovrebbe presentare differenze rispetto a quella dello scorso anno perche’, ha puntualizzato, nel mare della Sardegna, escluse le foci fluviali, non arriva piu’ nulla che non sia depurato.

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.