Formazione

Banco alimentare: una piattaforma nella Food Valley

Sorgerà a Fontevivo, nel parmense e funzionerà da snodo logistico per tutti i 17 Banchi alimentari regionali. L'investimento complessiva è di oltre 3 milioni e 700mila euro

di Daniela Romanello

Una piattaforma nella Food Valley per dare più cibo ai poveri. E? l?ultima iniziativa della Fondazione Banco alimentare che ha coinvolto nel progetto impreditori ed enti istituzionali del parmense. Il progetto Piattaforma Nord-Ovest prevede la costruzione di un immobile industriale di 4.410 mq. su una superficie di 12.000 mq. nell?ambito dell?Interporto di Parma, che garantisca un flusso costante di prodotti resi disponibili dalle industrie alimentari concentrate nel parmense (la ?food valley? italiana), fungendo da ?snodo? logistico per tutti i 17 Banchi Alimentari; sviluppi il modello di lavoro proprio del Banco, basato sulla mutualità fra le regioni più ricche e quelle più povere di generi alimentari; renda disponibile un ambito di sperimentazione di servizi più ampi per le aziende alimentari; possa avviare alla distruzione del materiale residuo, nel rispetto delle normative e delle procedure di sicurezza ambientale, dopo selezione dei materiali riusabili (cartoni e imballaggi, vetro, metalli, plastica, ecc.); soprattutto permetta, in Emilia, di raddoppiare già nell?arco di due anni i beneficiari degli alimenti. L?investimento complessivo è valutato in 3.777.282,66 euro (pari a £ 7.313.839.100) nel biennio 2002-03. Le risorse necessarie sono date da apporti della Fondazione Banco Alimentare e dai Banchi regionali di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte/Valle d?Aosta e Liguria. Si conta sull?appoggio determinante delle Regioni, degli enti locali e delle Fondazioni Bancarie del Nord-Ovest, e sul ricorso ad un mutuo ipotecario, come specificato nel piano finanziario. La gestione operativa della Piattaforma sarà seguita da un team di specialisti (organizzazioni, logistica, alimentazione, ambiente) e sarà curata da un piccolo nucleo di dipendenti con l?apporto di cooperative sociali e di volontari. Con riferimento al costo dell?immobile (1.753.732,70 euro), la parte relativa al solo Banco dell?Emilia Romagna è di 800mila euro. Alla Regione si chiede un sostegno a tale investimento per un importo fra 350mila e 400mila euro. A carico del Banco regionale restano gli investimenti in attrezzature di magazzino, pari a circa 389.770 euro. Gli enti ad oggi convenzionati con il Banco dell?Emilia Romagna sono 577, che hanno ricevuto nel 2002 ben 5.567 tonnellate di generi alimentari per i loro 67.161 assistiti. Nelle province di Modena, Reggio, Parma e Piacenza gli assistiti sono stati 11.050 con una incidenza percentuale del 18% sul totale regionale. Se si considera che la popolazione della parte occidentale della regione è pari a 1.729.517, corrispondente al 43,5% del totale, risulta evidente come un deposito a Parma potrà riequilibrare l?attuale presenza del Banco che, nato nel territorio di Imola e Faenza, ha favorito fino ad ora maggiormente le province orientali. Per questa ragione, la Piattaforma Nord – Ovest ha fra le sue motivazioni principali quella di realizzare una più capillare presenza sul territorio della Regione per le finalità che sono proprie del Banco Alimentare Alla presentazione del progetto, avvenuta lo scorso 16 dicembre nella sala consiliare della provincia di Parma e introdotta da Andrea Borri, presidente della Provincia di Parma, è intervenuto il presidente della Fondazione Banco Alimentare, don Mauro Inzoli, il quale ha esordito dicendo che l?iniziativa segna una svolta per il Banco Alimentare e ha poi aggiunto: ?Il grande sforzo che, in questi anni, la Fondazione Banco Alimentare ha fatto, di trasferire gran parte delle eccedenze recuperate al Nord verso il Centro-Sud, trova sicuramente nella realizzazione di questa piattaforma una espressione di solidarietà che è propria del nostro Paese?. Il sindaco di Parma, Elvio Ubaldi, nel ricordare i risultati delle due ultime Collette svoltasi in città (52mila kg nel 2001, 56mila kg nel 2002), ha ribadito il dovere di sostenere il progetto, affermando, tra l?altro come il Banco Alimentare sia un?invenzione di grande valore, nella quale viene associato un messaggio etico a doti imprenditoriali non comuni. Anche Stefano Mulazzi, sindaco di Fontevivo, nel cui territorio sorgerà la piattaforma, si è detto in prima fila per gli aspetti che competono al comune da lui amministrato. I presidente della Fondazione Cariparma, Luciano Silingardi, ha infine ricordato come gli organi deliberanti della Fondazione abbiano già determinato un primo sostanzioso intervento di 500mila euro e ha espressamente dichiarato che nei proissimi anni la Fondazione sarà sempre al fianco del Banco Alimentare. Ha concluso i lavori Giovanni Capece, presidente di Soprip, società di cui la provincia di Parma è socio di riferimento, garantendo il sostegno, da parte della Soprip stessa, dell?onere finanziario principale fino al reperimento di tutte le risorse necessarie all?attuazione del progetto.


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