Welfare

Banco Alimentare, in Lombardia raggiunti 208.882 bisognosi

Oltre a fornire aiuto alimentare, l’Associazione favorisce il reinserimento sociale delle persone in difficoltà. Nel 2016 ha assistito 65mila minori, di cui 22mila bambini da 0 a 5 anni attraverso la propria rete di organizzazioni partner

di Redazione

4 milioni e 742mila, ovvero una persona su 13. A tanto corrisponde il numero degli individui che, come ha rilevato l’Istat, nel 2016 vivevano in condizione di povertà assoluta, più del doppio rispetto all’inizio della crisi economica, nel 2008. Questo è il contesto in cui agisce l’Associazione Banco Alimentare della Lombardia “Danilo Fossati” Onlus, che ha illustrato nel suo Bilancio sociale 2016 gli importanti risultati raggiunti nel territorio in cui l’associazione opera, la Lombardia. La Rete Banco Alimentare, di cui l’Associazione fa parte, si occupa di recuperare e ridistribuire gratuitamente le eccedenze alimentari alle strutture caritative che sostengono le persone in stato di bisogno.

Attraverso una rete di 1.259 strutture caritative partner, il Banco Alimentare della Lombardia è riuscito nel 2016 a distribuire 30,4 milioni di pasti equivalenti alle 208.882 persone assistite, recuperando, raccogliendo e consegnando gratuitamente 15.193 tonnellate di alimenti grazie all’aiuto di sostenitori e partner. Sull’aiuto concreto dell’Associazione hanno potuto contare anche 65mila bambini e adolescenti sotto la soglia di povertà di cui 22mila tra 0 e 5 anni; quest’ultimo dato rispecchia drammaticamente quello dei minori poveri in Italia (1 milione e 292 mila, +14% rispetto al 2015)1.

Una vera e propria “rete solidale” che affianca all’aiuto alimentare l’inclusione sociale di persone bisognose – spesso anche le più emarginate – per favorire il loro reinserimento sociale e accompagnarle verso il ritorno all’autonomia, assicurando perciò anche un’occasione di riscatto sociale.

«Siamo particolarmente orgogliosi degli ottimi risultati che anche quest’anno abbiamo raggiunto grazie al nostro impegno, che non si traduce soltanto in donazioni alimentari ma anche nel combattere forme di esclusione e nel favorire la coesione sociale attraverso il coinvolgimento nel lavoro quotidiano del Banco Alimentare di persone in difficoltà o in fragilità, così accompagnate a ritrovare un senso positivo della propria vita. La costruzione di una rete di rapporti, il cui valore sociale e culturale è immenso, è parte integrante della nostra azione», ha commentato Roberto Vassena, Presidente del Banco Alimentare della Lombardia. «Il Bilancio Sociale rappresenta un momento di riflessione su quanto fatto che ci permette di mettere in luce le attuali criticità della comunità – dall’aumento dei minori poveri alla nascita delle nuove povertà tra gli italiani, per esempio le donne sole, i padri separati, i lavoratori precari – ma che allo stesso tempo ci incoraggia a continuare con decisione sia l’attività di raccolta e distribuzione del cibo che quella di costruzione di una forte rete di solidarietà, pur consapevoli che tutto questo è ancora una goccia nel mare della risposta al bisogno».

«Il nostro è un concreto esempio di come l’unione di intenti tra diversi soggetti faccia la differenza, poiché non siamo soli nel portare avanti le nostre attività, ma abbiamo straordinari “compagni di viaggio”: insieme ai nostri dipendenti, possiamo contare su 720 volontari che mettono a disposizione il loro tempo, 667 aziende donatrici di alimenti e 279 di beni e servizi che contribuiscono ad aiutare chi ha più bisogno, attraverso le strutture caritative convenzionate. È grazie a tutti loro che il Banco Alimentare della Lombardia riesce ogni giorno a prestare aiuto a poveri, emarginati e a chi è in difficoltà», conclude invece Marco Magnelli, Direttore del Banco Alimentare della Lombardia.



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