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Banchi alimentari: interrogazione al Parlamento Ue

L'Europa ha in cantiere una riforma che annulla il ruolo degli Enti che distribuiscono prodotti alimentari ai poveri

di Redazione

Entro il prossimo giugno l?Europa dovrà decidere sul futuro delle politiche di aiuto alimentare nei confronti delle persone più povere. Con la riforma della Pac, basata sul sostegno al reddito dei produttori e non più alla produzione, sono infatti destinate a scomparire le eccedenze alimentari che, fin dal 1987, vengono date agli enti di beneficenza degli Stati membri perché vengano distribuite gratuitamente alla popolazione bisognosa. E? chiaro che il tema è di grande interesse, tanto che L?Unione Europea ha attivato una consultazione pubblica per consentire agli enti d?assistenza e ai privati cittadini di esprimere la propria opinione, mettendo sul tavolo l?ipotesi di cambiare la metodologia seguita fino ad oggi introducendo sistemi di sostegno al reddito o di erogazione di buoni pasto. Da qui l?appello lanciato dalla Federazione Europea del Banco Alimentare affinché la riforma non adotti tali meccanismi che, annullando il ruolo degli Enti che distribuiscono i prodotti alimentari, farebbero venir meno quella rete di solidarietà che tali Enti riescono ad attivare nei confronti delle persone più bisognose. Un appello raccolto dall?europarlamentare Iles Braghetto che ha presentato in tal senso un?interrogazione scritta alla Commissione Europea. Dopo aver messo in rilievo come il metodo operativo di distribuzione seguito fino ad oggi abbia suscitato reazioni positive e sia risultato efficace anche in termini di collaborazione tra la Direzione Generale Agricoltura, gli Stati coinvolti e gli Enti caritativi deputati alla distribuzione degli alimenti alle persone indigenti, Braghetto fa presente alla Commissione che la distribuzione gratuita non solo costituisce un mezzo di assistenza, ma riveste anche un grande significato sociale di condivisione e di solidarietà. La proposta di sostituire gli aiuti alimentari con eventuali buoni spesa apparirebbe, dunque la meno adatta a promuovere la coesione sociale che è uno dei principali obiettivi dell?Unione Europea. ?La rete del Banco Alimentare riveste un ruolo sociale irrinunciabile ? spiega l?europarlamentare padovano ? perché gli operatori non si limitano al contatto sporadico, ma instaurano un rapporto umano con le persone che incontrano. Le aiutano a sentirsi meno emarginate, a inserirsi nel contesto sociale e a volte riescono anche a trovare loro un lavoro. E tutto questo non è sostituibile con un blocchetto di voucher o con una carta di debito elettronica?.


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