Economia
Banche, l’ora della fiducia
Più credito alle imprese, la pressione di Berlusconi, le regole internazionali.
Passa anche dalle banche la possibilità di attutire gli effetti della crisi. Nuove regole per evitare i danni dei fondi tossici, ma anche preoccupazione per il rallentamento del credito alle imprese: i giornali di oggi dedicano ampio spazio all’economia e alle dichiarazioni di Berlusconi, che sponsorizza i Tremonti bond.
La rassegna stampa oggi si occupa anche di:
“Berlusconi incalza le banche”. Apre così il CORRIERE DELLA SERA di oggi. Il premier Silvio Berlusconi, in occasione del vertice di Berlino, invita le banche italiane a sottoscrivere i «Tremonti bond» perché «sono convenienti». Come spiega l’infografica obiettivo dei bond è rafforzare il patrimonio delle banche perché eroghino più credito. Il tasso di interesse sui prestiti fino a quattro anni è pari all’8,5%. Tasso più basso per i bond di durata maggiore. Lo stato non avrà diritti di voto, si tratta di obbligazioni da rimborsare a scadenza. Per sottoscrivere i bond c’è tempo fino al 31 dicembre 2009. Le banche li stanno valutando. In un’intervista al quotidiano tedesco Bild Berlusconi anticipa anche che in vista del G8 di luglio l’Italia proporrà la detax «un meccanismo fiscale che destina ai Paesi in via di sviluppo una percentuale di gettito fiscale». Il summit tedesco ha anche stabilito di riscrivere le regole dell’economia globale nel prossimo G20. Gli europei proporranno, fra le altre ipotesi, ai partner, in primis gli Stati Uniti, «che i flussi finanziari siano monitorati sotto la responsabilità del Fondo monetario internazionale e del Financial Stability forum, che gli stimoli alle economie e gli aiuti al sistema bancario siano coordinati per evitare protezionismi…Che tutti i mercati finanziari, prodotti ed hedge fund compresi, siano soggetti a controllo e regolamentazione. Lo stesso per le agenzie di rating…Che i paradisi fiscali vengano combattuti senza quartiere e isolati».
“Europa, linea dura anti-crisi” è l’apertura di LA REPUBBLICA che al vertice di Berlino dà ampio spazio, sottolineando la volontà europea di stabilire nuove regole e di lottare contro i paradisi fiscali. Andrea Tarquini, corrispondente da Berlino, riferisce del summit: “L’Europa contro i titoli tossici supervisione su tutta la finanza” è il titolo del suo pezzo (a pagina 4). Rifondare il sistema economico e finanziario internazionale, secondo principi etici e di solidarietà, fare guerra ai paradisi fiscali, imporre controlli severi sugli hedge fund, raddoppiare le risorse del Fmi: sono questi i punti (essenzialmente proposte tedesche) che saranno discussi al prossimo G20 di Londra. «Una vittoria della linea del rigore di Merkel: le prudenze francesi su scappatoie protezioniste, ma ancor più le resistenze britanniche contro limiti agli hedge fund, si sono piegate alle proposte della “donna più potente del mondo”, che sembra appoggiata anche dall’Italia». Il retroscena di Claudio Tito riferisce della posizione di Berlusconi, secondo il quale «nel nostro Paese la situazione è relativamente migliore rispetto agli altri». Il premier avverte le banche: no a nazionalizzazioni, rapporto soft, ma usate i bond di Tremonti («sono convenienti, utilizzateli»; «vi conviene aumentare il patrimonio, così potrete aumentare la massa del credito che fate alle imprese, perché la cosa importante non è solo salvare le banche, ma anche garantire che le banche continuino a foraggiare l’economia, le imprese e i privati»). Il dossier, di Luca Iezzi, è dedicato ai paradisi fiscali: “Evasione, riciclaggio, corruzione così i centri off-shore gonfiano la crisi”. Secondo l’Ocse i paradisi fiscali custodiscono 7mila miliardi di dollari; la lista nera dei paradisi (attualmente ci sono Monaco, Andorra, Liechtenstein) sarà aggiornata. Un elenco che dovrà comprendere molti altri paesi (una quarantina) nei quali affluiscono capitali frutto anche di evasione, riciclaggio, corruzione. Ma è una lunga guerra (la fece, fra gli altri De Gaulle ed era il 1962…). Il commento è di Jean Paul Fitoussi: “Se torna l’etica nel capitalismo” (dalla prima a pagina 20). Gran ritorno della parola etica in un momento in cui il capitalismo è fuori di sé: «Per spiegare questo paradosso si possono formulare due ipotesi: la prima è che l’etica sia emersa come reazione allo spettacolo sconfortante di un mondo economico appunto alieno dall’etica. L’altra è che il tema morale costituisca l’elemento chiave di una nuova strategia di marketing». La crisi in realtà rivela un pericoloso deprezzamento del futuro…
Alle banche e al credito è dedicato l’approfondimento di ITALIA OGGI del lunedì, sotto il titolo “L’inverno del credito”, «Per le banche la stretta non esiste, per le aziende invece sì. In realtà i finanziamenti non servono più per investire, ma per tappare i buchi». Scrive Marino Longoni nell’editoriale di apertura: «La notizia è che le imprese hanno accantonato i progetti di investimento e quando vanno a chiedere i soldi in banca lo fanno sempre più spesso perché non riescono più a onorare i debiti pregressi». Il servizio a pag. 4 mette in luce che «dati alla mano l’Abi difende il sistema banche: i finanziamenti ci sono, ma per sanare i debiti»: «Le banche hanno chiuso i rubinetti del credito verso le imprese? Un luogo comune delle cronache recenti: gli impieghi, ossia i prestiti, hanno subito, a gennaio, una lieve frenata, ma non uno stop». Ma le imprese usano i prestiti per ripianare i debiti e non per investire.
IL GIORNALE riporta la «Piena soddisfazione» del Premier per un accordo che prevede nuove regole nel settore finanziario proprio a partire dal global legal standard lanciato da Tremonti la scorsa settimana (pag. 9). Per Berlusconi, il G8 allargato della Cancelleria tedesca è «anche un successo della politica estera italiana». Il rischio, secondo Gian Battista Bozzo è che le diverse visioni fra Europei, americani e paesi emergenti portino a risultati deludenti. «È evidente, per esempio, che si sta creando un asse sino-americano», dice. Per questo il Premier prevede un incontro “americano” prima del G8 di luglio e forse anche prima del summit di aprile a Londra, per condividere con gli Usa la strategia di vigilanza sui prodotti finanziari e sugli hedge funds ipotizzata a Berlino. «È un leader carismatico, capace di infondere fiducia. Sono certo che con lui si instaurerà una relazione forte. Ci lega un tratto comune, siamo entrambi uomini tesi al fare», ha detto Berlusconi riferendosi a Obama. Poi, qualche parola sulla situazione italiana. Sebbene le banche non abbiano ancora «profittato» dei Tremonti bond, il premier si dice intenzionato a insistere per le «buone condizioni» offerte, e se decidessero di attingervi potrebbero aumentare la massa di credito alle imprese. Insomma: i Tremonti bond «garantiscono che le banche continuino a fare le banche». Le quali, da parte loro, hanno scongiurato il rischio di una nazionalizzazione: Alessandro Profumo di Unicredit e Giovanni Bazoli di Intesa Sanpaolo hanno dichiarato sabato scorso che la possibilità è fuori discussione. Unicredit però vale ben meno di un euro (89 centesimi, venerdì) e Intesa ha abbandonato la soglia psicologica dei 2 euro (1,78 euro). Sebbene Mario Draghi abbia sottolineato il miglior stato di salute delle banche italiane rispetto a quelle straniere, le quotazioni dei due titoli sembrano riflettere le paure legate all’impatto della crisi nei paesi dell’est, dove sono molto presenti. Secondo Tremonti, un timore infondato.
Sulle misure anti-crisi economica oggi LA STAMPA intervista il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. In particolare il colloquio verte sulla riforma degli ammortizzatori sociali dopo l’allarme occupazione lanciato dal governatore della Banca D’Italia Mario Draghi, che ha detto che il governo non sta facendo abbastanza. Sacconi dice che «ciò che abbiamo fatto vale molto di più della riforma» e parla dei due accordi con le Regioni e con le parti sociali. «Si mettono a disposizione 8 miliardi aggiuntivi di euro nel biennio 2009-2010». L’intervistatore obietta che saranno «ammortizzatori sociali non automatici» e Sacconi afferma: «E’ una scelta voluta per non deresponsabilizzare le imprese, né i lavoratori. Non dobbiamo costruire un nuovo bacino di persone assistite». Secondo il ministro sono più efficaci misure ad hoc tarate sul momento straordinario che si sta vivendo piuttosto che una riforma degli ammortizzatori sociali. E ammette: «Tra l’altro oltre il 2010 non siamo in grado di prendere impegni di finanza pubblica. Ci facciamo carico di questo impegno straordinario per il biennio e nel 2010 vedremo che fare». «Il ruolo delle parti sociali viene esaltato attraverso le istituzioni “bilaterali» spiega il ministro «possono erogare un’indennità aggiuntiva fino al 20% nell’artigianato, in caso di sospensione del rapporto di lavoro fino a 90 giorni». Sui tempi: «si parte nei prossimi giorni. Già abbiamo firmato un decreto per anticipare alle Regioni risorse a valere sui fondi dello Stato».
E inoltre sui giornali di oggi:
ROMENI
CORRIERE DELLA SERA – Va poco per il sottile il focus di oggi. Fin dal titolo – “Omicidi, violenze, furti: i numeri del caso romeno” è chiaro l’obiettivo del qotidiano: mettere sul banco degli imputati gli immigrati di Bucarest. In grande evidenza altri due dati: «Il 15% degli immigrati accusati (ben inteso, accusati, non condannati, ndr) di omicidio è romeno. Cos’ come il 37% di chi ruba. Molto meno in rilievo un altro dato, che comunque il CORRIERE dà: su oltre un milione di romeni che lavorano e vivono in italia 2.279, lo 0,27%, sono accusati di aver commesso reati e sono detenuti nei nostri istituti di pena.
SICUREZZA
LA REPUBBLICA – Due pagine sull’allarme e le ronde (10 e 11). “Le mani dei partiti sulle ronde” titola Vladimiro Polchi che dà conto di una sorta di corteggiamento da parte dei partiti, ora che il governo ha dato a queste organizzazioni una patente di legittimità (tutti i partiti, An, Forza Italia, la Destra di Storace). Segnaliamo il parere di Enzo Letizia, segretario associazione funzionari di polizia: «non solo le ronde sono una maldestra surroga alla mancanza di turnover tra le forze dell’ordine ma costituiscono un rischio reale di politicizzazione della sicurezza». Accanto interessante infografica che fornisce una mappa delle ronde esistenti. In appoggio intervistina al presidente della Provincia di Milano: “Penati: la sinistra dica sì ai presìdi non possiamo abbandonare i cittadini” recita il titolo che assieme all’occhiello (“Non è vero che inseguo la Lega”) dice tutto.
IMMIGRATI
SOLE24ORE – La morsa dell’usura “etnica”: indagine del SOLE sulle conseguenze della crisi sui gruppi immigrati. A causa del restringimento del credito da parte delle banche, ma anche del gran numero di clandestini che comunque lavorano, già da tempo le comunità etniche avevano cercato di aiutarsi al loro interno con prestiti personali, però è forte il rischio che da tassi «amichevoli» si scivoli verso l’usura, anche perché finanziarie senza scrupoli hanno fiutato l’affare e si preparano a spennare l’immigrato. LA reazione delle banche, raccolta dal SOLE24ORE, è netta: potenzieremo i nostri servizi verso i clienti stranieri. Ma non è un caso che di recente a Milano la polizia abbia stroncato un giro di usura pesantissimo gestito dai portinai filippini.
CSR
ITALIA OGGI – Una pagina dedicata all’analisi di Fondazione per la cittadinanza attiva sulla responsabilità sociale a Frascati. Il 46% delle aziende include i temi della cittadinanza d’impresa nella propria missione e si concentra soprattutto sul personale (questo ambito assume per le aziende un valore del 32%), con la tutela dei diritti del lavoratore, la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, la valorizzazione delle risorse umane, e sull’ambiente (31%), con la riduzione dei consumi e l’innovazione tecnologica. Agli ultimi posti della classifica fatta dalle aziende ci sono l’attenzione per la governance e il sistema di procedure interne (&%) e l’attenzione verso i fornitori (3%).
VOLONTARIATO
SOLE24ORE – Un benchmark per il non profit: è questo lo scopo di un tavolo di lavoro che si è creato tra 8 associazioni (tutte del comitato editoriale: Aism, Airc, Telethon, WWF, Cesvi, Lega filo d’oro, Save the children, Unicef) che hanno già steso uno schema di indicatori di qualità ed efficienza che misurano come vengono utilizzati i fondi raccolti. In sostanza sono i criteri che usa il SOLE per la rubrica Esame di bilancio (originali, quindi…) tranne uno: la «rapidità destinazione fondi». Gli ideatori adotteranno i criteri già nel bilancio 2008, e aprono l’iniziativa a chiunque voglia aderire.
FALSI INVALIDI
IL GIORNALE – Apre con una doppia pagina sulle «pensioni troppo facili»: “Il cieco guida e la sorda parla al telefono. Tutte le truffe dei malati immaginari” (pag. 2) e “Addio falsi invalidi. Ecco il piano per scovarne 200mila” (pag. 3). È pronto a partire il piano straordinario di verifica previsto dalla manovra triennale approvata la scorsa estate. L’Inps ha già predisposto tutte le procedure organizzative per passare al setaccio decine di migliaia di prestazioni riguardanti sordi, muti, ciechi e altre tipologie di invalidi civili. A guidare la classifica delle regioni con la più alta concentrazione di invalidi o presunti tali è la Sardegna. Situazione difficile anche in Campania, mentre le province più virtuose sono Prato (che fra l’altro è popolata per metà da stranieri), Siena e Verona. Il piano d’azione del governo, che prevede entro il 31 dicembre 200mila verifiche straordinarie, potrebbe portare a risparmiare oltre un miliardo di euro. Ma L’inps ha predisposto un campione molto più ampio: 400 mila posizioni in tutto, soggetti tra i 18 e i 77 anni. All’interno di questo range scatteranno le 200mila verifiche, sulla base dell’incidenza dell’invalidità sulla popolazione residente nelle varie province d’Italia. Nessuno si domanda però quanto costeranno queste verifiche…
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