Volontariato

Banche francesi condannate a pagare gli interessi su conti correnti

La decisione è stata presa dalla Corte di giustizia europea su ricorso della banca spagnola Caixabank

di Francesco Maggio

La Francia dovrà abrogare la legge che vieta di pagare gli interessi attivi ai correntisti dopo che la corte di giustizia europea ha condannato ”la regolamentazione francese che impedisce la remunerazione dei depositi a vista”. Secondo la sentenza pubblicata oggi a Lussemburgo, la Francia dovrà depennare questa norma, in vigore dal 1969, in quanto contraria al diritto comunitario. A ricorrere alla corte europea era stata la spagnola Caixabank cui nel 2002 le autorità bancarie francesi avevano vietato alla sua filiale francese di pagare interessi attivi sui depositi a vista. Caixabank aveva deciso, approfittando dell?arrivo dell?euro, di rompere con la tradizione francese remunerando con un interesse del 2% per i conti superiori ai 1.500 euro pur continuando a offrire ai suoi clienti un numero illimitato di assegni, come gli altri istituti bancari del paese. Secondo la banca la norma del 1969 che vietava di remunerare i conti in ‘franchi’ non era piu’ valida con l’introduzione dell’euro, ma la commissione bancaria non aveva accolto questa interpretazione. In nome della protezione del consumatore e del risparmio, aveva imposto alla banca di non pagare piu’ gli interessi ai suoi clienti. Le banche francesi, attualmente sotto mira dei consumatori per i loro costi, hanno finora sostenuto di essere pronte a pagare interessi a patto pero’ che gli assegni siano a pagamento, una misura che e’ molto impopolare nel paese. Alla decisione della corte, accolta con grande soddisfazione dalla banca spagnola, gli istituti bancari francesi hanno reagito affermando che la condanna ”interpella i poteri pubblici del paese cui spetta di trarne le conseguenze”. Le banche, hanno aggiunto, si adatteranno al libero gioco della concorrenza. Secondo il quotidiano ‘Le Monde’, con l’abolizione di questo divieto ”e’ tutta l’ossatura della tariffazione bancaria che potrebbe essere rimessa in questione”.


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